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Adriana Masotti - Città del Vaticano

Ad accogliere il cardinale Parolin all鈥檃eroporto diversi ministri della Regione insieme ad alcune personalità musulmane. Prima di lasciare Baghdad, il porporato aveva incontrato, presso il Palazzo della Pace, il presidente della Repubblica, Barham Salih; stamattina invece l鈥檌ncontro con il Presidente  del Kurdistan iracheno, Masrour Barzani. Poi la visita ad alcune istituzioni cattoliche, al Patriarcato caldeo ad Ankawa, sobborgo della città di Erbil, considerato una delle più antiche località abitate del mondo, e il saluto a gruppi di rifugiati. Alle 17.30 locali la celebrazione della Messa nella cattedrale caldea di San Giuseppe sempre ad Ankawa.

All'odio avete opposto accoglienza e solidarietà

Un' Eucaristia celebrata in memoria dell鈥檜ccisione dei bambini innocenti da parte di Erode a Betlemme, che la Chiesa ricorderà nella giornata di domani, e che risuona in modo particolare in questa terra di martiri. E all鈥檃ttualità fa riferimento il Segretario di Stato all鈥檌nizio della sua ricordando la generosa accoglienza compiuta dalla gente di Erbil e di Ankawa nei confronti dei tanti sfollati da Mosul e dalla piana di Ninive, e da altri posti ancora. 鈥淐on incredulità e ancora con un brivido nel cuore 鈥� dice - ricordiamo le tragiche scene dell鈥檈state 2014, quando tante persone, forzate a fuggire dalle loro case, hanno bussato alle vostre porte, trovandovi ammirevole ospitalità鈥�. 鈥淎ll鈥檕dio e all鈥檌ntolleranza 鈥� prosegue - si sono opposte la solidarietà e la prossimità鈥�.

Gesù è la luce vera che salva il mondo

Sono stati anni di persecuzioni per tanti cristiani e il cardinale ricorda che 鈥渜uando si parla di persecuzione, si parla di un stretto rapporto di identificazione di Gesù con i suoi discepoli.鈥� . Ed è proprio questo che si celebra a Natale, 鈥渜uesto mistero dell鈥檃more di Dio che ci è venuto incontro fino a diventare uno di noi鈥�. La buona notizia che in questi giorni la Chiesa annuncia a tutti è la venuta nel mondo della luce, quella vera, l鈥檜nica capace di vincere le tenebre.  Il cardinale Parolin sottolinea la tenerezza di Gesù che si è fatto come noi, condividendo tutto, tranne il peccato, anche limiti e sofferenze. 鈥淣on ha eliminato il dolore, ma lo ha trasformato con la forza di un amore più grande, facendolo diventare passaggio verso la pienezza di vita e di felicità鈥�.

Nel bambino indifeso nella mangiatoia la risposta al male

Riandando con il pensiero ai bambini martiri di Betlemme, che 鈥渟ono stati sacrificati per il nome di Gesù anche se ancora non lo conoscevano鈥�, il cardinale sottolinea il mistero del dolore innocente, ma dice che nel 鈥淔iglio di Dio, bambino indifeso, adagiato in una mangiatoia, possiamo trovare una riposta鈥� e ribadisce che non il male ma l鈥檃more di Dio, che trionfa su di esso, ha 鈥渓鈥檜ltima parola nella storia e nella nostra vita鈥�. Così i martiri di tutti i tempi sono uniti alla croce del Signore, ma anche alla sua vittoria. 鈥淰oi siete una Chiesa di martiri. Il sangue dei vostri martiri e la testimonianza di fede di tanti vostri fratelli e sorelle sono un tesoro per la Chiesa e un seme di nuova vitalità鈥�.

Fuggite le divisioni e portate la pace

L鈥檌nvito del cardinale Parolin ai fedeli di Erbil e di Ankawa è allora quello di 鈥渃ontinuare a vivere con gioia e gratitudine la fede鈥�, a non perdere la speranza, a portare amore e perdono verso tutti. 鈥淪iate artefici di comunione - è la sua esortazione - fuggendo come peste le divisioni, le contese, le rivalità all鈥檌nterno delle nostre comunità e gareggiando nello stimarvi a vicenda e portando gli uni i pesi degli altri. (鈥�) Così porterete un contributo fondamentale alla costruzione della società e del Paese insieme agli altri vostri concittadini鈥�. 

Favorire il ritorno delle famiglie sfollate

Infine il segretario di Stato esprime la gioia per il rientro di tante famiglie nei propri villaggi in via di ricostruzione. E' necessario 鈥� dice - favorire questo ritorno, assicurando le condizioni adeguate affinché si possa riprendere una vita normale e tranquilla in un Paese a cui augura finalmente unità, riconciliazione e concordia.