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Immagine per la Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali (1-3 maggio 2019) Immagine per la Plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze Sociali (1-3 maggio 2019) 

Caritas in Veritate, antidoto ai neo-populismi

In Vaticano, dal 1 al 3 maggio prossimi, plenaria della Pontificia accademia delle scienze sociali dal titolo ‘Nazione, Stato; Stato Nazione’. Esperti di tutto il mondo rifletteranno sui pericoli del sovranismo e del nazionalismo. Intervista a Stefano Zamagni, presidente della Pontificia accademia

Federico Piana- Città del Vaticano

L’obiettivo della prossima riunione plenaria della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, prevista in Vaticano dal 1 al 3 maggio prossimi, sarà  di estrema attualità: far luce sui meccanismi che generano i nazionalismi ed i sovranismi che lentamente stanno invadendo le società di molte nazioni.  Al vertice, durante il quale si confronteranno esperti di tutto il mondo, non mancheranno le riflessioni  di Papa Francesco, che giovedì 2 maggio riceverà in udienza i partecipanti al convegno.  

La Chiesa non rifiuta l’identità nazionale

A spiegare le coordinate sulle quali si muoveranno i lavori della plenaria, è il professor Stefano Zamagni, economista, presidente della Pontificia Accademia delle Scienze sociali, il quale, prima di tutto, tiene a precisare un dato concreto: “La linea della Chiesa non è quella di rifiutare il sentimento nazionale. La Chiesa non è mai stata contro il concetto di nazione, di identità nazionale, ma contro la sua degenerazione: cioè, quando l’idea di nazione si trasforma in nazionalismo“.  La Chiesa assume, allora, il compito di “mostrare che è possibile conciliare il concetto di nazione con quello di una democrazia avanzata che tenga conto della forte globalizzazione ed interconnessione tra i popoli”. Se non si riesce a spiegare questo e non lo si comprende, i nazionalismi prendono il sopravvento, soffocando libertà e distruggendo intere economie.

Ascolta l'intervista a Stefano Zamagni

Attenzione ai nuovi populismi

La Pontificia Accademia delle Scienze sociali punta i riflettori sulla rinascita dei populismi, in crescita vertiginosa. Saranno al centro dei dibattiti e sullo sfondo della analisi della plenaria. Il perché lo spiega il professor Zamagni: “I neo-populismi di oggi sono caratterizzati da ragioni specifiche: le reazioni, immotivate ed irrazionali, nei confronti della globalizzazione e contro l’aumento delle diseguaglianze”. Ora, argomenta il professore, i fenomeni contro i quali si scagliano i neo-populisti sono veri ma, spiega ancora, noi “riteniamo che la reazione sia inadeguata. Anzi, peggiorerà il male che si vorrebbe debellare”.

Europa, laboratorio dei neo-populismi

Zamagni vede nell’Europa il laboratorio dei neo populismi. Considera ciò che si sta verificando in campo politico e sociale europeo “un caso paradigmatico”.  “Pensiamo ai casi della Polonia, dell’Ungheria, dei Paesi dell’ex blocco sovietico dell’Europa centrale: qui si invoca il nazionalismo insieme al sovranismo. E quando il nazionalismo si somma al sovranismo nascono dei problemi, molto seri. Bisogna evitare che il potere politico possa annullare il potere della società civile, quelle espressioni della società civile che si chiamano 'corpi intermedi'. Compresa la Chiesa”.

Riprendere in mano la Caritas in Veritate

La strada per combattere i neo-populismi e i nazionalismi deformati si può trovare nell’ultimo capitolo della Lettera enciclica sociale del Papa emerito Benedetto XVI pubblicata nel 2009, all’indomani di una crisi economica mondiale dagli esiti drammatici. Periodo nel quale i  sovranismi hanno iniziato a risorgere. “L’ultimo capitolo - dice il professor Zamagni - propone, come linea di azione, una poliarchia. Dieci anni fa nessuno prestò attenzione a questa soluzione. Oggi, invece, occorre recuperare la saggezza presente nella Caritas in Veritate. Ma cosa intende il documento con 'poliarchia'? Vuol indicare la pluralità dei centri di potere. Le varie forme di potere, economico, politico e sociale non devono finire nelle mani di pochi”. Questo, chiosa preoccupato Zamagni, sarebbe un regresso pericoloso per le nostre società.

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30 aprile 2019, 08:00