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Alessandro Di Bussolo 鈥� Città del Vaticano

La stalla della Natività è in legno di larice e pietre del Lagorai, la catena montuosa della Valsugana che domina il paese di Scurelle. Sopra le statue di Giuseppe e Maria, del Bambino Gesù e dell鈥檃sino e il bue, a grandezza naturale, le pannocchie appese a seccare e un pezzo di trave originale utilizzato per legare le vacche durante l鈥檃lpeggio, il 鈥渕agòn鈥� in dialetto trentino. E鈥� il cuore del Presepe di Scurelle, che i Vigili del fuoco locali e gli 鈥淎mici del Presepio鈥� stanno montando in questi giorni, e che si potrà ammirare in Piazza San Pietro dal 5 dicembre, giorno dell鈥檌naugurazione, fino al 12 gennaio 2020.

Un paese di 1400 abitanti, ai piedi del Lagorai

E鈥� il dono a Papa Francesco di un paese di 1400 abitanti, a 47 chilometri da Trento e 370 metri sul livello del mare, ai piedi del Lagorai, che nel 2016 aveva portato in Vaticano un abete dei suoi boschi per farne l鈥橝lbero di Natale. Da vent鈥檃nni, la realizzazione del presepe coinvolge tutta la comunità, con le famiglie che hanno donato gli oggetti e i vestiti dei 23 personaggi, appartenuti ai loro avi all鈥檌nizio del Novecento e nel periodo della Grande Guerra, quando il fronte passava a due passi da Scurelle.

Una vecchia edizione del Presepe di Scurelle allestito in Piazza Maggiore

I volti scolpiti sul legno da Felix Deflorian

Accanto alla stalla c鈥�è la 鈥渃asèra鈥�, abitazione tipica dei monti del Trentino, con il focolare, gli utensili della cucina e la legna impilata con cura. Non mancano il grano e la polenta, l鈥檃cqua della fontana, il latte con cui si faceva il formaggio e la lana delle pecore. Da qui prendono vita le scene del presepe, che ci riportano alle tradizioni e ai mestieri di un secolo fa. I volti delle statue sono stati realizzati dal noto scultore trentino Felix Deflorian, scomparso nel 2008, con il prezioso aiuto dei figli Tiziano e Maria Rosa.

Ivo Tomaselli e gli Amici del Presepio, anima dell'iniziativa

Le mani sono state scolpite da Ivo Tomaselli, che oggi guida il 鈥淐omitato Amici del Presepio e recupero tradizioni locali Scurelle鈥�, il promotore dell鈥檌niziativa che dal 1999 coinvolge 70 volontari e tutto il paese, dall鈥檃mministrazione comunale agli Alpini, dai Vigili del Fuoco Volontari, ai bimbi della scuola elementare, dalla parrocchia al Gruppo Missionario fino ai privati cittadini e alle imprese della zona.

Un pastore del Presepe di Scurelle

La Natività, in una stalla di legno di larice e pietre del Lagorai

Le figure sacre delle Natività hanno un鈥檈spressività che tocca il cuore di chi le guarda. Il Bambino, in braccio alla Vergine Maria, resterà coperto fino alla notte di Natale. Accanto a loro si trova l鈥橝ngelo, con una pergamena a foglie d鈥檕ro finemente decorata, dedicata all鈥檃more di Dio in tutte le stagioni. Davanti alla stalla una mamma con il figliolo e un pastore con una pecorella, contemplano la nascita di Gesù, e poco più in là sono in arrivo i Re Magi, vestiti con tessuti d鈥橭riente e guidati dalla cometa.

I mestieri di montagna di inizio Novecento

Tutti intorno i pastori, accompagnati dalle loro pecore e caprette, e le donne e le giovani impegnate nel cucinare la polenta e poi a versarla su 鈥渢ajero鈥�, nel filare la lana con la 鈥渞oda鈥� di legno, prendere l鈥檃cqua con i secchi dalla vicina fontana e mescolare la panna con la 鈥減igna鈥� (utensile tipico, utilizzato per fare il burro), mentre una bimba stringe forte al petto la sua bambola di pezza. Gli animali sono impagliati, ma nessuno di essi è stato soppresso per la realizzazione del presepe. Poco più lontano, il 鈥渂oschiero鈥� sta portando la legna verso casa tirando la sua slitta. Lo accompagna il figlio, che gli illumina il cammino con una lampada.

Ivo Tomaselli scolpisce una mano di una statua del presepe nella sua bottega

Il boschiero, il malgàro e il cròmaro

Il malgàro controlla i suoi animali e rimesta il latte appena munto, mentre una pastorella, seduta su un tronco d鈥檃lbero divelto, la 鈥渮occa鈥�, con un agnellino che si struscia contro la sua gamba, guarda la scena. Il 鈥渃ròmaro鈥�, intanto, prosegue il suo viaggio. Figura tipica del Lagorai, porta nella sua valigia, la 鈥渃asséla鈥�, pietre focaie, stampe religiose, sementi e materiali per la casa per venderle in tutta Europa, e sfamare così la famiglia, perché i raccolti sono sempre più scarsi. Il personaggio più lontano è il 鈥渕olo鈥�, che abbarbicato nella sua baita sul costone della montagna, è il custode degli alberi e della natura, e scende in paese solo di rado. Attorno al presepe, alcuni tronchi spezzati dalla furia del vento e radici di alberi sradicati ricordano i terribili effetti della tempesta Vaia, che a fine ottobre del 2018 ha colpito i boschi del Triveneto.

L'albero di Rotzo, sull'Altipiano di Asiago 

Un presepe, quello di Scurelle, che rappresenta da 20 anni i valori cristiani che guidano la vita semplice e solidale di chi abita la montagna, e che verrà inaugurato il 5 dicembre, alle 16.30, insieme all鈥檃lbero, donato quest鈥檃nno dal Comune di Rotzo, sull鈥橝ltipiano di Asiago, in provincia di Vicenza. Una realtà che con Scurelle ha creato un collegamento speciale, per il passato comune di una vita di montagna spesso dura, dalla quale molti, un tempo, sono fuggiti e dove oggi si lavora con tenacia e passione per tenere le comunità sempre vive, giovani e innamorate del loro territorio.