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Card. Baldisseri al Sinodo: siamo qui per ringiovanire la Chiesa

Una Chiesa in ascolto, che si appresta ad un lavoro corale per ringiovanire: l’incoraggiamento del cardinale Lorenzo Baldisseri, segretario generale del Sinodo dei vescovi, in apertura della XV Assemblea sul tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. Il porporato chiede ai padri sinodali la necessaria riservatezza sui lavori che si chiuderanno il 28 ottobre

Roberta Gisotti – Città del Vaticano

“Eccoci qua, venuti dai 5 Continenti, per ascoltare la voce dei giovani e rispondere ad essi con un cuore di Pastori!” Così il cardinale Baldisseri, in apertura ieri dei lavori del Sinodo, “una vera sfida per tutto il Popolo di Dio, Pastori e gregge e per tutti i giovani del mondo”. “Con gioia ed emozione – ha detto il porporato – prendo la parola” in questa Assemblea, a cui il Papa ha voluto affidare “un tema di capitale importanza” per “il futuro dell’umanità” e per “ringiovanire il volto stesso della Chiesa”, in linea con il Concilio Vaticano II.

La Chiesa in ascolto anche di dubbi e critiche

La Chiesa vuole infatti “mettersi in ascolto - ha spiegato il segretario generale del Sinodo - della voce, della sensibilità, della fede e anche dei dubbi e delle critiche dei giovani”, potendo contare sul lavoro dei precedenti due Sinodi, convocati da Papa Francesco e dedicati alla famiglia, cui è seguita la pubblicazione dell’Esortazione apostolica Amoris Laetitia. “E’ evidente – ha osservato il cardinale Baldisseri - che queste Assemblee sinodali sono collegate da un filo conduttore che è il rinnovamento della Chiesa e della società a partire dalle sue categorie più essenziali, ovvero la famiglia e i giovani.”

Ha sottolineato quindi la novità di questa XV Assemblea ordinaria, introdotta dalla recente Costituzione Apostolica Episcopalis communio, per cui “la fase preparatoria e quella attuativa” sono state “incorporate stabilmente nel cammino sinodale”, “trasformando il Sinodo da ‘evento puntuale’ a ‘processo che si snoda nel tempo’”.

Un’Assemblea ampia e composita di tutto il mondo

Un lavoro corale quello davanti ai 267 padri sinodali, tra membri di diritto delle Chiese orientali cattoliche, della Curia romana e del Sinodo, membri eletti dalle Conferenze episcopali, dalle Chiese orientali e dall’Unione superiori maggiori e membri nominati dal Papa. Cardinali, vescovi, religiosi e laici. “Un’ Assemblea ampia e composita - ha osservato il cardinale Baldisseri - un affresco mirabile della cattolicità della Chiesa, in cui si riflettono le sensibilità e risuonano le voci dei diversi continenti e ambiti culturali.” Rilevante anche la presenza di otto “delegati fraterni rappresentanti di altre Chiese e Comunità ecclesiali” e di “un invitato speciale” (fratel Alois, priore della fraternità ecumenica di Taizé), che seguiranno i lavori del Sinodo insieme a “23 esperti” e “49 uditori e uditrici”, tra cui “34 giovani di diverse culture ed aree geografiche.”

I giovani chiedono una Chiesa ‘estroversa’

Riassumendo il lungo e articolato lavoro preparatorio del Sinodo - attraverso seminari, riunioni e varie consultazioni, anche on line - che ha portato alla pubblicazione in giugno dell’Instrumentum laboris, il segretario generale ha riferito che “in definitiva i giovani reclamano una Chiesa ‘estroversa’, impegnata nel dialogo con la modernità che avanza, in particolare con il mondo delle nuove tecnologie, di cui occorre riconoscere le potenzialità e orientare il corretto utilizzo.” I giovani “vogliono - ha spiegato il porporato - essere protagonisti del rinnovamento ecclesiale in atto: insieme ai Pastori e agli adulti desiderano contribuire a edificare una Chiesa più evangelica, più coraggiosa, più partecipativa e più missionaria.”

Il Sinodo non è un Parlamento ma uno spazio protetto

Riguardo i lavori dell’Assemblea, il cardinale Baldisseri, ha ricordato che padri sinodali, uditori e delegati fraterni, tutti con diritto di parola, potranno intervenire in Aula una sola volta per massimo 4 minuti, mentre nei circoli minori avranno la possibilità di intervenire ampiamente. Riprendendo le parole di Papa Francesco, il cardinale Baldisseri ha chiarito che “il Sinodo non è un Parlamento” ma “è uno spazio protetto affinché lo Spirito Santo possa operare”, un luogo di “confronto tra i vescovi”, che poi prosegue “in un altro lavoro, per il bene delle famiglie, della Chiesa e della società”.

Da qui una speciale raccomandazione per la diffusione mediatica delle notizie sui lavori, che avverrà attraverso briefing quotidiani con la stampa e le reti sociali, utilizzando preferibilmente l’hashtag #Synod2018 per tutte le lingue.

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04 ottobre 2018, 08:00