Grech: la Chiesa rafforzi la sinodalit¨¤ per affrontare il dopo pandemia
Alessandro Gisotti
¡°Si commetterebbe un suicidio se, dopo la pandemia, si tornasse agli stessi modelli pastorali di prima¡±. Così in una lettera ai sacerdoti della sua diocesi, quella maltese di Gozo, mons. Mario Grech, pro-segretario generale del Sinodo dei Vescovi qualche giorno fa. Un¡¯esortazione molto forte dal quale siamo partiti per un confronto a tutto campo su limiti e risorse pastorali emerse in questo periodo di confinamento forzato a causa della pandemia. Una situazione, sottolinea in un dialogo con l¡¯Osservatore Romano e Pope, che ¡°ha scosso le fondamenta che pensavamo incrollabili, come abbiamo osservato nel settore economico, scientifico, politico¡±. Una situazione inedita che non poteva non investire anche la Chiesa. ¡°Papa Francesco ¨C osserva il presule ¨C continuamente fa un richiamo riguardo il bisogno della conversione pastorale¡±. E questo, aggiunge, lo si è avvertito in modo evidente durante la pandemia quando sono emerse nuove ¡°esperienze che ci aiutano a contemplare il volto di Cristo¡±.
Evitare nuovi clericalismi, serve creatività pastorale
Mons. Grech mette in guardia dal ridursi a una ¡°chiesa della sagrestia, ritirata dalle strade, o che si accontenta di proiettare la sagrestia nella strada¡±. Osserva quindi che questi ultimi mesi di isolamento, sofferenza e dolore sono stati anche ¡°un¡¯opportunità (un kairos) per l¡¯aggiornamento e la creatività pastorale¡± e questo deve convincerci che non possiamo ritornare ¡°alle modalità che impiegavamo prima della pandemia¡±. Un periodo che, ammonisce, ha fatto anche emergere tra alcuni cristiani, consacrati e laici, ¡°uno schema di forte clericalismo¡±. Il presule maltese cita le parole di Georges Bernanos sul ¡°cristianesimo decomposto¡±. ¡°A che vale la professione della fede ¨C si chiede ¨C se poi questa stessa fede non diventa lievito che trasforma l¡¯impasto della vita?¡±.
Riscoprire il valore della ¡°chiesa domestica¡±
Di qui la riflessione muove verso la dimensione della ¡°chiesa domestica¡± che ha avuto un rinnovato impulso in questi ultimi mesi contraddistinti dal lockdown. Mons. Grech osserva che un certo clericalismo ha logorato, fin dal IV secolo, ¡°la natura ed il carisma della famiglia in quanto chiesa domestica¡±. E ciò nonostante che il Concilio Vaticano II abbia recuperato la nozione della famiglia come chiesa domestica (LG 11, AA 11) e abbia sviluppato l¡¯insegnamento sul sacerdozio comune (LG 10)¡±. Per il pro-segretario del Sinodo, ¡°com¡¯era nei primi secoli, anche oggi la famiglia potrebbe essere una sorgente di vita cristiana¡±. Inoltre, ¡°in quanto struttura basilare e permanente della Chiesa, dovrebbe essere restituita alla famiglia, domus ecclesiae, una dimensione sacrale e cultuale¡±. Rammenta che sia Sant¡¯Agostino che San Giovanni Crisostomo hanno insegnato, sulla scia del Giudaismo, che ¡°la famiglia dovrebbe essere un ambiente dove la fede possa essere celebrata, riflessa, e vissuta. E¡¯ dovere della comunità parrocchiale aiutare la famiglia ad essere scuola di catechesi ed aula liturgica dove possa essere spezzato il pane sul tavolo della mensa familiare. I genitori, in virtù della grazia del sacramento del matrimonio, sono i ¡®ministri del culto¡¯ i quali durante la liturgia domestica spezzano il pane della Parola, pregano con essa, e così avviene la trasmissione della fede ai figli¡±. L'amministratore apostolico di Gozo auspica che il Signore moltiplichi i tanti esempi di famiglie ¡°creative nell¡¯amore¡±, pronte nella ¡°creazione di spazi per la preghiera come nella disponibilità verso i più poveri¡±.
