Card. Sandri in Egitto: come San Francesco testimoni del Vangelo e della carità
Gabriella Ceraso - Città del Vaticano
Dopo la visita alle Eparchie dell'Alto Egitto iniziata il 25 febbraio scorso e i diversi incontri con il clero locale, il cardinale Leonardo Sandri si è trasferito ieri dalla nunziatura apostolica, a Damietta, a pochi chilometri di distanza dal Cairo, dove ha potuto svolgere un pellegrinaggio nei luoghi di San Francesco e poi aprire con il suo discorso le cerimonie commemorative dell'incontro del Poverello di Assisi con il Sultano Al-Kamil Al-Malek avvenuto proprio in questa terra sconvolta dalla guerra, 800 anni fa.
L'incontro di Francesco col Sultano
E' stata una cerimonia animata da brani musicali e dalle voci di studenti delle scuole cattoliche, a cui hanno partecipato tanti fedeli giunti da tutto l'Egitto insieme ai rappresentanti dell'Ordine francescano, della Custodia di Terrasanta, al Governatore di Damietta e a diverse rappresentanze diplomatiche: laddove il Vangelo si incontrò con il Corano e il Corano con il Vangelo oggi si raccolgono frutti preziosi. Le parole del cardinale Sandri, inviato speciale del Papa per questa occasione, vanno al cuore delle celebrazioni.
Il seme del dialogo e i suoi frutti
"L'incontro di Damietta" - frutto dell'insistenza con cui San Francesco volle a tutti i costi varcare il mare e incontrare i musulmani - "poté sembrare un fallimento" ha detto il cardinale Sandri, "perchè il Sultano non si convertì, né lo fecero le sue schiere e praticamente non modificò gli esiti della Crociata. Eppure la memoria di quel dialogo è rimasta nei secoli come una pietra angolare di un edificio sepolto dalle sabbie del deserto o dal fango delle alluvioni ed ha resistito solo perchè era stata "suscitata nel cuore di Francesco dal Signore stesso" non era "un progetto di conquista umana", e come un seme iniziò subito a germogliare.
La Provincia d’Oltremare, l'odierna Custodia di Terra Santa, la Provincia della Santa Famiglia in Egitto, con la presenza dei “frati della corda” nei Luoghi Santi: eccoli i frutti di quel seme gettato nel lontano 1219 e anche le celebrazioni di quest'anno ne sono una testimonianza. "Negli ultimi anni, proprio qui in Egitto, più che la ripresa in senso stretto del dialogo con Al-Ahzar, è stato efficace l’incontro del suo Grande Imam con un Papa che ha scelto il nome di Francesco. Il loro abbraccio, sbocciato al Cairo, ripetuto a Roma in Vaticano, sigillato ad Abu Dhabi, ha dovuto e dovrà ancora superare forse la 'prova del fuoco' delle resistenze e delle obiezioni nelle rispettive comunità, ma ci ha donato il , per il quale ringraziamo Dio Onnipotente e Misericordioso". Allora come oggi i credenti in Cristo e nell'Islam hanno deciso di non avere più paura l'uno dell'altro, ma di temere piuttosto "tutto ciò che sfigura l’autentica esperienza del senso religioso ".
Papa e Grande Imam, la forza delle fede
E così a quel documento storico il cardinale Sandri torna, per ripeterne ancora una volta e proprio da Damietta, le parole più significative che Francesco e il Grande Imam di Al- Ahzar hanno fatto ascoltare al mondo:
Noi chiediamo a tutti di cessare di strumentalizzare le religioni per incitare all’odio, alla violenza, all’estremismo e al fanatismo cieco e di smettere di usare il nome di Dio per giustificare atti di omicidio, di esilio, di terrorismo e di oppressione. Lo chiediamo per la nostra fede comune in Dio, che non ha creato gli uomini per essere uccisi o per scontrarsi tra loro e neppure per essere torturati o umiliati nella loro vita e nella loro esistenza. Infatti Dio, l’Onnipotente, non ha bisogno di essere difeso da nessuno e non vuole che il Suo nome venga usato per terrorizzare la gente.
Diffondere questo testo e viverlo insieme ai "fratelli credenti nell'Islam" è l'impegno che il cardinale Sandri ha rilanciato al termine del suo discorso, rinnovando da Damietta l'intenzione di prendere a modello San Francesco e i suoi frati evangelizzatori, quali testimoni e martiri per amore di Dio e dei fratelli.
La visita del cardinale Leonardo Sandri, che terminerà lunedì 4 marzo, avrà domenica il suo culmine presso la Chiesa di San Giuseppe con la celebrazione del Solenne Pontificale in rito latino nella commemorazione dell’incontro di San Francesco e il Sultano. Oggi invece la giornata del porporato, inviato speciale del Papa, sarà dedicata alla visita al Monastero di San Bishoy e all'incontro con Sua Santità Papa Tawadros, Patriarca della Chiesa Copto-Ortodossa.
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