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La Quaresima con il Coronavirus vista dal vescovo di Mantova

In una intervista all'Osservatore Romano monsignor Gianmarco Busca, autore di un videomessaggio per la Quaresima e di diverse iniziative sui social media in tempo di emergenza sanitaria, affronta il tema di come vivere questa circostanza crescendo come cristiani e attivandosi sul piano pastorale per mantenere forte il senso di comunità

di Rosario Capomasi

«Impariamo l’arte di trarre il bene dal male e di trasformare l’esperienza della nostra vulnerabilità in una più forte coscienza della nostra solidarietà». Parole di forte impatto quelle pronunciate dal  vescovo di Mantova, Gianmarco Busca, nel suo videomessaggio per la Quaresima. Di fronte all’emergenza del Coronavirus, proprio il morbo può rappresentare un’occasione per crescere come cristiani, rafforzando la fede con comportamenti virtuosi che portino a un cambio di mentalità e quindi a un cambiamento. Gesti semplici, «ad   esempio leggendo la Bibbia nelle nostre case  — spiega il presule a «L’Osservatore Romano» — in un momento di preghiera personale e familiare visto che l’attuale  situazione ci ha impedito di celebrare con i fedeli il rito delle Ceneri, il cui significato è quello di esortare a convertirsi al Vangelo, a cambiare mentalità». Fortunatamente, aggiunge, «non si sono registrati casi nella nostra diocesi ma abbiamo dovuto comunque rispettare le disposizioni governative che hanno posto limitazioni alla frequentazioni di luoghi pubblici, tra cui anche le chiese. Ci siamo subito attivati per capire come agire sul piano pastorale di fronte a una situazione penalizzante che ha di fatto impedito ai fedeli di prendere parte alle messe. Così, insieme agli altri vescovi della Lombardia abbiamo deciso di utilizzare tutti i social a disposizione, spesso criticati ma il cui utilizzo può essere in queste occasioni  una vera benedizione».

Tanto che il videomessaggio di monsignor Busca sulla Quaresima, postato su YouTube, ha raggiunto in poco tempo un gran numero di visualizzazioni. «Giungendo con la tecnologia moderna ai credenti impossibilitati a celebrare con noi — ha aggiunto — vogliamo far vedere che ci siamo sempre, che la Chiesa è viva e non lascia  nessuno da solo. Sul sito della diocesi, ad esempio, sono elencati tutti gli orari di quelle funzioni religiose trasmesse in streaming,  segno di unità e vicinanza che è stato molto apprezzato dai fedeli, come quella che celebrerò sabato prossimo alle ore 18 nel santuario dell’Incoronata, per la prima domenica di Quaresima». La scelta di questo luogo è dovuta al fatto che il popolo mantovano, nei momenti difficili della sua storia e nelle calamità, ha sempre fatto ricorso  alla protezione della Vergine dell’Incoronata quale Madre di misericordia. «Come cristiani mantovani  — spiega il vescovo  — compiremo questo gesto di comunione nella fede che desideriamo sia un segno per tutti gli uomini e le donne: nonostante le forti tendenze all’individualismo i nostri destini sono tutti legati e il mondo è accomunato tanto nel soffrire quanto nel trovare le soluzioni per risollevarsi». Grazie ai social, precisa monsignor Busca, «si è creata in breve tempo una rete di comunione partecipata dove si è voluto far passare il messaggio che Dio non  abbandona mai i suoi figli  come si legge nei passi biblici dell’Esodo ma è sempre accanto a loro».

E soprattutto è Colui che  guida il cristiano e lo incoraggia a non perdere la bussola, a non smarrirsi di fronte alle avversità, osserva monsignor Busca. «Spesso le “penitenze” più efficaci non sono decise da noi ma sopraggiungono dall’esterno e per volontà di altri. Le circostanze ci “impongono” dei comportamenti virtuosi da accogliere con saggezza, accettando anche quella parte costosa di sacrificio che si rende necessaria e utile». Ciò di cui c’è bisogno, in sostanza, è, ribadisce il vescovo, un cambio di mentalità, un diverso atteggiamento nei confronti delle nostre paure, anche quelle relative al virus. «Ecco perché è importante la lettura della Bibbia: serve a rafforzarci e a trovare gli strumenti per combattere le negatività. Il male è sempre stato presente nella storia dell’uomo e lo è anche adesso, impersonificato ad esempio in coloro che sfruttano il terrore delle persone sul futuro evolversi del morbo per vendere a maggior costo beni di consumo».

Non è cosa buona perdere la ragionevolezza, aggiunge monsignor Busca, ma è doveroso ricondurre i problemi dentro le giuste proporzioni e a non farci prendere da paure infondate. «A tal scopo esperti e giornalisti ci aiutano con un’informazione corretta e onesta. Dio che  libera il suo popolo libera anche noi dall’oppressione e anche dal nostro nemico interiore chiamandoci ad agire da veri cristiani. Se riempiamo di Vangelo le nostre case, mettendoci a leggere i brani più significativi  e commentandoli magari anche insieme ai bambini, possiamo veramente rendere un inno di lode al Signore e sentirci sempre più parte dell’assemblea cristiana, anche non prendendo parte fisicamente alle celebrazioni liturgiche». I genitori, in questo senso, essendo «i primi catechisti e i sacerdoti delle loro case», osserva il vescovo nel videomessaggio, potranno comunicare ai propri figli un messaggio di fiducia in Dio, «Padre tenero e provvidente che li rassereni di fronte a un’emergenza che anche per loro rappresenta un’esperienza nuova e, per certi versi, fonte di inquietudini».

Il contatto con la Parola trasforma quindi l’animo afflitto e una volta compiuto quel “cambio di mentalità” acquista ancora più forza ed efficacia la preghiera a favore di coloro «che sono affetti dal virus, per quanti si stanno prodigando per assisterli e per coloro che con competenza e dedizione si stanno impegnando ad arginare le possibilità di contagio». Trasformazione e cambiamento sono parole che ricorrono più volte  e fanno da leva per un’ulteriore riflessione sul tema. «Le situazioni di crisi come l’attuale possono essere viste come  un’opportunità per rinsaldare i rapporti con il prossimo, per sentirci parte di un’umanità che è sempre più globalizzata, e i social sono lì a testimoniarlo, sia nel subire il male sia nel resistere alle difficoltà facendo 

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28 febbraio 2020, 15:30