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La lettura del notiziario in latino La lettura del notiziario in latino 

Hebdomada Papae: il Gr in latino del 1 febbraio

Le notizie vaticane in lingua latina con traduzione in italiano in onda ogni sabato alle 12.32. In sommario oggi: l'invito del Papa per il Giorno della memoria; il 54.mo messaggio del Pontefice per le Comunicazioni sociali; i Vespri presieduti da Francesco a conclusione della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Il settimanale di informazione di 5 minuti - in collaborazione con l’Ufficio Lettere Latine della Segreteria di Stato - è diffuso anche in podcast su Pope

“HEBDOMADA PAPAE”

Notítiae Vaticánae Latíne rédditae

Die primo mensis Februárii anno bis millésimo vicésimo

Ascolta l'edizione del Gr latino dell'1 febbraio 2020

Dies memóriae: coram infándo facínore Holocáusti Papa invitávit ad dicéndum “nihil ámplius”.

Póntifex in Núntio de Communicatiónibus sociálibus ait vincéndam esse temptatiónem narratiónum quae deléndi vim habent.

Hebdómada oratiónis pro Unitáte Christianórum: Francíscus exhortátur ut procedámus ad commúnem finem cum spíritu hospitalitátis, ad ómnium bonum paténtes.

Salútem ex ánimo ómnibus vobis dicit Eugénius Murrali audiéntibus novos núntios latína língua prolátos.

(SERVIZI)

Die domínico praetérito, in pervigílio septuagésimi quinti anniversárii Diéi liberatiónis castri interneciónis vulgo dicto Auschwitz, post oratiónem Mariánam Papa invitávit ad orándum “ut unusquísque dicat in corde suo: nihil ámplius”.  Agit Alexánder De Carolis:

“Erga hanc infándam rem, ánimus indífferens haud probándus est atque memória débita est”, affirmávit Papa Francíscus in oratióne Mariána, die domínico praetérito, révocans Diem memóriae qui celebrátus est feria secúnda superióre. Póntifex deínde áddidit: “Cras nos omnes invitámur ad brevi orándum ac meditándum, ut unusquísque dicat in corde suo: nihil ultra”. Anno bis millésimo décimo sexto Francíscus invísit castrum interneciónis vulgo dicto Auschwitz, sícuti ántehac illud invisérunt Ioánnes Páulus Secúndus et Benedíctus Décimus Sextus; hac occasióne scripsit in libro monuménti: “Dómine, miserére pópuli tui! Dómine, pétimus véniam ob tantam crudelitátem”. Commemorántes hunc septuagésimum quintum Diem anniversárium, Epíscopi Europ?i etiam scripsérunt quasdam lítteras, invitántes ad orándum et condemnántes antisemitísmum ac quamvis violéntiae patefactiónem.

In Núntio de quinquagésimo quarto die anniversário Communicatiónum Sociálium, hoc praebétur arguméntum “Ut narres ac in memóriam intueáris (Ex 10,2). Vita fit história”, Papa exhortátur ad vincéndas temptatiónes narratiónum quae vim deléndi habent. Réfert nobis Monia Parente:

Narratiónes “ádiuvant nos ad intellegéndum adque perspiciéndum qui simus”, quóniam “homo est persóna narrans” quae índiget “indúere narratiónes ad própriam vitam tutándam”. Papa Francíscus hoc elátius expréssit in Núntio suo de Die Mundiáli Communicatiónum Sociálium anno bis millésimo vicésimo, scílicet die vicésimo quarto mensis Ianuárii édito, in memória sancti Francísci Salésii, Patróni diurnariórum. Núntius nempe qui ampléctitur ampliórem locum ministérii diurnariórum. Hoc témpore nimírum, quod usu verbórum instrumentáli ac divíduo notátur, quo “morbo” profécto non est immúnis cathólicus orbis, Papa recordátur communicatiónem veram esse, si aedíficat, non déstruit, si “húmilis” est in “quaerénda veritáte”. Advérsus étiam diffúsas narratiónes “corrúptas ac iníquas”, Papa adhortátur ad bene faciéndum ut narrátio loquátur “de nobis et de pulchritúdine quae in nobis est”.

(NEWS)

Die sábbati praetériti Papa praesédit Vésperis in Sollemnitáte Conversiónis Sancti Páuli, occasióne conclusiónis quinquagésimae tértiae Hebdómadae oratiónis pro Unitáte Christianórum; invitávit étiam ad praetergrediénda “negótia pártium” atque “hereditátes antiquórum témporum”, dum progrédimur “ad commúnem finem” cum spíritu hospitalitátis, atque ad ómnium bonum paténtes.

