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Nelle tombe del Teutonico nessun resto umano

L’apertura dei due sepolcri, disposta per verificare l’eventuale presenza dei resti di Emanuela Orlandi, non ha portato alcun esito

Andrea Tornielli - Città del Vaticano

Nessun resto umano. Niente bare, niente urne e niente ossa. Le operazioni al Campo Santo Teutonico per verificare l’ipotesi della presenza di resti umani attribuibili a Emanuela Orlandi si sono concluse alle 11.15 con un nulla di fatto. Le ricerche hanno infatti dato esito negativo. L’accurata ispezione è iniziata con l’apertura della tomba della Principessa Sophie von Hohenlohe, che ha riportato alla luce un ampio vano sotterraneo di circa 4 metri per 3,70, completamente vuoto.

Successivamente si sono svolte le operazioni di apertura della seconda tomba-sarcofago, quella intitolata alla Principessa Carlotta Federica di Mecklemburgo. Anche in questo caso, al suo interno non sono stati rinvenuti resti umani. I familiari delle due Principesse sono stati tempestivamente informati dell’esito delle ricerche.

Agli accertamenti hanno collaborato il personale della Fabbrica di San Pietro, il professor Giovanni Arcudi, coadiuvato dal suo staff, alla presenza di un perito di fiducia nominato dal legale della famiglia di Emanuela Orlandi. Erano presenti l’avvocato della famiglia Orlandi, Laura Sgrò, e il fratello di Emanuela, Pietro Orlandi. Hanno seguito tutte le fasi dell’operazione il Promotore di Giustizia del Tribunale dello Stato della Città del Vaticano, Gian Piero Milano, e il suo Aggiunto Alessandro Diddi, insieme il Comandante del Corpo della Gendarmeria Vaticana, Domenico Giani.

«Per un ulteriore approfondimento - informa il direttore ad interim della Sala Stampa della Santa Sede Alessandro Gisotti - sono in corso verifiche documentali riguardanti gli interventi strutturali avvenuti nell’area del Campo Santo Teutonico, in una prima fase alla fine dell’Ottocento, e in una seconda più recente fase tra gli anni Sessanta e Settanta del secolo scorso». Al termine delle operazioni, ha aggiunto Gisotti, «teniamo a ribadire che la Santa Sede ha sempre mostrato attenzione e vicinanza alla sofferenza della Famiglia Orlandi e in particolare alla mamma di Emanuela. Attenzione dimostrata anche in questa occasione nell’accogliere la richiesta specifica della famiglia di fare verifiche nel Campo Santo Teutonico».

 

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11 luglio 2019, 12:30