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Visita del card. Sandri a Praga al termine della Divina Liturgia Visita del card. Sandri a Praga al termine della Divina Liturgia

Card. Sandri a Praga: vera sfida della libertà parte dalle famiglie

Su invito dell'Esarca apostolico per i fedeli bizantino-slavi della Repubblica Ceca, mons. Ladislav Hucko, il card. Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, si è recato a Praga, per una visita di due giorni

Roberto Piermarini - Città del Vaticano

La visita si è conclusa ieri con la Divina Liturgia Pontificale nella chiesa di san Clemente papa e martire, cattedrale dell'Esarcato, presieduta dal porporato ed officiata dall'Esarca mons. Hucko, al termine della quale il card. Sandri ha impartito anche ai numerosi fedeli radunati, la benedizione apostolica del Papa. All’omelia il card. Sandri, ha detto di offrire la liturgia secondo le intenzioni di tutte le giovani generazioni – che ha incontrato poco prima della celebrazione nella chiesa della Santissima Trinità di Praga – “perchè non abbiano paura di Cristo e come Chiesa troviamo la via per incontrarli e camminare insieme verso il Salvatore, come il Santo Padre Francesco ha voluto indicare con l’Esortazione Apostolica Christus Vivit resa pubblica pochi giorni fa, e che vi invito a conoscere e diffondere”.

Il martirio della Chiesa nell’Europa orientale durante il regime comunista

Nella sua omelia il card. Sandri ha fatto memoria del martirio della Chiesa nell’Europa dell’Est che “ha subito nel secolo scorso – ha sottolineato - terribili persecuzioni, e in particolare anche la comunità greco-cattolica: si è passati attraverso la soppressione, l’incarcerazione di vescovi, sacerdoti e fedeli, alcuni dei quali sono giunti fino al vero e proprio martirio. Il popolo santo di Dio, pur nella clandestinità, ha conservato con orgoglio il tesoro prezioso della fede, trasmettendolo e facendolo giungere fino al giorno della liberazione”.

La vera sfida della libertà partendo dalle famiglie

“Nonostante siano passati tanti anni, - ha esortato il porporato - non deve cessare la riconoscenza perchè nonostante le prove, siete rimasti fedeli. Ora siete chiamati a vivere la sfida della libertà, partendo dalle vostre famiglie. Quando sono arrivato - ha proseguito il card. Sandri - mi è stato raccontato di un sacerdote che era stato ordinato in clandestinità, e che non poteva dir nulla nemmeno a sua mamma, che pure sarebbe stata orgogliosa di lui, perchè il rischio di essere intercettati e arrestati era molto alto. Ora nella ritrovata libertà verrebbe da domandarci quanto siamo capaci di parlare di Dio nelle nostre famiglie, quanto condividiamo nelle nostre conversazione dei tesori di grazia che il buon Dio non cessa di riversare su ciascuno di noi”.

Mormorazioni o indignazioni all’interno delle comunità dividono la Chiesa

“Il Vangelo appena proclamato non solo ci annuncia la Pasqua di Morte e Resurrezione del Signore, mistero che dovranno attraversare anche i suoi discepoli e testimoni, ma ci mette in guardia anche da quelle mormorazioni o indignazioni all’interno delle comunità, che anzichè spingersi ad una sequela più profonda del Signore, ci dividono e alimentano invidie che alla fine offuscano il volto e la bellezza della Sposa di Cristo che è la Chiesa. Essa non chiede privilegi o onori umani, ma cerca la giustizia sia rispetto al passato in cui è stata ingiustamente perseguitata, sia nel presente per poter vivere in pienezza il mandato di poter donare il tesoro più prezioso che possiede, il Vangelo, e di renderlo operante attraverso la carità concreta, la solidarietà con i più poveri, la passione educativa per le giovani generazioni”.

Nell’esarcato dimori la comunione e non la contrapposizione

”La realtà dell’Esarcato, che vede al suo interno sacerdoti e fedeli di diverse provenienze etniche e nazionali - ha concluso il card. Sandri - sia la casa e la dimora della comunione, e mai il luogo di una possibile contrapposizione, trasformando in chiave moderna “Io sono di Paolo, io sono di Apollo, io sono di Cefa” in “io sono ceco, io sono slovacco, io sono ucraino”, ma tutti, con gioia e convinzione poter dire “Noi siamo di Cristo!”.

