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Bambina in preghiera, India Bambina in preghiera, India 

ACS, 18 ottobre : un milione di bambini recitano il Rosario per la pace

In tutto il mondo centinaia di comunità hanno aderito alla preghiera per la pace e l’unità indetta da Aiuto alla Chiesa che Soffre per il 18 ottobre. Particolarmente coinvolti i bambini delle comunità cristiane colpite da guerre e persecuzioni

Marco Guerra – Città del Vaticano

Una preghiera a Maria per chiedere la pace nel mondo. Giovedì 18 ottobre un milione di bambini reciteranno insieme il Rosario su iniziativa di Aiuto alla Chiesa che Soffre.

Iniziativa giunta al quattordicesimo anno

Si tratta della quattordicesima edizione dell’iniziativa che negli anni scorsi ha raccolto numerose adesioni. “Hanno partecipato bambini di circa 80 paesi e tutti i continenti – spiega in una nota di Asc padre Martin Barta, assistente ecclesiastico internazionale della Fondazione di diritto Pontificio - Lo scorso anno anche dall'Argentina, da Cuba, dal Camerun, dall'India o dalle Filippine. È veramente un evento della Chiesa in tutto il mondo!”.

La forza della preghiera dei bambini

L’organizzazione della giornata di preghiera per i più piccoli è nata nel 2005 a Caracas, in Venezuela. Mentre un gruppo di bambini pregava davanti ad un’edicola votiva, alcune donne presenti hanno avvertito la presenza della Vergine. Una di loro si è ricordata allora della promessa di Padre Pio: “Se un milione di bambini pregheranno insieme il Rosario, il mondo cambierà”. “E proprio di questo si tratta – afferma padre Barta - la fiducia nella forza della preghiera dei bambini. Gesù ci insegna: “Se non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli (Matteo 18,3)”.

Monteduro (Acs) si rivolge a insegnati, genitori e nonni

Il direttore di Acs Alessandro Monteduro ha ricordato a VaticaNews anche “il modo con cui a Fatima, la Madonna si presentò a dei bambini: Francesco, Giacinta e Lucia. La Madonna chiese loro di pregare, di recitare il Rosario non con le labbra ma con il cuore. Per questo il nostro appello da tredici anni a questa parte - rivolgendoci agli insegnanti, ai genitori e ai nonni - è che questi bambini nel mondo possano per il 18 ottobre riunirsi a recitare il Rosario, e chiedere con forza quell’idea e quella voglia di pace”. (Ascolta l'intervista integrale a Alessandro Monteduro)

Ottobre, mese mariano e della preghiera per l’unità 

Monteduro ha quindi spiegato che è stato scelto “il 18 ottobre perché innanzitutto ottobre è il mese mariano”. Ed perché inoltre “coincide con la memoria liturgica di Luca Evangelista, che era, secondo la tradizione, colui il quale ci ha tramandato la storia dell’infanzia di Gesù”.

Ottobre è anche il , perché la Chiesa sia protetta dal diavolo che vuole dividerla al suo interno.  “È ovvio – ha commentato Monteduro - che non può non esserci quest’anno ancor più concretamente, un forte, fortissimo legame, con l’appello del Santo Padre per l’unità della Chiesa. La preghiera dei bambini di per sé è la preghiera della Chiesa”. 

Disponibili una giuda e un video 

Per questo ACS, attraverso le sue 23 sedi nazionali, invita in tutto il mondo, genitori, insegnanti e quanti lavorano nelle scuole, negli asili, negli ospedali, negli orfanotrofi ed in qualunque luogo vi siano gruppi di bambini, ad esortarli a recitare il Rosario.

Ecco perché il materiale messo a disposizione dalla Fondazione - una guida per la recitazione del Rosario, una locandina ed una lettera di invito per bambini e adulti – è disponibile all’indirizzo  in 25 lingue, anche in arabo o in hausa, lingua parlata nell'Africa occidentale e soprattutto nella perseguitata Nigeria.

“Sono le lingue dei luoghi in cui le comunità cristiane soffrono terribilmente l’aggressione del virus estremista – ricorda ancora il direttore di Acs -. Per noi preghiera, informazione e aiuti materiali sono il modo più bello e concreto per dirci fino in fondo solidali e rappresentarci come un’unica grande comunità. Noi siamo la Chiesa”

Acs ha inoltre prodotto un video in cui la voce di un bambino spiega come partecipare alla preghiera e lo scopo della giornata di orazione comune.

Un milione di bambini recita il Rosario per l'unità e la pace

La voglia di pregare tra bambini colpiti dalle guerre

La partecipazione a questo evento è particolarmente sentita in quei Paesi in cui i bambini sono coinvolti in prima persona nei drammi causati dalle guerre. “Sono i Paesi nei quali maggiormente è forte la voglia di pregare”, sottolinea Monteduro riferendosi alla Siria, dove lo scorso anno “furono centinaia, negli asili e nelle scuole, le comunità di bambini oranti: quelle comunità che hanno rivelato una straordinaria appartenenza e identità cristiana”.

Una risposta agli estremismi e alle persecuzioni

Oltretutto le iniziative di preghiera - come quella del 18 ottobre - sono la migliore risposta “agli estremismi, che contagiano purtroppo i giovani, molti giovani”.

“Pensiamo a quello che sta accadendo in queste ore in Pakistan, a proposito dell’attesa sentenza su Asia Bibi” ricorda ancora il direttore di Acs. “È impressionante la moltitudine di giovani estremisti musulmani che in questo  momento invocano l’impiccagione per Asia Bibi”. “Noi abbiamo chiesto a tutti – ribadisce infine – di rispondere attraverso il Rosario”.

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11 ottobre 2018, 13:52