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Musulmani in preghiera a Dhaka, Bangladesh, durante il Ramadan Musulmani in preghiera a Dhaka, Bangladesh, durante il Ramadan 

Messaggio per il Ramadan: passare dallo scontro alla cooperazione

In occasione del mese islamico di digiuno, il Pontificio Consiglio per il Dialogo interreligioso indirizza un augurio a tutti i musulmani. L'invito, rivolto a cristiani e seguaci dell'islam, è poi quello di superare le competizioni per istaurare rapporti di reciproco rispetto in vista del bene comune

Adriana Masotti e Fabio Colagrande - Città del Vaticano

La sera del 16 maggio è iniziato per i musulmani il mese di Ramadan, evento centrale nella vita di ogni aderente all’islam. Si concluderà la sera del 14 giugno con il ‘Id al-Fitr’, la seconda festività religiosa musulmana più importante. Letteralmente significa ‘Festa dell’interruzione’, esprime infatti la gioia per la fine di un lungo periodo di digiuno.

Messaggio di augurio e lode a Dio

Ogni anno il Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso rivolge un Messaggio a tutti i seguaci di Maometto per augurare un buon Ramadan, di cui riconosce l’importanza, e per esprimere l’apprezzamento per  â€œil grande sforzo da parte dei musulmani di tutto il mondo a digiunare, pregare e a condividere i doni dell’Onnipotente con i più poveriâ€.

Superare le tensioni nel rispetto reciproco

Il Messaggio riguarda quest’anno “un aspetto vitale delle relazioni fra cristiani e musulmani – si legge nel testo firmato dal presidente del Dicastero, card. Jean-Louis Tauran - : la necessità di passare dalla competizione alla collaborazioneâ€.
Lo spirito di competizione ha segnato troppo spesso questi rapporti - si osserva - e le conseguenze sono state gelosie e tensioni. “In alcuni casi queste hanno portato a violenti scontri, specialmente quando la religione è stata strumentalizzata, soprattutto a causa di interessi di parte e di moventi politiciâ€.

Testimoniare che le religioni sono fonte di pace

Tutto questo ha dato un’immagine negativa delle religioni “alimentando l’idea che esse non siano fonti di pace ma, piuttosto, di tensione e violenzaâ€.
Una situazione che il Pontificio Consiglio invita a superare facendo memoria, da entrambe le parti, dei “valori religiosi e morali che condividiamoâ€. Riconoscere “ciò che abbiamo in comune†e manifestare “rispetto per le nostre legittime differenze†- si legge ancora – permetterà lo stabilirsi di “relazioni pacifiche†e “una cooperazione efficace per il bene comune†con particolare vantaggio dei più bisognosi.

Rapporti fraterni promuovono l'armonia sociale

Rapporti pacificati e fraterni – conclude il Messaggio - offrirà poi a tutti la possibilità di testimoniare in modo credibile l’amore dell’Onnipotente per l’umanità intera e di promuovere “l’armonia nella società, che è sempre più multietnica, multireligiosa e multiculturaleâ€.

L'augurio del Papa all'udienza del mercoledì

Mercoledì scorso anche Francesco all'udienza generale, dopo l'appello perchè in Medioriente prevalgano il dialogo, la giustizia e la pace, ha rivolto un augurio per il mese di Ramadan. 
"Che questo tempo privilegiato di preghiera e di digiuno - ha detto - aiuti a camminare sulla via di Dio che è la via della pace".

Ascolta l'intervista integrale all'imam Nader Akkad

Digiuno e preghiera in ascolto dei più deboli

Augurio molto apprezzato dal dott.Nader Akkad, imam di Trieste. "Fa riscaldare il cuore - dice ai nostri microfoni - sentire queste bellissime parole di Papa Francesco che ricordano la dimensione vera del Ramadan, che è un mese di digiuno, di preghiera e di cammino insieme sulla via della pace". Il dott. Nader Akkad sottolinea poi che è possibile la cooperazione tra le comunità islamiche in Italia e la società. "La minoranza islamica - afferma - può diventare un valore aggiunto in quanto portatrice di una dimensione spirituale", ma che da entrambe le parti occorrono disponibilità alla conoscenza reciproca, apertura e accoglienza.

 

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18 maggio 2018, 11:47