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Lev. Fra’ Cesareo: cambio di mentalità per l’editoria cattolica

“Gettare le basi per un network globale degli editori cattolici”. Così il responsabile della Libreria Editrice Vaticana (Lev), fra’ Giulio Cesareo, sulle Giornate internazionali dell’editoria cattolica che iniziano oggi a Roma fino al 29 giugno

Eugenio Bonanata – Città del Vaticano

Numerosi rappresentanti dell’editoria cattolica provenienti da tutto il mondo convergeranno a Roma per discutere delle sfide poste dal digitale. Succederà a partire da oggi su iniziativa del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede in collaborazione con l’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale Italiana. “Se Facebook fosse una nazione sarebbe molto più popolosa dell’India”, afferma fra’ Giulio Cesareo illustrando il valore dell’appuntamento che si svolgerà fino al 29 giugno presso il Centro Congressi Auditorium Aurelia (per partecipare basta registrarsi inviando una mail a gec@spc.va). “Il comparto – spiega il responsabile editoriale della Lev – deve fare i conti con le dinamiche contemporanee per adeguare la propria missione di annuncio allo spirito dei tempi”.

Ma qual è in concreto lo scopo delle Giornate internazionali dell’editoria cattolica?

Lo scopo è quello di fare rete cercando di ripensare la visione. L’idea è di riflettere insieme sul fatto che il servizio evangelico che siamo chiamati a compiere attraverso i nostri libri non ha bisogno di correre dietro alle emergenze, alle mode e ai trend culturali. Occorre, invece, comprendere meglio questi processi per diventarne in qualche modo protagonisti. Si tratta di essere al servizio dell’umanità che è molto cambiata rispetto ai decenni scorsi, pur mantenendo intatta l’esigenza della fede e dell’incontro col Signore. La continua espansione dei social network è sotto gli occhi di tutti, così come lo sgretolamento dei confini tra i diversi media. Eppure, nonostante tutto ciò abbia messo in crisi i tradizionali modelli di produzione e di consumo, dobbiamo abitare senza timori l’ambiente digitale contemporaneo alla ricerca della relazione con l’altro.

Di cosa ha bisogno un editore cattolico?

Serve innanzi tutto consapevolezza. La consapevolezza di una visione ecclesiale della nostra epoca. Occorre leggere i segni dei tempi ricordando che Dio parla attraverso ciò che succede e che quindi sotto i fatti c’è una melodia che il Signore sta suonando. È il tema che mercoledì pomeriggio tratterà il direttore del Centro Aletti, il teologo e artista gesuita Marko Ivan Rupnik, che in particolare rifletterà sul ruolo dell’editoria religiosa nell’attuale contesto culturale e quindi su come il libro possa ancora essere strumento di comunicazione della bellezza, della speranza e della fiducia. Crediamo che questo possa aiutare i presenti, ma sappiamo bene che l’editore cattolico ha bisogno anche di conoscere a fondo gli strumenti del nostro tempo, i mezzi e le possibilità che i media offrono per essere maggiormente versatili. Questo è importante per fare impresa, soprattutto alla luce della complessità del mercato oggi.

Dai vari incontri cosa emergerà in questo senso?

La domanda è: come possiamo cavalcare le possibilità del nostro tempo? Giovedì mattina, ad esempio, ne parlerà un’esponente di Google che anche nell’immaginario collettivo rappresenta la versatilità per eccellenza nel mondo digitale. Tuttavia, l’esperienza di Google verrà messa a confronto con quella di Bayard, che è un gruppo editoriale cattolico attivo in tutto il mondo. E successivamente ci sarà spazio per altre esperienze imprenditoriali cattoliche provenienti da diverse aree del mondo come il Brasile, l’India, la Repubblica Democratica del Congo, la Svezia, il Portogallo. Le Giornate servono soprattutto per favorire la conoscenza reciproca, cosa che avverrà anche attraverso l’esposizione dei prodotti da parte dei soggetti presenti.

In cosa consiste l’esposizione?

Abbiamo pensato di dedicare un momento all’esposizione dei prodotti per portare la conoscenza reciproca su un piano ancora più pratico. Così ognuno ha la possibilità di raccontarsi ‘face to face’ a partire dalle soluzioni intraprese nel proprio contesto geografico. E anche noi della LEV parteciperemo all’iniziativa visto l’interesse degli editori nei confronti del magistero del Papa. Quindi ci presenteremo attraverso il nostro nuovo catalogo contribuendo alla nostra missione di portare le parole del Pontefice nel mondo attraverso i libri.

Qual è in definitiva la visione che proponete?

Ribadiremo che l’annuncio cristiano rappresenta l’invito ad una relazione. Una relazione in Dio, con Cristo e con i fratelli. E come tale non può essere una comunicazione uguale per tutti, anzi è unica per ciascuno. Pertanto riteniamo che l’attenzione al destinatario sia di fondamentale importanza, soprattutto per noi player cattolici che forse non siamo sempre molto dinamici quando si tratta di tradurre in pratica questa verità. Ed è per questo motivo che venerdì mattina ascolteremo con attenzione l’intervento da parte di un ‘laico’: Nick Morris, fondatore di Canvas8 una realtà che aiuta le aziende a tarare la propria offerta sulle esigenze e le aspettative dei consumatori. Non bisogna avere paura di essere ‘client-friendly’ perché questo approccio serve anche all’editore cattolico per diventare più aderente alle necessità delle persone.

Avete previsto dei gruppi di lavoro. Su cosa si concentreranno?

In genere le Giornate si basano su un rimando continuo fra le diverse esperienze: quelle cattoliche e quelle laiche. E ricordo anche l’intervento di un’esponente di Amazon sul tema della distribuzione, altro tassello delicato visto che spesso i libri degli editori cattolici faticano ad essere presenti su tutti i canali distributivi. In particolare, i vari input confluiranno all’interno dei gruppi di lavoro dove sostanzialmente avverrà una sintesi. Gli editori, dopo aver ascoltato, si confrontano fra di loro avanzando domande e proposte specifiche che verranno trattate nelle fasi conclusive dell’iniziativa.

ULTIMO AGGIORNAMENTO: 26 giugno 2019
 

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24 giugno 2019, 10:57