I bambini poveri non possono aspettare
di Valentina Giacometti
Il Dispensario pediatrico Santa Marta è pronto a ripartire. Da buoni “vicini di casa†di Papa Francesco — la sede in Vaticano è “unita†a Casa Santa Marta dallo stretto vicolo del Perugino — fervono i preparativi per rilanciare il servizio di assistenza alle famiglie povere con bambini piccoli. Ovviamente nel pieno rispetto delle indicazioni per contenere la diffusione del contagio.
«Ma i poveri, soprattutto i bambini poveri, non possono aspettare e non devono essere mai lasciati soli, ora meno che mai»: è sempre un fiume in piena suor Antonietta Collacchi, direttrice del Dispensario. Nel fine settimana ha riempito il magazzino con l’ultima donazione, pronta per essere consegnata alle famiglie assistite. Sono arrivate 500 colombe pasquali, tante uova di cioccolato e un bel po’ di dolci, donati da Castroni e Caffarel. A fare la consegna ci hanno pensato i volontari dell’Associazione nazionale carabinieri.
«Siamo a vostra disposizione e sempre in prima linea per sostenere quanti hanno e avranno bisogno di un sostegno» ha fatto presente Enrico Lorenzetti, coordinatore regionale dell’Associazione. È «un gesto importante per le famiglie in vista della nostra graduale riapertura» rilancia suor Antonietta. Un gesto generoso e certo non isolato: è ormai consolidato il gemellaggio tra il Dispensario e gli atleti olimpionici delle Fiamme Gialle, espressione della Guardia di Finanza, attraverso il servizio di collegamento solidale di Athletica Vaticana. Da loro — dopo la festa organizzata a Natale — sono arrivati i passeggini per i più piccoli.
È con questo stile aperto che il Dispensario si appresta a celebrare il centenario del suo servizio «come cuore pulsante di carità all’interno delle mura vaticane», racconta la religiosa. Un impegno che ha ricordato anche Papa Francesco, il 25 marzo scorso, celebrando la messa mattutina nella cappella di Casa Santa Marta. «Il Papa ha voluto pregare per noi, figlie della carità di San Vincenzo de’ Paoli, che prestiamo servizio nel dispensario da 98 anni — dice suor Antonietta — e per le nostre consorelle che lavorano con i poveri e con gli ammalati, anche rischiando la vita e dando la vita». Francesco conosce bene il Dispensario: è proprio con questa vivace “famiglia†che festeggia, in semplicità, il suo compleanno.
Sullo slancio delle parole del Papa, spiega la religiosa, «continueremo sempre più e sempre meglio a offrire gratuitamente assistenza medica a quanti hanno bisogno e anche a distribuire prodotti per l’infanzia e beni di prima necessità a quanti non possono permettersi di acquistarli». Qual è il “segretoâ€? La risposta di suor Antonietta è di una semplicità disarmante: «La Provvidenza non smette mai di stupirci! Sulla nostra strada troviamo sempre donne e uomini sensibili che ci aiutano a far sorridere i “nostri†bambini insieme ai loro genitori».
Insomma, la comunità del Dispensario — sostenuta da volontari e medici che, gratuitamente, garantiscono professionalità e tempo — sta mettendo a punto il sistema per stare accanto, in sicurezza, a chi oggi ha ancora più bisogno di una mano. «Non vediamo l’ora — e preghiamo che sia presto — di rincontrarci tutti, qui nel Dispensario, nella nostra “piccola Galilea†dove Gesù ci precede e nella quale possiamo incontrarlo sempre nei gesti d’amore di quanti si mettono a disposizione degli altri», conclude suor Antonietta. Con il suo immancabile sorriso.
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