Giornata mondiale pesca. Papa auspica impegno globale contro lavoro forzato
Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano
Nella sede della Fao, a Roma, il cardinale Peter Turkson, prefetto del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, ha presentato stamani il messaggio della Santa Sede per l’odierna Giornata mondiale della pesca. Il porporato ha illustrato, in particolare, alcuni dati significativi presentati dalla Fao nel 2016. Nella pesca e nell’acquacoltura - ha ricordato il porporato - lavoravano circa 59.6 milioni di persone. Di queste quasi il 14% sono donne. La grande maggioranza della popolazione impegnata in questi settori – ha aggiunto il cardinale Turkson – proviene dall’Asia (85%).
Numerose le criticità nel settore della pesca
In questi numeri, ha osservato il porporato, si celano “innumerevoli e persistenti problemi”: “ai primi posti della lista, oltre agli abusi fisici e verbali, troviamo lo sfruttamento massiccio dei pescatori, che include numerosi casi di lavoro forzato, il traffico di esseri umani e la scomparsa in mare”. “Consci delle numerose problematiche presenti nel mondo della pesca, i Paesi membri delle agenzie specializzate delle Nazioni Unite - ha ricordato il cardinale Turkson - hanno adottato e approvato diversi strumenti internazionali che, se ratificati e messi in atto da tutti gli Stati, potrebbero cambiare radicalmente la vita dei lavoratori della pesca e delle loro famiglie e lo stato ambientale delle risorse ittiche”.
Priorità per ridurre le violazioni dei diritti
Mons. Paul Richard Gallagher, segretario per i Rapporti con gli Stati, ha indicato tre priorità per migliorare le condizioni di quanti lavorano nel settore della pesca. Il primo obiettivo è rafforzare l’ambito giuridico per offrire, a livello internazionale, un contesto di tutele più ampio. La seconda priorità è quella di promuovere un approccio basato sui diritti umani fondamentali. Il terzo è sostenere le riforme del settore della pesca. A Pope mons. Fernando Chica Arellano, Osservatore permanente della Santa Sede presso la Fao, sottolinea inoltre che la Santa Sede è sempre dalla parte della persona. Al centro, spiega, c’è sempre la dignità della persona. (Ascolta l’intervista con mons. Fernando Chica Arellano)
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