L’incontro con il clero

Il cardinale aveva iniziato le due giornate di visita a Praga sabato scorso, incontrando il clero della circoscrizione ecclesiastica orientale, radunato per l'occasione in una sala messa a disposizione dall'arcivescovado latino della capitale, accolto anche da un vescovo ausiliare e vicario generale, mons. Zdenek Wasserbauer, in rappresentanza del card. Arcivescovo Dominik Duka, in questi giorni fuori sede. Il Cardinale Sandri ha introdotto la mattinata di sabato con un testo di riflessione, che ha poi aperto il dibattito e la riflessione insieme ai sacerdoti. L'Esarcato, eretto nel 1993 da San Giovanni Paolo II, deve infatti verificare il suo cammino, e il livello di raggiunta maturità ecclesiale, dentro le sfide poste da una società molto secolarizzata e segnata dagli anni del regime nel secolo scorso, oltre che dalla differente composizione della comunità greco-cattolica, con sacerdoti e fedeli provenienti, oltre che dal territorio Ceco, anche dalla vicina Slovacchia e in modo massiccio negli ultimi anni, dall'Ucraina.

Avere a cuore la missione e la testimonianza del Vangelo

Il card. Sandri ha apprezzato la presentazione delle diverse parrocchie e comunità, diffuse su tutto il territorio nazionale, alcune delle quali svolgono le attività cultuali e pastorali in strutture di proprietà, in molti altri casi in spazi messi a disposizione dalle diocesi latine, con l'auspicio che nel tempo possano essere stabilmente trasferite agli attuali utilizzatori. Si tratta di più di ventimila fedeli, diffusi in 36 centri, con 19 parrocchie, in cui è importante - ha ribadito il cardinale Prefetto - avere a cuore la missione e la testimonianza contagiosa della gioia del Vangelo.

Omaggio alle tombe degli arcivescovi di Praga

 

I sacerdoti hanno tutti avuto la possibilità di confrontarsi con il porporato, in un dialogo franco e aperto, e hanno condiviso con lui anche il pranzo, al termine del quale il card. Sandri, accompagnato dal nunzio apostolico nella Repubblica Ceca mons. Balvo e guidato dal vicario generale latino Mons. Wasserbauer, ha potuto visitare la cattedrale di San Vito, rendendo omaggio alle tombe degli arcivescovi da lui personalmente conosciuti e apprezzati, i cardinali Tomasek e Vlk, oltre che sostando in preghiera sulla tomba, di recente trasferita dalle Grotte Vaticane, del card. Beran, testimone della fede il cui processo di beatificazione si è chiuso a livello diocesano e ora è giunto presso la Congregazione per le Cause dei Santi. A seguire, una tappa sulla tomba di Santa Ludmilla, prima santa dei popoli slavi, e su quella di San Procopio. Prima del rientro in nunziatura, una sosta per la preghiera nella chiesa carmelitana ove si venera il Bambino Gesù di Praga.

Invito ai fedeli dell’Esarcato bizantino a perseverare nella fede

 

Ieri mattina, la prima tappa è stata presso la Chiesa della Santissima Trinità, luogo concesso in comodato d'uso dall'arcidiocesi di Praga all'Esarcato bizantino: il cardinale ha portato il suo saluto all'inizio della Divina Liturgia ove era radunato un nutrito gruppo di fedeli, appartenenti alla parrocchia personale per i fedeli bizantini provenienti dalla Slovacchia. Il porporato ha esortato a perseverare nella professione della fede e nella testimonianza all'interno della società che li accoglie: molti dei presenti erano studenti universitari. A seguire, il trasferimento nel complesso del Klementinum, e la chiesa di San Clemente papa e martire, cattedrale dell'Esarcato. Il card. Sandri dopo avere salutato i fedeli ucraini che riempivano la chiesa e stavano concludendo la loro Divina Liturgia, ha ricordato di aver visitato nell'estate del 2017 l'Ucraina, sia nella zona prossima al conflitto del Donbass, sia a Kiev e nella zona occidentale, e li ha invitati ad essere lieti del dono della fede passato attraverso tante prove e difficoltà, impartendo la benedizione a nome del Santo Padre.

 

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08 aprile 2019, 10:16