Briefing sul Sinodo: il sogno di âseminari amazzoniciâ e il diaconato femminile
Alessandro Di Bussolo â Città del Vaticano
Un vescovo ecuadoregno con il sogno di âcreare seminari amazzoniciâ e uno brasiliano che spera di poter ordinare presto donne diacone, se il Papa, nel documento post sinodale, autorizzerà il diaconato femminile, sono stati tra i protagonisti del sesto briefing per i giornalisti tenuto il Sala stampa vaticana sul Sinodo per lâAmazzonia. Accanto ad un diacono permanente indigeno, sposato e con due figlie, che non vede problemi âsulla possibilità che le donne esercitino il mio stesso ministeroâ e una suora peruviana che chiede che i seminaristi studino anche âla saggezza ancestrale dei popoli dellâAmazzonia e le loro tante lingueâ.
Formazione: la parola chiave è inculturazione
Alla ripresa dei lavori in aula, dopo due giorni di circoli minori, la commissione per lâinformazione del Sinodo ha deciso di dedicare il briefing ai temi legati alla formazione, âdi servitori del Popoloâ aggiunge monsignor Rafael Cob Garcia, che in Ecuador è vicario apostolico di Puyo. Garcia. Per lui la parola chiave principale per la formazione dei futuri sacerdoti e degli agenti di pastorale in Amazzonia âè inculturazione: fare entrare il Vangelo nelle culture che dobbiamo evangelizzare. È difficile, e per questo servono sacerdoti e diaconi indigeniâ. Purtroppo, ammette monsignor Cob Garcia, sono pochi i seminaristi indigeni che arrivano al sacerdozioâ, perché i docenti dei seminari cittadini hanno una base culturale diversa, âe molti giovani indigeni si scoraggiano e abbandonanoâ. E poi i giovani seminaristi indigeni e gli anziani delle loro comunità non capiscono âla norma canonica del celibato sacerdotaleâ.
Cob Garcia: formatori che conoscano la cultura indigena
Il problema, spiega il vicario di Pujo, è che mancano docenti preparati âper una formazione inculturata e non è bene trasferire i seminaristi in altre cittàâ. Per questo il sogno âè creare seminari amazzonici, con una formazione diversa dal punto di vita accademico e praticoâ e avere formatori che già vivono nel luogo e conoscono la realtà amazzonica. âDevono conoscere la lingua delle comunità indigene, condividere la loro vita quotidiana, contemplare e lasciarsi interpellare da quello che vivono. Per capire come celebrare, per una liturgia inculturata, devono conoscere simboli e segni delle culture indigeneâ.
Ciocca Vasino (Brasile): scuole per animatori di comunità
âPer formare preti missionari il seminario non è più il luogo adattoâ gli fa eco monsignor Adriano Ciocca Vasino, vescovo prelato di São Félix, in Brasile. âPer questo noi abbiamo iniziato unâesperienza alternativa, per formare sacerdoti con una teologia che sappia mostrare Dio alla gente, un Dio presente nella loro vitaâ. Da sette anni in questa diocesi al Sud dellâAmazzonia, nata dallâesperienza delle comunità di base, dove i campi e gli allevamenti stanno via via togliendo terra alla foresta, monsignor Ciocca Vasino, di origini piemontesi, sottolinea di aver ripreso âla formazione degli animatori di comunità, gli animatori missionari e anche una scuola di teologiaâ. In questâultima, spiega il vescovo italo-brasiliano, che dura 4 anni, la teologia classica viene ancorata alla realtà: âci si domanda come Dio si fa presente nella realtà in cui vivo, si vede come ne parlano i teologi e i padri della Chiesa e poi si torna alla realtàâ. I candidati al diaconato âdevono lavorare per mantenersi, essere inseriti in una comunità come membri, non come mezzi preti, con una casa dove vivere e la comunità, dopo 4 anni, ci dice se è idoneo o no e io lo posso ordinare. Ho anche donne che stanno facendo il percorso, alcune sono già teologhe: sanno che se con il Sinodo e il documento del Papa si aprirà al diaconato femminile io le ordinerò diacone, se la comunità nella quale hanno fatto servizio è favorevoleâ.
"Ho 16 giovani indigeni che vogliono essere preti e diaconi"
Diversa è la realtà della formazione per gli indigeni, perché queste scuole sono soprattutto frequentate da bianchi, âche sono la stragrande maggioranza dei fedeli della mia diocesiâ spiega ancora monsignor Ciocca Vasino. âDue anni fa si sono presentati sedici giovani Xavantes, la comunità indigena cattolica della mia diocesi, che vogliono essere diaconi e preti missionari nella loro terra - racconta ancora - per ora studiano nella scuola di animatori missionariâ. âMa francamente â ammette sconsolato - non so come fare per formarli in maniera adeguata, sto cercando nuove strade, anche con i leader delle comunitàâ.
Un Sinodo sul ruolo della donna nei ministeri non ordinati
Durante la Congregazione generale di oggi, riferisce il prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini, si è proposto tra lâaltro âun Sinodo generale sul ruolo delle donne, la loro equiparazione agli uomini nei ministeri non ordinati e il ruolo come laiche nella comunitàâ. Riformulare il corso di studi dei futuri sacerdoti, nei seminari, è la proposta di suor Zully Rosa Rojas Quispe, delle Suore missionarie domenicane del Santo Rosario, membro dellâèquipe itinerante âBajo Madre de Diosâ, impegnata nella pastorale indigena del vicariato apostolico di Puerto Maldonado, in Perù. âLa formazione dei seminaristi â fa notare la religiosa â si limita alla filosofia e non alla saggezza ancestrale e allâapprendimento delle tante lingue dei popoli dellâAmazzoniaâ.
Il diacono indigeno: la famiglia mi accompagna nel ministero
Sul diaconato femminile interviene anche uno dei due diaconi presenti al Sinodo per lâAmazzonia, Francisco Andrade de Lima, segretario esecutivo regionale Nord della Conferenza episcopale brasiliana, per dire che non vede problemi âsulla possibilità che le donne esercitino il mio stresso ministero, ma a partire dalla vocazione e dalla missione della Chiesa amazzonica, e non semplicemente per sopperire alla mancanza di persone che guidino la comunitàâ. âSono sposato, ho due figlie â chiarisce il diacono, nato in una comunità indigena sul Rio Solimões - e la mia famiglia mi accompagna in tutto il mio ministeroâ.
I peccati ecologici e l'ecologia integrale
Rispondendo ad una domanda sullâintroduzione dei âpeccati ecologiciâ, monsignor Ciocca Vasino sottolinea che il Sinodo per lâAmazzonia può essere âunâopportunità per la Chiesa di far sì che lâecologia integrale entri in maniera organica nel discorso teologico, ampliando lâambito della morale cristiana, lâantropologia teologica e lâesegesi, introducendo i peccati contro lâambiente e il pianetaâ. âTutta lâecclesiologia andrebbe ripensata â fa notare il vescovo italo-brasiliano - integrando il concetto di ecologia integrale: sarebbe un grande allargamento della prospettiva ecclesiologica. Il Sinodo che è in corso potrebbe essere il punto di partenza per lo studio, la riflessione e il cambiamento di mentalitàâ. âE poi - conclude - si può pensare a modificare anche il Codice di diritto canonicoâ.
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