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Il volume "Costruire la Democrazia. Prospettive educative e Cristianesimo" Il volume "Costruire la Democrazia. Prospettive educative e Cristianesimo" 

Democrazia, crisi di valori e educazione nel nuovo libro della Lev

Presentato il volume “Costruire la democrazia”, parte di un progetto educativo della fondazione “Gravissimum Educationis” che mira a ripensare in modo più inclusivo i valori liberali

Michele Raviart – Città del Vaticano

La democrazia liberale è in crisi perché non riesce più a mediare nei conflitti tra cittadini, che sono sempre meno espressione di contrasti sociali, ma sono sempre più legati a differenze culturali, etiche e religiose. Populismi e autoritarismi rendono infatti precario l’impianto teorico liberal-democratico tradizionale e solo un nuovo progetto educativo integrale può permettere di rigenerare il sistema. Questo è l’assunto da cui partono le riflessioni raccolte nel libro “Costruire la democrazia. Prospettive educative e cristianesimo”, primo volume della collana “Fari educativi” edita dalla Libreria Editrice Vaticana e promossa dalla Fondazione pontificia “Gravissimum Educationis”.

Un “faro educativo”

Il progetto della Fondazione, istituita da Papa Francesco nel 2015 con il compito di sostenere nell’ambito educativo la formazione integrale della persona umana e la fraterna convivenza sulla terra, ha visto il contributo di studiosi provenienti da quattordici università di tutto il mondo. Ad una prima fase teorica, della quale questo volume è uno dei frutti, seguiranno progetti educativi concreti, nel segno della dottrina sociale della Chiesa.

La Chiesa “esperta di umanità”

Come affermava Papa Paolo VI la Chiesa è infatti “esperta di umanità” e la sua voce, spiega nella prefazione al volume il cardinale Giuseppe Versaldi, prefetto della Congregazione per l’educazione Cattolica e presidente della Gravissimum Educationis, “è attesa e desiderata”, in un’epoca “segnata dal declino delle ideologie”.

Ascolta l'intervista integrale al cardinale Giuseppe Versaldi

La democrazia come mezzo e non come fine

La Chiesa, spiega il porporato a Pope, “non è che voglia dare soluzioni tecniche di politica già realizzativa”, ma “come madre e maestra vuole creare un orizzonte comune per dare un’anima al mondo e alla politica dei nostri giorni e anche alla democrazia, che deve fare i conti con le diverse culture e le diverse società in cui vive la popolazione di oggi”. L’obiettivo, afferma, è “contribuire con questa sua presenza a unire gli uomini alla ricerca dei fini comuni di cui la democrazia è solo un mezzo”.

La crisi delle democrazie mature

A colpire, afferma invece il professor Alberto Lo Presti, docente di Dottrina sociale della Chiesa alla Lumsa e coordinatore del volume, è “che questa crisi oggi non colpisce solo le democrazie di recente formazione, quelle da cui ci si potrebbe aspettare che nel loro cammino incespichino, ma attraversa le democrazie più mature, addirittura, le prime democrazie della storia del mondo occidentale”. “Forse”, ribadisce “essere maturo significa essere anchilosato, cioè avere così tanta forza e radice in un’idea di democrazia che sta tramontando da non essere più in grado con flessibilità di fronteggiare le sfide del presente”.

Ascolta l'intervista integrale al professor Alberto Lo Presti

La lungimiranza della Dottrina sociale della Chiesa

Sfide che, si legge nei saggi raccolti nel libro, contemplano non solo il ripensamento e l’aggiornamento dei valori comuni della democrazia in modo da rendere più inclusive le comunità di cittadini, ma anche il contributo dell’antropologia, dell’etica, delle comunicazioni sociali, della scienza e della tutela dei diritti umani fondamentali. In questo senso, spiega ancora il professor Lo Presti, “la Dottrina sociale della Chiesa ha mostrato una lungimiranza notevole rispetto a questi nuovi orizzonti del vivere democratico, perché la democrazia da sé non basta a creare la vita buona, la vita felice, a restituire riconoscimento e dignità, a sottintendere un’idea di bene comune che sia veramente comune e non semplicemente l’interesse della maggioranza”.

Realizzare fini più ampi

“Dare un’anima alla democrazia” è infatti per Lo Presti la responsabilità della Dottrina sociale della Chiesa, perché la democrazia “non può essere semplicemente uno strumento per dare tempo a chi governa e rimuoverlo senza spargimenti di sangue ma deve essere il sistema nel quale, attraverso la partecipazione pubblica, tutti possano collaborare alla felicità reciproca e alla realizzazione dei fini più ampi”.

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18 novembre 2019, 15:48