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Hebdomada Papae: il Gr in latino del 6 giugno

Le notizie vaticane in lingua latina con traduzione in italiano in onda ogni sabato alle 12.32. In sommario oggi: proteste e scontri negli Stati Uniti per l’uccisione dell’afroamericano George Floyd, il Papa indica nessuna tolleranza per il razzismo,ma no alla violenza; Francesco alla Messa di Pentecoste chiede di non ripiegarsi su se stessi ma di considerare lo Spirito come dono. Infine il Rosario del Papa con i Santuari perché il mondo superi la pandemia

“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae

Die 6 mensis Iunii anno MMXX


(TITOLI)
Reclamationes et conflictationes in Civitatibus Foederatis Americae Septentrionalis proter necem afri americani Georgii Floyd. Papa ait: nulla tollerantia ferri potest coram stirpis odio, recusanda autem violentia.


Franciscus in Missa Pentecostes dixit: angustiae hodiernae urgent ut in nos ipsos reflectamur, sed Spiritus donum est.
Coronam marialem orat Papa una cum Sanctuariis, ut orbs superet pestilentiam universalem.


Ex imo corde ómnibus vobis audiéntibus salútem dicit Catharína Agorelius, qui huic editióni nuntiórum latína língua prolatórum interéstis.


(SERVIZI)
Expleta Audientia Generali feriae quartae, scilicet die tertio mensis Iunii, Franciscus pro Georgio Floyd oravit, afro americano vidélicet, qui Minneapoli praeterito die vicesimo quinto maii occubuit, vigile eum cohibente, et damnavit omne genus stirpis odium, sicut et violentiae, quae in variis urbibus Civitatum Foederatarum Americae Septentrionalis consecuta est. En singula:

Pontifex persequitur «magnum cum sollicitudine dolendas perturbationes sociales» et reclamationes quae per Civitates Foederatas Americae Septentrionalis diffusae sunt post necem Georgii Floyd. Expleta Audientia Generali in Bibliotheca Aedium Pontificiarum adhuc habita, Papa hoc extulit, quod «ferre non possumus quodvis stirpis odium vel oculos deflectere ab omni genere hominum contemptus, efflagitanda est immo tutela sacri cuiusvis vita humanae». Franciscus tamen renovavit quod «violentum responsum violentam perniciem et damnum generat etiam in illos qui ea utuntur». Oravit dein pro omnibus illis, qui vitam perdiderunt propter stirpis odium et invocationem sustulit ad Patronam Americae, Dominam Nostram de Guadalupe, ut intercedat pro operatoribus pacis et iustitiae.


In Missa Pentecostes diei tricesimi primi maii in Basilica Sancti Petri celebrata Franciscus recordatus est Spiritum Sanctum provehere Ecclesiam «praeter saepta fidei timidae et circumspectae». Nimius amor sui, commiseratio sui et animi demissio – affirmavit ipse – hostes sunt doni et peius angustiis pestilentiae universalis scelus esset eiusdem dissipationis. En chronica:

Etiam in Ecclesia hodierna, sicut in primitiva, «adsunt diversitates, exempli gratia opinionum, electionum, sensuum», sed «principium unitatis est Spiritus Sanctus». Hic cardo est homiliae Papae in Missa Pentecostes, quam praesedit paud altare Cathedrae in Basilica Sancti Petri coram fere quinquaginta qui aderant, disiecti inter scamna, servatis normis pestilentiae adversantibus. «In spei fame versamur atque doni vitae egemus aestimatione» asseruit Papa et commonefecit «peius angustiis pestilentiae universalis scelus esse eiusdem dissipationis, si moenibus nostris nos includimus». Proinde, conclusit ipse, egemus Spiritu Sancto, «qui nos medetur nimius amori sui, commiserationi sui et animi demissioni».


(NEWS)
Die tricesimo praeteriti mensis maii, in recitanda Corona marili apud Cryptam Lapurdensem in Hortis Vaticanis, Papa Franciscus adhuc expoposcit praesidium Mariae ad liberandum mundum a pestilentia viri coronarii. Precationi, quae televisifica imagine in totum orbem transmissa est, coniuncta sunt innumera Sanctuaria omnium terrarum continentium.

«Utinam christiani magis simus omnes testes misericordiae coram humano genere dire vexato» unviersalis pestilentiae casusa. Desiderium hoc expressit Franciscus in nuntio visifica imagine in Pentecoste ad Motum precationis universalis transmisso, cui anglico sermone nomen «Adveniat Regnum Tuum», oecumencum scilicet coetum anno bis millesimo decimo sexto inchoatum a Archiepiscopis Cantuariensi et Eboracensi.