Die vicésimo quinto mensis Ianuárii Francíscus recépit in Áula Clementína iúdices et advocátos Tribunális Apostólici et adhortátus est pastóres ad matrimónium defendéndum ab ideológiis et a stúdio singularitátis, et recordátus est Ecclésiam hodiérnam coniúgibus christiánis indigére, ut cóngrui sint Evangélii testes.

Haec ómnia sunt pro hac editióne. Gratias ágimus pro attentióne; conveniémus íterum hebdómada próxima.

(ITALIANO)

“HEBDOMADA PAPAE”

Notitiae Vaticanae Latine redditae

 I febbraio 2020

Giorno della memoria: di fronte all’immane tragedia della Shoah, il Papa ha invitato a dire “mai più”.

Messaggio per le Comunicazioni Sociali, il Pontefice: vincere la tentazione delle storie distruttive

Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani: Francesco esorta ad avanzare verso l’approdo comune con spirito di ospitalità e aperti al bene di tutti

Un cordiale saluto a tutti voi in ascolto da Eugenio Murrali e bentrovati per questa nuova edizione del notiziario in lingua latina.

(SERVIZI)

Domenica scorsa, vigilia del 75.mo anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz-Birkenau, il Papa, dopo l’Angelus, ha invitato a pregare "dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più”. Il servizio di Alessandro De Carolis

“Davanti a questa immane tragedia non è ammissibile l’indifferenza ed è doverosa la memoria”, ha affermato Papa Francesco all’Angelus di domenica, facendo riferimento al Giorno della memoria che si è celebrato questo lunedì. Il Pontefice ha poi aggiunto: “Domani siamo tutti invitati a fare un momento di preghiera e di raccoglimento, dicendo ciascuno nel proprio cuore: mai più”. Nel 2016 Francesco ha visitato il campo di sterminio di Auschwitz, come già avevano fatto Giovanni Paolo II e Benedetto XVI, e in quell’occasione ha scritto sul libro commemorativo: “Signore abbi pietà del tuo popolo! Signore, ti chiediamo perdono per tanta crudeltà”. Per questo 75.mo anniversario anche i vescovi europei hanno prodotto un documento invitando alla preghiera e condannando l’antisemitismo e ogni manifestazione di violenza.

Nel 54.mo Messaggio per le Comunicazioni Sociali sul tema “Perché tu possa raccontare e fissare nella memoria (Es 10,2) La vita si fa storia”, il Papa esorta a vincere la tentazione delle storie distruttive. Ce ne parla Monia Parente:

I racconti “possono aiutarci a capire e a dire chi siamo” perché “l’uomo è un essere narrante” che ha bisogno di “rivestirsi di storie per custodire la propria vita”. Papa Francesco lo sottolinea nel suo Messaggio per la Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali del 2020, pubblicato il 24 gennaio, memoria di San Francesco di Sales, Patrono dei giornalisti. Un Messaggio che abbraccia un orizzonte più ampio della professione giornalistica. In un tempo segnato dall’uso strumentale e divisivo della parola, “malattia” da cui non è purtroppo immune il mondo cattolico, il Papa ricorda che la comunicazione è autentica se edifica, non se distrugge, se è “umile” nella “ricerca della verità”. E di fronte al propagarsi di racconti “falsi e malvagi”, il Papa incoraggia a far sì che la narrazione parli “di noi e del bello che ci abita”.

(NEWS)

Sabato scorso il Papa ha presieduto i Vespri nella Solennità della Conversione di San Paolo, a conclusione della 53.ma Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani, e ha invitato a guardare oltre “gli interessi di parte” e “i retaggi del passato” nel desiderio di avanzare verso “l’approdo comune”, con spirito di ospitalità, aperti al bene di tutti.

Il 25 gennaio Francesco ha ricevuto in Sala Clementina i giudici e gli avvocati del Tribunale Apostolico e ha esortato i pastori a difendere il matrimonio da ideologie e particolarismi, ricordando che la Chiesa oggi ha bisogno di coniugi cristiani che siano testimoni coerenti del Vangelo.

È tutto per questa edizione, grazie per essere stati in ascolto, a risentirci alla prossima settimana.

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01 febbraio 2020, 12:40