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2024.07.26 Papale Papale CANTO

Ep. 273 - Papale papale - "Canto"

Paolo VI,

Lasciate che noi comunichiamo anche a voi la commozione che la cerimonia testé celebrata in San Pietro ha suscitato nel nostro animo. Abbiamo avuto intorno all’altare schiere di cantori e uno sciame di ragazzi piccoli e grandi, venuti da molte parti d’Italia, per cantare con noi, e diciamo pure per noi, per allietare il nostro spirito, le lodi del Signore. Erano i cantori delle nostre Chiese, erano i Pueri cantores, qui convenuti in occasione del centenario di Lorenzo Perosi, per dimostrarci con la loro presenza e con le loro voci limpide e squillanti che nelle nostre comunità ecclesiali, dopo la recente rinnovazione liturgica, rinasce il canto di popolo, il canto sacro, il canto che traduce la preghiera in poesia e in voce collettiva e conferisce al culto la bellezza, la freschezza, la forza che il grido dei fanciulli, educati all’espressione artistica, semplice e quasi loro connaturata, vi sanno dare.

Giovanni Paolo II,

Ascoltandovi io ha riflettuto molto, come mi piace fare, sulle parole di sant’Agostino che ha scritto: “Qui cantat bis orat”. E ragionando sono giunto ad una prima conclusione, negativa: forse oggi hanno pregato poco, visto che cantano così. (...) Sono ragionamenti scherzosi ma nei quali si trova sempre una grande verità. Penso che le parole di sant’Agostino contengono questa verità, sono vere: per pregare ci vuole un’apertura più piena della nostra personalità; secondo sant’Agostino, questa apertura più piena, più profonda, e anche più rivolta all’esterno è il canto. Cantare è più che pregare, cantare è più che parlare.

Benedetto XVI,

Mi è venuta in mente una parola di sant'Agostino che dice: «cantare amantis est». Fonte del canto è l'amore. Il canto è espressione dell'amore. Ho sentito nei vostri canti questo grande amore per la bella terra dolomitica, per questa terra donataci dal Signore. E nel grazie, nell'amore per la terra, è presente e risuona anche l'amore per il Creatore, l'amore per Dio che ci ha donato questa terra, questa nostra vita di gioia; una gioia che vediamo ancor di più nella luce della nostra fede, la quale ci dice che Dio ci ama.

(...) L'educazione al canto, a cantare in coro, non è solo un esercizio dell'udito esteriore e della voce; è anche un'educazione dell'udito interiore, l’udito del cuore, un esercizio e un'educazione alla vita e alla pace.

Francesco,

Nel libro del profeta Isaia troviamo questa esortazione:

«Cantate al Signore un canto nuovo,
lodatelo dall’estremità della terra» (42,10).

Come è noto, la Bibbia ha ispirato innumerevoli espressioni musicali, tra cui pagine fondamentali nella storia della musica: pensiamo al canto gregoriano, a Palestrina, a Bach…; ha ispirato una grande varietà di composizioni nei cinque continenti; e anche diversi autori contemporanei si sono confrontati coi testi sacri. Molte comunità ecclesiali, negli ultimi decenni, hanno saputo interpretare questi testi sia seguendo le nuove forme musicali, sia valorizzando il patrimonio antico. L’eredità musicale della Chiesa, infatti, è assai varia e può sostenere, oltre alla liturgia, anche l’esecuzione in concerto, nella scuola e nella catechesi, e anche nel teatro.

(...) Voci, strumenti musicali e composizioni continuino a esprimere, nell’attuale contesto, l’armonia della voce di Dio, conducendo verso la “sinfonia”, cioè la fraternità universale.

07 ottobre 2024