Molestiae pestilentiae nihil erunt, nisi intendamur societati iustiori exstruendae. Haec extulit Papa in nuntio visifica imagine misso interretis ope die tricensimo mensis maii in vigilia Pentecostes ad Servitium Internationale Charismaticae Catholicae Renovationis.


Haec ómnia sunt pro hac editióne; conveniémus íterum sabbato próximo, eadem hora.


“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae

6 giugno 2020

 

(TITOLI)

Proteste e scontri negli Stati Uniti per l’uccisione dell’afroamericano George Floyd. Il Papa: nessuna tolleranza per il razzismo, ma no alla violenza

Francesco alla Messa di Pentecoste: la crisi di oggi induce a ripiegarsi su se stessi, ma lo Spirito è dono

Il Rosario del Papa con i Santuari perché il mondo superi la pandemia

Un cordiale buongiorno a tutti voi da Katarina Agorelius e bentrovati a questa edizione del notiziario in lingua latina.

(SERVIZI)

Al termine dell’udienza generale di mercoledì 3 giugno, Papa Francesco ha pregato per George Floyd, l'afroamericano morto a Minneapolis il 25 maggio scorso durante l'arresto, e ha condannato ogni forma di razzismo, ma anche la violenza che ne è seguita in diverse città statunitensi. Il servizio.

Il Pontefice segue “con grande preoccupazione i dolorosi disordini sociali” e le proteste dilagate negli Stati Uniti dopo l’uccisione di George Floyd. Al termine dell’ultima udienza generale, svoltasi ancora dalla Biblioteca del Palazzo Apostolico, il Papa ha sottolineato che non si può “tollerare né chiudere gli occhi su qualsiasi tipo di razzismo o di esclusione e pretendere di difendere la sacralità di ogni vita umana”. Tuttavia Francesco ha ripetuto che una risposta violenta “è autodistruttiva e autolesionista”. Quindi ha pregato per tutti color che hanno perso la vita a causa del razzismo, levando una invocazione alla Patrona dell’America, Nostra Signora di Guadalupe, perché interceda per tutti coloro che lavorano per la pace e la giustizia.

Alla Messa di Pentecoste del 31 maggio in San Pietro, Francesco ha ricordato che lo Spirito Santo ha spinto la Chiesa "oltre i recinti di una fede timida e guardinga". Narcisismo, vittimismo e pessimismo, ha affermato, sono i nemici del dono e peggio della crisi della pandemia sarebbe il dramma “di sprecarla”. La cronaca.

Anche nella Chiesa di oggi, come in quella delle origini, “ci sono diversità, ad esempio di opinioni, di scelte, di sensibilità”, ma il “principio di unità è lo Spirito Santo”. È questo il perno dell’omelia del Papa nella Messa di Pentecoste, presieduta all'altare della Cattedra in San Pietro davanti a una cinquantina di persone, distanziate tra i banchi nel rispetto delle norme anticoronavirus. “Ci troviamo nella carestia della speranza e abbiamo bisogno di apprezzare il dono della vita”, ha sottolineato il Papa, ricordando che “peggio di questa crisi c’è solo il dramma di sprecarla, chiudendoci in noi stessi”. Perciò, ha concluso, abbiamo bisogno dello Spirito Santo “che ci guarisce dal narcisismo, dal vittimismo e dal pessimismo”.

 

(NEWS)

Il 30 maggio sorso, alla celebrazione del Rosario dalla Grotta di Lourdes nei giardini vaticani, Papa Francesco ha chiesto ancora il soccorso di Maria per la liberazione del mondo dal Covid-19. All’evento, trasmessa in diretta mondovisione, si sono collegati numerosi Santuari dai vari continenti.

 “Quanto vorrei che, come cristiani, fossimo più insieme testimoni di misericordia per l’umanità duramente provata” dalla pandemia. È il desiderio che Francesco ha espresso in un videomessaggio per la Pentecoste al Movimento di preghiera globale “Thy Kingdom Come”, il movimento ecumenico iniziato nel 2016 dagli arcivescovi di Canterbury e di York.

La sofferenza della pandemia non sarà servita a nulla se non va nella direzione di costruire una società più giusta. Lo ha sottolineato il Papa nel videomessaggio in occasione della veglia di Pentecoste organizzata online 30 maggio da Charis, Catholic Charismatic Renewal International Service.

È tutto per questa edizione, a risentirci sabato prossimo alla stessa ora.

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06 giugno 2020, 13:22