Ep. 234 - Papale papale -"Assunzione"
Giovanni Paolo II,
L'odierna Liturgia ci pone dinanzi la fulgida icona della Vergine assunta al cielo nell'integrità dell'anima e del corpo. Nello splendore della gloria celeste brilla Colei che, in virtù della sua umiltà, si è resa grande davanti all'Altissimo al punto che tutte le generazioni la chiamano beata (cfr Lc 1, 48). Ora siede Regina, accanto al Figlio, nell'eterna beatitudine del paradiso e dall'alto guarda i suoi figli. (...) Dalla nascita alla gloriosa assunzione, la sua esistenza si è dispiegata lungo l'itinerario della fede, della speranza e della carità. Sono queste virtù, fiorite in un cuore umile e abbandonato alla volontà di Dio, che adornano la sua preziosa ed incorruttibile corona di Regina.
Pio XII,
Regina più che alcun'altra per la elevazione della sua anima e per la eccellenza dei doni divini, Ella non desiste dall'elargire tutti i tesori della sua affezione e delle sue dolci premure alla misera umanità. Lungi dall'essere fondato sulle esigenze dei suoi diritti e la volontà di un altero dominio, il regno di Maria non conosce che un'aspirazione: il pieno dono di sè nella sua più alta e totale generosità.
Paolo VI,
Il giorno 1° novembre 1950, festa di tutti i Santi, durante l'Anno Santo, che allora si stava celebrando, sulla Piazza antistante questa Basilica di San Pietro, assistenti i Cardinali presenti a Roma con alcune centinaia di Vescovi provenienti dall'Italia e da varie parti del mondo, insieme al Clero e al Popolo dell'Urbe, circondato da numerosi Capi di Stato e da autorevoli Rappresentanti di diversi Paesi del mondo, davanti ad un'assemblea innumerevole di Fedeli pellegrini provenienti da tutta la terra, il nostro venerato Predecessore il Servo di Dio Papa Pio XII proclamava essere dogma di fede il fatto, il mistero, della Assunzione corporea in cielo della Beata Vergine Maria, Madre di Cristo, Madre del Verbo di Dio incarnato e quindi Madre di Dio, e per noi Madre della Chiesa, Madre nostra e Madre, come novella Eva, di tutta l'umanità in ordine alla sua salvezza.
Benedetto XVI,
Il primo novembre 1950, il venerabile Papa Pio XII proclamava come dogma che la Vergine Maria «terminato il corso della vita terrena, fu assunta alla gloria celeste in anima e corpo». (...) Ma perché Maria viene glorificata con l’assunzione al Cielo? San Luca, come abbiamo ascoltato, vede la radice dell’esaltazione e della lode a Maria nell’espressione di Elisabetta: «Beata colei che ha creduto» (Lc 1,45). E il Magnificat, questo canto al Dio vivo e operante nella storia è un inno di fede e di amore, che sgorga dal cuore della Vergine. Ella ha vissuto con fedeltà esemplare e ha custodito nel più intimo del suo cuore le parole di Dio al suo popolo, le promesse fatte ad Abramo, Isacco e Giacobbe, facendone il contenuto della sua preghiera: la Parola di Dio era nel Magnificat diventata la parola di Maria, lampada del suo cammino, così da renderla disponibile ad accogliere anche nel suo grembo il Verbo di Dio fatto carne.
Francesco,
Nel Vangelo di oggi, solennità dell’Assunzione di Maria Santissima, la Vergine Santa prega dicendo: «L’anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore» (Lc 1,46-47). Guardiamo ai verbi di questa preghiera: magnifica ed esulta. Due verbi: “magnifica” ed “esulta”. Si esulta quando accade una cosa così bella che non basta gioire dentro, nell’animo, ma si vuole esprimere la felicità con tutto il corpo: allora si esulta. Maria esulta a motivo di Dio.