Economisti e imprenditori: la ‘Laudato sì’ per uno sviluppo più sostenibile
Alessandro Guarasci – Città del Vaticano
Nel mondo aumentano le disuguaglianze, accresciute anche dal degrado ambientale. L’enciclica Laudato Si’ di Papa Francesco può indicare però la via affinché lo sviluppo sia sempre più rispettoso anche delle esigenze dei più poveri del pianeta. Su questo concordano economisti, banchieri, imprenditori, riuniti da ieri in Vaticano per la conferenza internazionale “La dottrina sociale della Chiesa dalle radici all’era digitale: come vivere la Laudato sìâ€, organizzata dalla Fondazione Centesimus Annus.
Presidente Tarantola: finanza etica o operazioni di marketing
La presidente della Fondazione Anna Maria Tarantola si è chiesta se “siamo davvero in un’era in cui si afferma la finanza etica†oppure se le azioni messe in campo da alcune aziende, che cercano di rispettare parametri di sostenibilità, non siano solo operazioni di marketing.
Onu: gli effetti della plastica nell’ambiente
Janez Potocnik, esperto di ambiente delle Nazioni Unite, ha messo in luce come “più del 70% della plastica finisca nell’ambiente. Ma dobbiamo capire che siamo sempre più interconnessi, dunque quanto avviene localmente ha un riflesso pure a livello globale. Serve ridurre lo sfruttamento delle risorse naturali e puntare su un maggior riciclo. Ci sono troppe politiche di breve termine e si punta eccessivamente sulla crescita del Pilâ€.
Ue: l’esclusione è in crescita in Siria e in Libia
“A livello europeo, stiamo cambiando le nostre priorità per avere un approccio più sostenibile - ha detto Stefano Manservisi, direttore generale della Cooperazione e dello Sviluppo per l’Unione Europea - Le nostre cattive politiche hanno prodotto un impatto negativo. Oggi globalmente la povertà è calata e l’istruzione è aumentata; ma purtroppo notiamo che l’esclusione è crescita in quei Paesi, come la Siria e la Libia, che hanno visto collassare i loro sistemi istituzionaliâ€.
Mons. Galantino: far ascoltare ai potenti il grido dei poveri
Il presidente dell’Apsa mons. Nunzio Galantino ha affermato che “l’urgenza è far ascoltare in ambienti di potere il grido dei poveri, che pagano gli effetti del degrado dell’ambiente. I poveri spesso sono il risultato dello sfruttamento sconsiderato delle risorse del pianeta. I bisogni dei poveri saranno prima o poi i bisogni di tutti, perché il degrado della povertà non rispetta più i confini geografici. Notiamo purtroppo che c’è ancora molto da fare, i cambiamenti sono troppo lenti, gli obiettivi degli Stati non stanno cambiando in modo efficace. E purtroppo il degrado sociale è dato anche da chi continua a fomentare la guerra tra poveriâ€.
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