Il servizio al prossimo, via maestra dell¡¯amore cristiano
Altrettanto importante nel dopo pandemia sarà per mons. Grech ¡°il ministero del servizio¡±, la diaconia anche come ¡°nuova¡± via di evangelizzazione. ¡°Lo spezzare del pane Eucaristico e della Parola ¨C avverte ¨C non può avvenire senza lo spezzare il pane con chi non ne ha, ¡®i poveri sono teologicamente il volto di Cristo¡¯¡±. La diaconia, prosegue il presule maltese, ¡°è la via maestra per far sperimentare l¡¯amore cristiano. Il Vangelo si comunica non solo con la predicazione, ma anche con il servire. L¡¯avvicinamento di tanti alla Chiesa non avviene per merito del catechismo ma per via di una esperienza diaconale significativa. Come dice il Papa, se scendiamo tra i poveri, scopriamo Dio¡±. Mons. Grech condivide quindi quanto scrittogli da un operatore umanitario dopo il salvataggio di un gruppo di migranti in mare grazie all¡¯impegno della sua diocesi. ¡°Purtroppo ¨C si legge nel messaggio ricevuto ¨C mi è capitato spesso in passato di vedere incomprensioni tra la Chiesa e le persone, anche non cristiane, di buona volontà. Oggi le cose stanno cambiando, e queste sentono la Chiesa come amica perché ascolta il grido dei poveri e cerca di soccorrerli¡±.
In tempo di crisi, la Chiesa annunci la gioia del Vangelo
In questo ¡°cambiamento d¡¯epoca¡±, secondo mons. Grech, ¡°il contributo che la Chiesa può, o meglio deve, dare a questa società, è annunziare Gesù Cristo, la gioia del Vangelo¡±. E questo ancor più considerando, come rammentato dal Papa nel Discorso alla Curia Romana per gli auguri natalizi del 21 dicembre scorso, che in Europa e in gran parte dell¡¯Occidente la fede cristiana ¡°non costituisce più un presupposto ovvio del vivere comune, anzi spesso viene perfino negata, derisa, emarginata e ridicolizzata¡±. Grech riprende la celebre osservazione di De Lubac ne Il dramma dell¡¯umanesimo ateo secondo cui ¡°non è vero che l¡¯uomo [¡] non possa organizzare il mondo terreno senza Dio. È vero però che, senza Dio, non può alla fin dei conti che organizzarlo contro l¡¯uomo¡±. Al contempo, rileva che in questa pandemia delle volte ¡°le considerazioni economiche e finanziarie hanno avuto il sopravvento sul bene comune¡±. Una dinamica che va corretta.
Rafforzare lo stile sinodale, vero antidoto contro la chiusura
Nel dialogo con i media vaticani, mons. Grech si sofferma infine sul ¡°dono della sinodalità come stile di vita ecclesiale¡±. Dono fatto dallo Spirito Santo alla Chiesa. ¡°Il cammino sinodale ¨C afferma riprendendo Papa Francesco ¨C è il cammino che Dio si aspetta dalla Chiesa del terzo millennio¡± e sottolinea che ¡°come dinamismo di comunione, la sinodalità è anzitutto una integrazione affettiva di tutti i partecipanti; nello spirito del dialogo, tutti possono contribuire per arrivare alle convergenze¡±. Per il pro-segretario del Sinodo dei Vescovi, ¡°pur essendo un termine che appartiene al lessico ecclesiastico, la sinodalità è proponibile anche alla società civile. Adottata come principio operativo dal mondo laico, la sinodalità potrebbe essere uno stile che corrobora i rapporti inter-personali e la fratellanza umana. La sinodalità è un antidoto contro la chiusura e ci aiuta ad apprezzare il bello della comunitࡱ. Certo, ammette, ¡°camminare insieme non è un¡¯impresa molto facile sia nella Chiesa che nella società, tutti abbiamo bisogno di allenarci in questo esercizio così vitale per il futuro¡±. E guardando al prossimo Sinodo, incentrato proprio sul tema della ¡°sinodalitࡱ, mons. Grech auspica che ¡°sia la riflessione antecedente alla celebrazione del Sinodo che il lavoro dei padri sinodali possano offrire un contributo in questa direzione¡±.
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