Card. Becciu: san Giovanni, una voce prestata alla Parola di Dio
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
“L’esempio di san Giovanni Battista ci invita ad essere una Chiesa sempre al servizio della Parola di Dio; una Chiesa che non vuole attirare a sé, ma a Gesù Cristo”: è il tweet apparso sulla pagina twitter @Pontifex nella quale si ricorda l’odierna festa della natività di san Giovanni.
Patrono dell’Ordine di Malta
Celebrando la Messa nella chiesa di Santa Maria in Aventino, il cardinale Giovanni Angelo Becciu, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi e delegato speciale presso il Sovrano Militare Ordine di Malta, ha ricordato nell' san Giovanni, patrono dell’Ordine, dono inatteso di Dio ad Elisabetta e Zaccaria, due anziani “che forse molti ritengono scarti”. “Un segno misterioso, una creatura che interroga”, spiega nell’omelia il porporato, sottolineando che Giovanni si definiva “solo voce prestata alla Parola; non dirà mai di essere un profeta, ma parlerà a nome del Signore”. “Ecco l’identità di Giovanni, l’inviato come messaggero davanti al Signore, per preparargli la strada”.
La missione attuale di Giovanni
Il cardinale Becciu ricorda la devozione dell’Ordine di Malta ad una figura esemplare per il suo stile di missione: “mai al centro”, che “fa spazio a Cristo”, che appare forte ed eloquente ma “fa silenzio di fronte alla voce del Signore che viene, estraneo rispetto agli uomini di potere, sdegnoso verso il male e l’egoismo. “Il solo, unico desiderio che lo abitava: vedere realizzate le azioni del Messia”. Giovanni è quindi richiamo a preparare le strada a Gesù. “Di fronte a un mondo sempre più secolarizzato, a una società che rimuove i valori cristiani, noi credenti, e in particolar modo chi si fregia del titolo pubblico di appartenenza a un Ordine ecclesiastico come quello dell’Ordine di Malta, - sottolinea il prefetto - è chiamato a dare con la propria testimonianza di vita risposte credibili e attraenti”.
Appartenere all’Ordine di Malta è un dono
Non un privilegio, non un titolo onorifico di cui gloriarsi davanti al mondo ma un dono. Così il cardinale Becciu spiega il senso di appartenere all’Ordine di Malta. “Un membro – aggiunge - non può contemplare se stesso e i successi raggiunti, ma deve sforzarsi quotidianamente di assimilare il carisma e lasciarsi consumare dall’assillo di vivere con coerenza le sue caratteristiche specifiche: la tuitio fidei e l’obsequium pauperum (la difesa della fede e il servizio ai poveri e ai sofferenti)”.
Persone limpide e disinteressate
L’invito del porporato è di chiedersi se davanti a Dio ognuno contribuisce a rispettare il carisma originario dell’Ordine e l’impegno riformatore in atto”. “Una missione che deve contare su persone limpide, generose, disinteressate, fedeli alla Chiesa e appassionate di Dio. Sono numerose le attività caritative e assistenziali che – dice - i membri dell’Ordine svolgono nel mondo intero e di cui giustamente si può andare fieri. Mi permetto di ricordarvi che mediante tali attività siete chiamati ad essere precursori e sentinelle ai bordi dei moderni deserti dell’umanità”. Unica ragione della missione è Cristo e “la testimonianza sarà davvero autentica, profonda, cristianamente credibile” solo se dal cuore si bandisce “la tentazione di strumentalizzarle per ottenere il consenso”. Infine il card. Becciu invita ad essere ogni giorno “gioiosi testimoni dei doni di Gesù risorto e soprattutto della vita nuova che Egli ci ha donato nella sua risurrezione”.
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