“I grandi Papi” raccontati per la Tv, in onda dal 13 dicembre sul Nove
Barbara Castelli – Città del Vaticano
Televisione e bellezza “non sono inconciliabili”: in un tempo in cui sembra essersi perso il senso del bello e della “condivisione”, è importante trovare strade comuni per comunicare il trascendente, per “lavorare insieme”, pur usando “linguaggi diversi”. Con queste parole Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, ha presentato il progetto “I grandi Papi”, una produzione Discovery Italia, Officina della Comunicazione e Vatican Media. Nella sala della Conciliazione del Vicariato di Roma, mons. Dario Edoardo Viganò, assessore del medesimo Dicastero, ha poi illustrato il “grande valore” del progetto: quattro documentari, di 75 minuti ciascuno, dedicati a Papa Francesco, Benedetto XVI, Giovanni Paolo II e Giovanni XXIII, e che, dal prossimo 13 dicembre, saranno trasmessi alle ore 21:25 sul Nove, in esclusiva e in prima TV. Discovery, ha aggiunto l’assessore del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, “propone per la prima volta una serialità a tema religioso” e con i suoi 180 Paesi coperti riesce a far arrivare lontano “il racconto cristiano”.
La storia raccontata fino ad allargarla al presente
La serie racconta i momenti più significativi del pontificato di Jorge Mario Bergoglio, Joseph Ratzinger, Karol Wojtyla e Giuseppe Angelo Roncalli attraverso le testimonianze dirette di chi è stato loro vicino, di chi li ha incontrati in eventi e situazioni ufficiali, di chi ne ha studiato il pensiero o di chi li vive come ispirazione del proprio agire. Ciascuno dei coinvolti riporta aneddoti vissuti in prima persona e rimanda a momenti intimi che tracciano un ritratto inaspettato di questi uomini, cogliendone la loro parabola umana oltre che spirituale.
Il pontefice e l’uomo
Ogni pontefice, con le sue azioni, ha modificato il corso della storia, favorendo spesso cambiamenti epocali. Il racconto emozionante de “I grandi Papi”, attraverso le vite di quattro protagonisti della fede, mette a fuoco gli ultimi 60 anni di storia, esaminando anche le contraddizioni che li hanno caratterizzati. La narrazione, a ritroso, presenta il “Papa della rivoluzione”, il primo ad aver preso il nome di Francesco; il “Papa della rinuncia” e della dolcezza nascosta; “l’atleta di Dio”, un giovane Karol Wojtyla che traghetta la Chiesa nel terzo millennio; e il “Papa buono”, che con grande umanità guida il Concilio Vaticano II. ().
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