Ep. 283 - Papale papale - "Umanità"
Benedetto XVI,
C’è bisogno di una speranza più grande, che permetta di preferire il bene comune di tutti al lusso di pochi e alla miseria di molti. “Questa grande speranza può essere solo Dio … non un qualsiasi dio, ma quel Dio che possiede un volto umano” (Enc. Spe salvi n. 31): il Dio che si è manifestato nel Bambino di Betlemme e nel Crocifisso-Risorto. Se c’è una grande speranza, si può perseverare nella sobrietà. Se manca la vera speranza, si cerca la felicità nell’ebbrezza, nel superfluo, negli eccessi, e si rovina se stessi e il mondo. La moderazione non è allora solo una regola ascetica, ma anche una via di salvezza per l’umanità.
Giovanni Paolo II,
Sono un camminatore, o almeno lo ero. Oggi lo sono meno. Piuttosto sono uno che viaggia in aereo. La settimana scorsa, domenica scorsa, ho incontrato a Caracas molta gioventù del Venezuela. Ora vi porto un saluto da parte loro, e spero che anche voi siate in comunione con i giovani venezuelani. È un bel simbolo questo « Arcobaleno ». L'arcobaleno è un segno dell'alleanza fra Dio e l'umanità, e anche dell'alleanza fra l'umanità e le sue diverse componenti e fra i diversi Continenti.
Giovanni XXIII,
Si ami dunque l'umiltà, e i fedeli stiano lontani da ogni arroganza. Ciascuno anteponga il fratello a se stesso, e nessuno cerchi il proprio interesse, ma quello degli altri : affinché, quando in tutti abbondi l'affetto di benevolenza, in nessuno si trovi il veleno dell'inimicizia ».
Buona deve essere poi l'umanità. Queste voci che ritornano dal fondo dei secoli ad ammaestrarci ancor oggi con modernità di accento, ricordano agli uomini il dovere che a tutti incombe di essere buoni : cioè giusti, retti, generosi, disinteressati, pronti a comprendere ed a scusare, disposti al perdono e alla magnanimità. Come invito all'esercizio di tale dovere, torna opportuno il richiamo — che è stato avvio fiducioso di questo Nostro radiomessaggio — a volere la pace e ad elimi nare gli elementi, che la ostacolano.
Francesco,
Che cosa possiamo fare noi per la pace nel mondo? Come diceva Papa Giovanni: a tutti spetta il compito di ricomporre i rapporti di convivenza nella giustizia e nell’amore (cfr Lett. enc. Pacem in terris [11 aprile 1963]: AAS 55 [1963], 301-302).
Una catena di impegno per la pace unisca tutti gli uomini e le donne di buona volontà! E’ un forte e pressante invito che rivolgo all’intera Chiesa Cattolica, ma che estendo a tutti i cristiani di altre Confessioni, agli uomini e donne di ogni Religione e anche a quei fratelli e sorelle che non credono: la pace è un bene che supera ogni barriera, perché è un bene di tutta l’umanità.
Pio XII,
Date presto alla umanità ansiosa una pace, che riabiliti il genere umano dinanzi a sé stesso e alla storia. Una pace, sopra la cui culla non guizzino i lampi vendicatori dell'odio, non gl'istinti di una sfrenata volontà di rappresaglia, ma risplenda l'aurora di un nuovo spirito di comunanza mondiale, sorto dal mondiale dolore. Uno spirito di comunanza che, sostenuto dalle indispensabili forze divine della fede cristiana, sarà solo in grado di preservare la umanità, dopo questa infelice guerra, dalla indicibile sciagura di una pace edificata su errati fondamenti, e quindi effimera ed ingannevole.
Paolo VI,
Ecco lo schema logico della salvezza, secondo San Paolo: Chi invocherà il nome del Signore sarà salvo. Come lo invocheranno se prima non hanno creduto? E come crederanno in Uno di cui non hanno sentito dir nulla? E come ne sentiranno parlare senza chi lo possa annunciare? E come vi sarà chi lo annunzi se questi non sia mandato? La fede nasce dall’aver ascoltato la parola di Cristo . . . (Cfr. Rom. 10, 14-17).
L’umanità ha bisogno di Cristo. Cristo ha bisogno di apostoli.