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Convegno in Vaticano su dignità digitale dei bambini: non concetti ma azioni

Il 14 e 15 novembre alla Casina Pio IV in Vaticano l’incontro internazionale: “Promuovere la dignità digitale del bambino - Dal concetto all'azione”, organizzato da Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, “Child Dignity Alliance” e “Interfaith Alliance for Safer Communities”. I partecipanti saranno ricevuti da Papa Francesco. Interviste a padre Federico Lombardi ed Ernesto Caffo

Giada Aquilino - Città del Vaticano

Una efficace protezione della dignità dei minori nel mondo digitale. È la tematica al centro dell’: “Promuovere la dignità digitale del bambino - Dal concetto all'azione”, in programma in Vaticano giovedì 14 e venerdì 15 novembre alla Casina Pio IV, sede della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali. L’appuntamento è stato presentato oggi in Sala Stampa della Santa Sede da padre Federico Lombardi, presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione vaticana Joseph Ratzinger - Benedetto XVI, e da Ernesto Caffo, fondatore e presidente di Sos Telefono Azzurro.

Un percorso di continuità

L’incontro è organizzato in collaborazione fra la Pontificia Accademia delle Scienze Sociali, la “Child Dignity Alliance” - di cui Lombardi e Caffo sono membri del consiglio direttivo - e la “Interfaith Alliance for Safer Communities”. Si pone in continuità con altri due eventi dedicati alle stesse questioni: il Congresso mondiale svoltosi alla Pontificia Università Gregoriana nel 2017, a seguito del quale è nata proprio la “Child Dignity Alliance” per affrontare i rischi e le sfide dell’era digitale e studiare l’impatto sulla dignità dei più piccoli, e l’Incontro interreligioso della “Interfaith Alliance for safer Communities” - frutto dell’impegno dei leader religiosi contro l’abuso sessuale sui minori, l’estremismo, la tratta di esseri umani - svoltosi ad Abu Dhabi nel 2018, poco prima del di Papa Francesco negli Emirati Arabi Uniti.

Accesso a contenuti pornografici già a 11 anni

Nel panorama digitale “i fenomeni gravi sono in aumento e in grande diffusione”, ha spiegato padre Lombardi (Ascolta l'intervista a padre Federico Lombardi). “C’è un aspetto generale che secondo me - ha evidenziato il gesuita - non va sottovalutato, quello della diffusione della pornografia, anche adulta, pure da parte dei siti, che però è non solo manifesta - una forma di mentalità diffusa nella società - ma è anche largamente accessibile ai bambini. Le inchieste, gli studi dicono che l’età media in cui adesso i bambini cominciano a seguire la pornografia su internet è di 11 anni”. La discussione all’incontro internazionale sarà anche, ha spiegato il presidente del Consiglio di amministrazione della Fondazione Joseph Ratzinger - Benedetto XVI, “su come si può fare ad esempio a limitare l’accesso, anche con una verifica dell’età dei clienti o altro, per proteggere i bambini da questa invasione”. “La progressività del fenomeno - ha aggiunto padre Lombardi - si dimostra anche con il fatto che le forme di immagini che girano sono sempre peggiori, cioè c’è un aumento in scala della violenza e della gravità dell’abuso che viene rappresentato. Poi, l’altro fatto veramente orribile è quello dei gruppi che condividono anche in diretta la violenza su minori: ci sono dei Paesi, in Asia in particolare, dove sono presenti dei centri in cui avvengono le riprese e ci sono i gruppi internazionali di pedofili che partecipano, prendendo anche una parte attiva a quello che sta accadendo. Queste sono cose incredibilmente orribili”, ha denunciato padre Lombardi, menzionando anche “i problemi che conosciamo del sexting, del 肠测产别谤产耻濒濒颈苍驳” oltre che “della criptazione, cioè la dinamica della protezione della privacy: proteggendo la privacy, si protegge magari una segretezza di comunicazioni in cui la criminalità si sviluppa più facilmente”.

Il programma

Il convegno si aprirà con l’udienza del Pontefice ai partecipanti, che la mattina del 14 novembre sarà trasmessa in diretta, ha comunicato il portavoce vaticano Matteo Bruni, e si chiuderà con un intervento del segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, il 15 novembre. I lavori, a cui parteciperanno un’ottantina tra rappresentanti di organizzazioni internazionali, ong, aziende tecnologiche come Microsoft, Apple, Amazon, Facebook, politici, giuristi e leader religiosi, punteranno a richiamare l’attenzione sui problemi e a proporre e sostenere iniziative e azioni concrete, con l’adozione conclusiva di una Dichiarazione comune. Sarà presente anche Giuseppe Pignatone, recentemente nominato dal Papa presidente del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano. Tra gli interventi previsti, quelli dello sceicco Saif Bin Zayed al Nahyan, vice primo ministro e ministro degli Interni degli Emirati Arabi Uniti, della Regina Silvia di Svezia, un messaggio del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, i discorsi del Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, del rabbino David Rosen e di Najat Maalla M’jid, rappresentante speciale del Segretario generale dell’Onu per la violenza contro i bambini. L’idea del convegno, ha riferito padre Lombardi, “è cercare di sviluppare una consapevolezza” di quanto succede, “trovando anche dei luoghi o facendo dei gruppi di lavoro su campi un po’ più specifici, come quello degli psicologi e degli studiosi delle dimensioni e delle conseguenze effettive dei fenomeni, oppure quello delle responsabilità delle compagnie e del coinvolgimento di queste nel modo in cui promuovono, anche al loro interno, una ricerca ed uno sviluppo di nuovi strumenti e la responsabilità di studiarli bene prima”.

Alleanza tra istituzioni e aziende

D’altra parte, ha ribadito Ernesto Caffo, “i bambini che entrano nella rete molto precocemente sono sempre di più”, “costantemente alla ricerca di nuove strade, che possono essere nuove applicazioni, nuovi strumenti che molte volte gli adulti non conoscono e che possono diventare per questi ragazzi poi il modo per esprimersi (Ascolta l'intervista ad Ernesto Caffo). L’aspetto del visivo - sui social ad esempio - porta in qualche modo i ragazzi ad esporsi anche al mondo degli adulti in modo talvolta improprio e da lì nascono i problemi di contatti tra adulti che hanno interessi sessuali nei confronti dei bambini e i bambini stessi”. La pedofilia nella rete, ha sottolineato il presidente di Sos Telefono Azzurro, “è cresciuta in modo esponenziale e questo coinvolge tutte le popolazioni del mondo, anche in Paesi dell’Africa. Questi bambini sono spesso da soli e vivono molte volte in situazioni in cui anche il poter guadagnare del denaro attraverso questi contatti, questo scambio di immagini, può diventare un’occasione per loro di vita e questo è sicuramente uno dei grandi rischi”. L’appello è dunque a non lasciare “i ragazzi da soli di fronte alla rete”, creando “un’alleanza stretta tra istituzioni e aziende”, affrontando anche il confronto “tra privacy e controllo” che “sarà uno dei temi centrali dell’incontro”.

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12 novembre 2019, 14:06