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Migrante in un campo profughi Migrante in un campo profughi 

La Segreteria del Sinodo: i governi aiutino i migranti, la loro sorte è devastante

Il Consiglio della Segreteria del Sinodo dei Vescovi pubblica un messaggio dedicato al dramma di chi è costretto a lasciare terra e casa: i governi siano accoglienti e si impegnino su un fenomeno che distrugge persone e famiglie

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

Il magistero degli ultimi e per gli ultimi, che per il Papa sono sovente i migranti. Anche la Segreteria del Sinodo dei Vescovi si sintonizza suo dei temi portanti del Pontificato di Francesco. Lo ha fatto durante i lavori del 6 e 7 febbraio scorsi durante i quali, oltre a sottoporre al Papa una terna di temi per la prossima assise ordinaria fissata per il 2022, il Consiglio della Segreteria del Sinodo ha diffuso un comunicato che riflette sulle “conseguenze del fenomeno migratorio”.

Dare conforto

Spaccato del dramma, ruolo della Chiesa e sollecitazioni sull’accoglienza rivolte ai governi sono i tre punti del messaggio. Ravvisando nelle “guerre, ineguaglianze economiche, ricerca di lavoro e di terre più fertili, persecuzione religiosa, terrorismo, crisi ecologica” le cause principali di uno stato di cose dagli effetti “devastanti” – il che si traduce in “famiglie distrutte”, “bambini separati dai genitori”, gente che patisce nei campi profughi ed è spesso vittima di abusi – la Chiesa, si afferma, “è chiamata a offrire conforto, consolazione e accoglienza” e a “levare la voce contro l’ingiustizia, lo sfruttamento e la sofferenza”.

Vigilare contro il traffico di persone

L’apprezzamento va dunque ai governi e alle organizzazioni non governative “che – si sostiene nel messaggio – mostrano interesse e si stanno impegnando ad aiutare quanti sono costretti a spostarsi”, e in modo analogo è rivolto a chi cerca “di avviare politiche favorevoli all’accoglienza di queste persone nelle loro comunità”. I governi locali, è l’auspicio finale della Segreteria del Sinodo, “affrontino le situazioni che costringono le persone a lasciare la loro casa” e vigilino “contro il traffico di persone”, promuovendo “la fine dei conflitti che provocano tanta sofferenza”.

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15 febbraio 2020, 12:54