Vesakh: per le donne il messaggio del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
“Buddisti e cristiani: Promuoviamo la dignità e l’uguaglianza di diritti delle donne e delle ragazze”: è il ha diffuso in occasione della festa buddista del Vesakh. Nel testo, firmato dal segretario del dicastero, mons. Ángel Ayuso Guixot, si cita più volte il Documento sulla Fratellanza Umana per la Pace Mondiale e la convivenza comune, firmato ad Abu Dhabi il 4 febbraio 2019 da Papa Francesco e dallo Sceicco Ahmad Al-Tayyeb, Imam di Al-Azhar. Una guida per lavorare insieme nella promozione della dignità delle donne e dei bambini.
La dignità della donna
Nel messaggio del dicastero vaticano si sottolinea che sia il buddismo che il cristianesimo insegnano che le donne e gli uomini hanno uguale dignità. “Non si può negare - si legge - che troppo spesso le donne sono oggetto di discriminazione e maltrattamenti. A volte, narrative religiose sono adoperate per presentare la donna come inferiore all’uomo”. Il problema globale è la violenza che colpisce “un terzo della popolazione femminile mondiale, ed è favorita da situazioni di conflitto, post-conflitto e trasferimento forzato”. Vengono citate le moderne schiavitù e la necessità di “riconoscere alle donne l’accesso all’educazione, l’uguaglianza salariale” e molto altro. Anche nel dialogo interreligioso – sottolinea il documento – è importante la partecipazione femminile.
La responsabilità della politica
Richiamando il documento di Abu Dhabi, si esorta ad interrompere “tutte le pratiche disumane e i costumi volgari che umiliano la dignità della donna e a lavorare per modificare le leggi che impediscono alle donne di godere pienamente dei propri diritti”. Pertanto si invita chi ha responsabilità a sostenere la dignità delle donne e allo stesso tempo si mette in guardia “dai pericoli insiti nell’ideologia di genere, che nega le differenze e la reciprocità tra uomini e donne”. “Promuovendo la dignità e l’uguaglianza delle donne e delle ragazze - si legge nel messaggio - vogliamo tutelare anche l’istituzione del matrimonio, la maternità e la vita della famiglia”.
Sforzo comune per le donne
“Cari amici buddisti - è la conclusione del testo - facciamo ogni sforzo per far crescere nelle nostre famiglie, comunità e istituzioni una rinnovata stima del ruolo centrale delle donne nel nostro mondo e operiamo per il definitivo rifiuto di ogni forma d’ingiusta discriminazione contro la persona umana”.
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