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Sinodo, cardinale Porras: grazie alla Chiesa per l'aiuto ai migranti venezuelani

Intervista al cardinale Baltazar Enrique Porras Cardozo, amministratore apostolico “sede vacante et ad nutum Sanctae Sedis” di Caracas, arcivescovo di Mérida (Venezuela)

Amedeo Lomonaco - Città del Vaticano

Un'esperienza cristiana incredibile. Con queste parole il cardinale Baltazar Enrique Porras Cardozo definisce il Sinodo dei vescovi per l'Amazzonia. Riferendosi al territorio amazzonico in Venezuela, il porporato sottolinea che le devastazioni avvengono per motivi politici e anche per fini di lucro. L'arcivescovo di Mérida ricorda, inoltre, che la Chiesa è in prima linea per aiutare i migranti in fuga dal Venezuela,  un Paese scosso da una grave crisi sociale e politica:

Ascolta l'intervista al cardinale Porras

R. – Questo Sinodo è veramente un kairos, una grazia di Dio. Il clima, che abbiamo vissuto in questi giorni, è un clima di fratellanza, di vicinanza, di rispetto degli uni e degli altri. E’ veramente un’esperienza cristiana incredibile. L’ecologia non è soltanto per l’ambiente, per gli animali, per gli alberi: è per la vita di tutto il mondo, per il presente e per il futuro.

L’Amazzonia è una terra dove grandi interessi economici condizionano la vita dei suoi popoli. Anche il Venezuela è afflitto da uno di questi mali…

R. – Sì, certamente la parte più piccola dell’Amazzonia è la parte venezuelana, soltanto il 6 per cento di questa grande regione. Ma è stata colpita anche per motivi politici e per tutti quelli che vanno a distruggere, soltanto per fini di lucro…

Migranti venezuelani
Migranti venezuelani

Il Venezuela sta attraversando un momento molto delicato della sua storia: molti venezuelani hanno lasciato il Paese e hanno attraversato la regione Panamazzonica. Sono anche molti i migranti che sono rimasti in Amazzonia. Come la Chiesa missionaria accoglie questi migranti che arrivano dal Venezuela, da situazioni molto difficili?

R. – Sono 5 milioni i venezuelani che sono fuggiti in un anno e mezzo… Non è facile, è un problema grande, geopolitico, è un problema che colpisce l’animo di tutti e per quello dobbiamo ringraziare la gente, la Chiesa e tutto il popolo… La gente è fuggita dalla terra perché non abbiamo le condizioni per sopravvivere in questo momento. E’ un problema non più soltanto per i venezuelani, ma per la regione e anche per il mondo intero… La Chiesa e anche la Caritas italiana sono molto vicine a tutti noi. Sono piccoli aiuti, piccoli ma necessari. In questo momento, ringraziamo veramente Dio e il popolo italiano, non soltanto i cattolici perché tante organizzazioni d’ispirazione umanitaria vogliono aiutare… E si deve ricordare che ci sono tanti italiani che, dopo la guerra, sono andati in Venezuela e hanno ricevuto un’accoglienza grande da parte di tutti noi.

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17 ottobre 2019, 13:45