Terza Giornata mondiale dei poveri. In 7000 al concerto in Vaticano
Gabriella Ceraso e Marco Di Battista - Città del Vaticano
Sarà un concerto per seminare gioia, non un’allegria divertente di un momento, no: il seme rimarrà lì nelle anime di tutti e farà tanto bene a tutti.
Così , accompagnava la prima edizione del Concerto per e con i poveri: era il maggio del 2015. E il testimone da allora è passato nella mani di diversi ospiti, artisti e cantanti, associazioni di volontariato e realtà caritative. E' la grande macchina organizzativa che sostiene una serata speciale, organizzata dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione, che si rinnova per la terza volta ad una settimana dalla III Giornata mondiale dei Poveri del 17 novembre prossimo, sul tema .
Fare fratellanza con la musica
Nella volontà del Papa c'era e continua ad esserci, "la gioia di poter fare fratellanza con tutti" e di farlo attraverso il potere della musica che "ha questa capacità di unire le anime e di unirci con il Signore" portandoci "in alto" e "liberandoci dalle angosce". A partire da questo e con gli occhi rivolti al prossimo 17 novembre con l'intenzione, anche di raccogliere fondi per le opere di carità del Papa, stasera l'Aula Paolo VI sarà gremita di anziani, senza tetto, famiglie in difficoltà e tante persone in situazione di fragilità e precarietà che normalmente non potrebbero vivere l'esperienza di un concerto. Sono coinvolte Associazioni e Enti caritativi, tra cui la Caritas diocesana che accompagnerà al concerto un centinaio di persone. Tra di esse, dieci anziani soli tra i 75 e i 90 anni, alcuni dei quali hanno già preso parte ad eventi simili. Quali le loro reazioni e il loro coinvolgimento, lo racconta Luca Murdocca responsabile del servizio della Caritas diocesana, di assistenza domiciliare agli anziani soli.
"La semplicità con cui lo abbiamo proposto a loro" - dice Murdocca - "ha avuto come riposta un grande entusiasmo". La loro "povertà" - spiega - è "esistenziale" e "tremenda" , per cui passare anche solo un pomeriggio fuori, in un clima di gioia, con altre persone e in un contesto diverso è "un dono incredibile". E' "questa la grande bellezza di eventi sismili", nella certezza - aggiunge - "che la gioia che loro proveranno non sarà effimera e passeggera, ma si sedimenterà nel cuore e nell'anima come un ricordo indelebile".
L'arte del podio
Anche quest'anno artisti sensibili al progetto, hanno messo a disposizione la propria arte in maniera totalmente gratuita, per fare di questo evento una "meditazione in musica". Dopo il Maestro Daniele Oren nel 2015 e il premio oscar Ennio Morricone nel 2016, a salire sul podio in Aula Paolo VI si alterneranno due autori del cinema. Il Premio Oscar nel 1999, Nicola Piovani, che, con una suite di brani tratti dalle colonne sonore de La vita è bella e di Pinocchio, guiderà l’Orchestra Italiana del Cinema; mentre il Coro della Diocesi di Roma sarà diretto da monsignor Marco Frisina che proporrà temi tratti da musiche di film scritte per la televisione e ispirate a grandi figure di Papi, come Paolo VI e Giovanni XXXIII, e di Santi, da Chiara e Francesco d'Assisi a san Filippo Neri e san Giovanni Bosco.
Nella musica la narrazione dell'esistenza umana
"Tornare nell'Aula Paolo VI come direttore di orchestra - confessa Piovani al microfono di Marco Di Battista - è un dono del cielo" . Le musiche scelte per la serata - spiega - sono veicolo l 'una, di una storia fiabesca, l'altra di una vicenda umana sofferta come l'Olocausto. "Come dice Papa Francesco - commenta - la musica non vuole divertire per un momento, essa porta in sé un messaggio profondo, è narrazione dell'esistenza stessa dell' uomo". Il"messaggio" da voler lasciare? Non un messaggio preciso:chiunque, dice Piovani, deve far bene ciò che è chiamato a fare nel suo piccolo contribuendo così ad un miglioramento collettivo.
Regalare gioia ed elevazione spirituale
Anche in questa terza edizione del concerto - commenta monsignor Marco Frisina al microfono di Marco Di Battista - il desiderio è quello di accogliere e condividere con i fratelli più bisognosi, che siederanno in prima fila, una serata di riflessione e di elevazione spirituale grazie alla potenza della musica. "Il mio omaggio musicale - con riferimento alle suite di brani scelti- va alla Cattedra di Pietro, perché siamo nella casa del Papa, e ai tanti santi amici e partecipi del cammino dell 'umanità".
La serata, lo ricordiamo, si concluderà, con un concreto gesto di solidarietà: al termine del Concerto i volontari distribuiranno un pasto a tutti i poveri presenti.
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