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Alla Gregoriana convegno su diritti umani: dignità sia realtà per tutti i fratelli

Alla Pontificia Università Gregoriana al via la conferenza internazionale “Diritti umani nel mondo contemporaneo: conquiste, omissioni, negazioni”, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani e del 25° anniversario dei documenti d’azione di Vienna. Ai lavori, letto dal nunzio El?Kassis l’intervento del cardinale Parolin. Interviste di Pope al cardinale Turkson e a padre Azétsop

Giada Aquilino - Città del Vaticano

La tutela della persona e dei suoi diritti “non può mai confondersi con un desiderio ma va tradotta in realtà”. È la riflessione del segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, per la conferenza internazionale “Diritti umani nel mondo contemporaneo: conquiste, omissioni, negazioni”, in corso oggi e domani a Roma alla Pontificia Università Gregoriana, in occasione del 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani, siglata il 10 dicembre 1948, e del 25° anniversario della Dichiarazione e del Programma d’azione di Vienna, del giugno 1993. Le parole del porporato, affidate alla lettura durante i lavori al nunzio in Pakistan, mons. Christophe Zakhia El?Kassis, hanno messo in risalto come “il fine immediato e l’obiettivo ultimo di ogni azione” di istituzioni, apparati e procedimenti legislativi sia la persona umana.

Libertà prevalga su oppressione

Ciò appare chiaro, ha aggiunto, comprendendo il significato della Dichiarazione del 1948, che non è un “catalogo di diritti” ma l’espressione di aspirazioni da cui deriva “la preminenza della libertà sull’oppressione, l’uguaglianza della persona pur nelle differenze di razza, di sesso, di lingua, di religione o di opinione, come pure trovano spazio il diritto all’istruzione, alle cure mediche, alla libertà dalla fame, allo sviluppo integrale”. In tal senso, ha spiegato, la Santa Sede parla di diritti umani nei contesti internazionali domandando di “operare per garantire un futuro degno dell’uomo”.

Vita umana come valore di oggi e domani

Il cardinale Parolin non ha dimenticato i casi estremi del giorno d’oggi, come quando recentemente “si è smesso di considerare la vita umana” come “un valore”, per ridurla ad un semplice “diritto interpretabile secondo momenti, tendenze e ideologie particolari”, o quando si assiste all’intolleranza religiosa che “continua a produrre una schiera di nuovi martiri per la fede”. E ancora quando si adottano metodi “inumani” sulle popolazioni civili durante i conflitti armati. La diplomazia pontificia, ha proseguito, auspica quindi un dialogo “sui valori”, in un momento in cui il cardinale Parolin ha proposto pure “un’ampia riflessione e consultazione” nella Chiesa stessa riguardo ai diritti umani, perché “è sui valori che la comunità internazionale” gioca le aspirazioni delle generazioni attuali e future.

Creati a immagine e somiglianza di Dio

Alle “nuove violazioni della dignità delle persone” che si affiancano a “vecchie piaghe” riemerse oggi, come schiavitù e tratta delle persone, ha fatto cenno anche il cardinale Peter Kodwo Appiah Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, organizzatore del convegno assieme alla Gregoriana. Il riferimento è stato alle riflessioni di . “I diritti degli uomini provengono dal fatto che siamo creati ad immagine e somiglianza di Dio”, ha sottolineato il porporato a Pope. “I fratelli, uscendo dallo stesso grembo, hanno tutti i medesimi diritti: non c’è un fratello che ha più diritti di un altro”. “Quando un diritto di un fratello è promosso e quello di un altro non lo è - ha aggiunto - ci troviamo in difficoltà”: di qui il richiamo alla “stessa dignità” per tutti.

Fragilità e interessi

D’accordo anche padre Jacquineau Azétsop, S.J., decano della Facoltà di Scienze Sociali della Pontificia Università Gregoriana. “La situazione dei diritti umani rimane fragile”, ha detto a Pope. “Ci sono tanti interessi nel mondo contemporaneo” e a soffrire “sono i più piccoli, i più deboli”, che vedono i loro diritti “violati”. Ma la questione dei diritti non è una discussione “legale”, quanto un dibattito “antropologico”: è l’essere umano che “può dare un senso, un peso più importante alla promozione e alla protezione dei diritti”, ha concluso.

I temi del convegno

Ai lavori, ampio spazio viene riservato al diritto alla vita, secondo un approccio integrale dello sviluppo della persona; alla cura della pastorale carceraria per la promozione dei diritti umani; al contrasto alle diverse forme contemporanee di schiavitù; all’impegno della Chiesa contro le sparizioni forzate di esseri umani; ai diritti politici della persona per la crescita della democrazia.

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Conferenza “Diritti umani nel mondo contemporaneo: conquiste, omissioni, negazioni”
10 dicembre 2018, 13:39