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Ep. 266 - Papale papale - "Eucaristia"

Giovanni XXIII,

Noi ben possiamo additare nel culto dell'Eucaristia l'espressione più luminosa e completa della religione cattolica.

In verità, il Sacramento dell'Altare è chiamato, nell'atto stesso della Consacrazione del calice, « Mysterium fidei », mistero della fede, e cioè il compendio vivente di tutto il Credo cattolico. Da esso, infatti, s'irraggia il Sole di giustizia, Gesù, unico Mediatore tra Dio e gli uomini, Vittima incruenta di riconciliazione tra la terra e il Cielo. In esso è il memoriale perenne del sacrificio, da Lui offerto sul Calvario per la nostra salvezza. In esso Egli è presente come Capo del Corpo Mistico, fonte dei Sacramenti, che danno fecondità e bellezza al giardino spirituale della Chiesa.

Antivedendo il trionfo, che l'ignominia della Croce gli avrebbe meritato, Gesù disse un giorno: « Quando sarò esaltato da terra, trarrò tutto a me ». Queste parole si addicono bene al Pane eucaristico per la dovizia dei celesti tesori che esso in sé racchiude. Sì, anche il Sacramento dell'Altare è centro di misteriosa attrazione.

I venti secoli di progresso delle scienze, delle arti, della cultura, e dell'economia, i mutamenti avvenuti nel campo politico e sociale non hanno diminuito il valore delle parole di Cristo: « In verità, in verità vi dico: se non mangerete la carne del Figliuol dell'uomo e non berrete il suo sangue, non avrete in voi la vita... Questo è il pane che è disceso dal Cielo... Chi mangia di questo pane vivrà in eterno».

Paolo VI,

Iddio vuole avvicinarsi agli uomini; dunque il suo disegno è quello .di venire a colloquio, anzi a convito, anzi a comunione con noi; dunque la storia del mondo si caratterizza dalle tappe di questo misterioso cammino, il cammino di Dio verso l’uomo, il cammino dell’uomo verso Dio; dunque la religione, cioè il rapporto fra il cielo e la terra, fra la Vita sconfinata di Dio (perché Dio è la Vita, Dio è il Vivente infinito) e la nostra debole, umile, inferma vita umana (ma vita pur essa avida d’infinito e di perennità), è simile a due linee convergenti, che finalmente s’incontrano, si toccano, si fissano in un sol punto, che è pienezza, che è felicità, che è Vita divina comunicata alla vita umana; è Eucaristia! È pane del cielo per il pellegrinaggio terreno, è cibo divino per la fame umana!

Giovanni Paolo II,

Quando nell’Angelus diciamo: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi”, ricordiamo il mistero centrale dell’incarnazione, che in modo del tutto particolare, sacramentale, continua nell’Eucaristia. In ogni celebrazione eucaristica il Verbo, fatto carne, si rende presente in mezzo a noi.

L’importanza essenziale dell’Eucaristia per la vita della Chiesa ci fa comprendere il ruolo insostituibile del ministero sacerdotale. Senza sacerdote non vi può essere offerta eucaristica. Per questo il Concilio Vaticano II afferma che nella celebrazione del mistero eucaristico i sacerdoti esercitano la loro funzione principale. Essi, nella loro qualità di ministri delle cose sacre, sono soprattutto ministri del sacrificio della Messa (Presbyterorum ordinis, 13). L’Eucaristia costituisce il culmine della vita sacramentale della Chiesa.

Benedetto XVI,

L’Eucaristia è il Signore Gesù che si dona "per la vita del mondo" (Gv 6,51). In ogni tempo e in ogni luogo, Egli vuole incontrare l’uomo e portargli la vita di Dio. Non solo. L’Eucaristia ha anche una valenza cosmica: la trasformazione del pane e del vino nel Corpo e Sangue di Cristo costituisce infatti il principio di divinizzazione della stessa creazione. Per questo la festa del Corpus Domini si caratterizza in modo particolare per la tradizione di recare il Santissimo Sacramento in processione, un gesto ricco di significato. Portando l’Eucaristia nelle strade e nelle piazze, vogliamo immergere il Pane disceso dal cielo nella quotidianità della nostra vita; vogliamo che Gesù cammini dove camminiamo noi, viva dove viviamo noi.

30 settembre 2024