Ep. 359 - Papale papale - "Sogno"
Giovanni Paolo II,
Se avrete fede, carissimi giovani, voi saprete convincere chi vi sta accanto che sperare non è indulgere all’illusione di un sogno; ma che al contrario è il mezzo per trasformare un sogno in realtà. Il sogno è un mondo affratellato in lieta e operosa concordia. La realtà è la famiglia che Cristo ogni giorno costruisce intorno alla mensa eucaristica, sulla quale rinnova il suo sacrificio redentore. Di questa realtà siate i testimoni in ogni ambiente, e specialmente in quello della scuola; sarete uomini e donne di speranza per il futuro di questo mondo, che Cristo ha amato fino a versare per esso il suo sangue.
Vi sono vicino con la mia preghiera e con la mia benedizione.
Benedetto XVI,
Nel più intimo del cuore ogni ragazzo e ogni ragazza, che si affaccia alla vita, coltiva il sogno di un amore che dia senso pieno al proprio avvenire. Per molti questo trova compimento nella scelta del matrimonio e nella formazione di una famiglia dove l’amore tra un uomo e una donna sia vissuto come dono reciproco e fedele, come dono definitivo, suggellato dal "sì" pronunciato davanti a Dio nel giorno del matrimonio, un "sì" per tutta l’esistenza. So bene che questo sogno è oggi sempre meno facile da realizzare. Attorno a noi quanti fallimenti dell’amore! Quante coppie chinano la testa, si arrendono e si separano! Quante famiglie vanno in frantumi! Quanti ragazzi, anche tra voi, hanno visto la separazione e il divorzio dei loro genitori! A chi si trova in così delicate e complesse situazioni vorrei dire questa sera: la Madre di Dio, la Comunità dei credenti, il Papa vi sono accanto e pregano perché la crisi che segna le famiglie del nostro tempo non diventi un fallimento irreversibile.
Paolo VI,
La pace è e dev'essere possibile, con le tante arti di cui l'umanità civile è capace, ma soprattutto con il principio primo e universale che Gesù Cristo ci ha insegnato e reso operante, il principio dell'amore fra gli uomini, derivato dall'amore di Dio a noi e di noi a Dio.
Bisogno di pace vuol dire bisogno di amore. Amore che supera gli egoismi delle vedute e degli interessi particolari; amore che sa perdonare ed estinguere lo spirito di vendetta, innovando così rapporti irriducibili di odio e di gelosia; amore che sa dare, oltre il merito altrui e il profitto proprio; amore che trova maggior gaudio nella concordia che nella sopraffazione; amore che da religioso sa diventare saggiamente politico. Se questo è sogno ingenuo e pericoloso, noi non ci diremo illusi, ma idealisti e profetici, e non ci stancheremo di sperare e di lavorare per la pace nell'amore.
La Regina della pace ci assista.
Francesco,
I sogni vanno fatti crescere, vanno purificati, messi alla prova e vanno anche condivisi. Ma vi siete mai chiesti da dove vengono i vostri sogni? I miei sogni, da dove vengono? Sono nati guardando la televisione? Ascoltando un amico? Sognando ad occhi aperti? Sono sogni grandi oppure sogni piccoli, miseri, che si accontentano del meno possibile? I sogni della comodità, i sogni del solo benessere: “No, no, io sto bene così, non vado più avanti”. Ma questi sogni ti faranno morire, nella vita! Faranno che la tua vita non sia una cosa grande! I sogni della tranquillità, i sogni che addormentano i giovani e che fanno di un giovane coraggioso un giovane da divano. E’ triste vedere i giovani sul divano, guardando come passa la vita davanti a loro. I giovani – l’ho detto altre volte – senza sogni, che vanno in pensione a 20, 22 anni: ma che cosa brutta, un giovane in pensione! Invece, il giovane che sogna cose grandi va avanti, non va in pensione presto.