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2024.08.06 Copertina podcast PODSYNOD

Podsynod - Ep. 1 - Una Chiesa sinodale per annunciare il Vangelo

"Più volte ho ripetuto che il cammino sinodale richiede una conversione spirituale, perché senza un cambiamento interiore non si raggiungono risultati duraturi. Il mio desiderio, infatti, è che, dopo questo Sinodo, la sinodalità rimanga come modo di agire permanente nella Chiesa, a tutti i livelli, entrando nel cuore di tutti, pastori e fedeli, fino a diventare uno 'stile ecclesiale' condiviso". (Papa Francesco,  ai partecipanti all'incontro annuale con i moderatori delle associazioni di fedeli, dei movimenti ecclesiali e delle nuove comunità promosso dal Dicastero per i laici, la famiglia e la vita, 13 giugno 2024)

Di cosa si occupa davvero il Sinodo sulla Sinodalità? Che cosa ci possiamo aspettare dalla sua conclusione? Quali sono le indicazioni e le proposte più interessanti dell'Instrumetum laboris pubblicato a luglio 2024? Ne parliamo in questo podcast con don Dario Vitali, teologo, docente di Ecclesiologia alla Pontificia Università Gregoriana e consultore del Sinodo dei vescovi.

"Uno dei grandi problemi oggi - spiega don Dario - è come annunciare il Vangelo alle persone. Uno dei problemi altrettanto grandi è come realizzare questo dialogo tra la Chiesa e il mondo, il dialogo vissuto al Concilio Vaticano II che, nel suo ultimo documento, ha parlato della Chiesa nel mondo contemporaneo. La novità del Vangelo deve essere oggi al centro dell'impegno della Chiesa, della vita della Chiesa".

"Una Chiesa sinodale, diceva il Papa, è una Chiesa dell'ascolto nella quale il popolo santo di Dio, i vescovi, i pastori e il Vescovo di Roma si ascoltano gli uni gli altri e in questo ascolto riconoscono e intercettano la voce dello Spirito. Allora - sottolinea don Vitali - spiegare la sinodalità significa spiegare che la Chiesa vive di un ascolto dello Spirito e, avendo riconosciuto la voce dello Spirito nell'oggi, interpreta la realtà del Vangelo per qui e ora e interpreta questo tempo alla luce del Vangelo, sceglie le strade per camminare verso il regno di Dio, rimanendo fedele alla sua origine e al suo Signore".

"Questo cammino determina le condizioni di vita della Chiesa, determina le relazioni all'interno della Chiesa, subordina molte realtà che sono vissute come importantissime per questa finalità e quindi ci dice che davvero la sinodalità è un modo di essere Chiesa, è una forma della Chiesa. In realtà è ricomprendersi come popolo di Dio che cammina insieme verso la pienezza della comunione con Dio¡±.

"La Chiesa è la totalità dei battezzati.  È chiaro che questo cammino non avviene come se si trattasse di una massa informe che si mette in una direzione perché spinta da qualche motivazione che potrebbe essere determinata addirittura dall'opinione pubblica o da poteri forti o occulti.  È una comunità organicamente strutturata, ci dice il Concilio. E questo organicamente strutturata nella costituzione Sacrosanctum Concilium è descritto come Chiesa che è plebs, cioè popolo di Dio, insieme ai suoi pastori e sotto la guida dei suoi pastori. Quando si pensa alla Chiesa come comunione di Chiese, queste chiese locali o particolari sono esattamente una portio populi dei, cioè quindi un popolo di Dio in un determinato luogo, che è tale perché sta sotto la guida del suo pastore e il pastore sempre con il suo presbiterio, mai il popolo di Dio senza i suoi pastori".

"Un grande prete, Arturo Paoli, diceva camminando si apre il cammino riprendendo una poesia di Antonio Machado  - caminante, no hay camino se hace camino al andar - "O tu che cammini, guarda che non c'è la strada, la strada si fa camminando...". Allora, intanto il primo esito è proprio questa mentalità sinodale, il fatto cioè che siamo chiamati a camminare insieme. Questo significa una realizzazione della Chiesa in uscita. E questo potrebbe essere il primo vero risultato: un cambio di mentalità. Naturalmente poi ci si aspetta dal Sinodo dei risultati concreti. Però in realtà, quali possono essere quelli di questo Sinodo? In realtà quali decisioni può prendere un Sinodo? Forse nessuna.  Tolgo il forse. Il risultato primo e fondamentale che può manifestare un Sinodo, neanche prefiggersi - perché non decide il Sinodo quali sono i suoi risultati -  è un consenso che lo Spirito vuole realizzare"

 

18 settembre 2024