Ep. 186- Papale papale -"Credere"
Paolo VI,
Credere bisogna; credere che da questo spirituale contatto deve derivare la luce interiore e la norma superiore della nostra maniera di pensare e di agire.
Non è cosa semplice, anche perché siamo tutti pressati a prescindere dalla nostra fede religiosa, e a comportarci come se noi non la avessimo, o come se essa non avesse alcuna importanza effettiva e pratica. Invece no: il cristianesimo, al quale dobbiamo essere grati e fieri di appartenere, altro non è, nella vita vissuta, che un fatto di coerenza: bisogna vivere non senza fede, o puramente con una fede dormiente e inoperante; ma dobbiamo vivere traendo dalla fede il principio logico e realistico della nostra esistenza.
Giovanni Polo I,
Bisogna dire: Signore, sì! Subito! Questa è la fede. Rispondere con generosità al Signore. Ma chi è che dice questo sì? Chi è umile e si fida di Dio completamente! ».
Mia madre mi diceva quand'ero grandetto: da piccolo sei stato molto ammalato: ho dovuto portarti da un medico all'altro e vegliare notti intere; mi credi? Come avrei potuto dire: mamma non ti credo? Ma sì che credo, credo a quello che mi dici, ma credo specialmente a te. E così è nella fede. Non si tratta solo di credere alle cose che Dio ha rivelato ma a Lui, che merita la nostra fede, che ci ha tanto amato e tanto fatto per amore nostro.
Benedetto XVI,
Che cosa significa credere oggi? In effetti, nel nostro tempo è necessaria una rinnovata educazione alla fede, che comprenda certo una conoscenza delle sue verità e degli eventi della salvezza, ma che soprattutto nasca da un vero incontro con Dio in Gesù Cristo, dall’amarlo, dal dare fiducia a Lui, così che tutta la vita ne sia coinvolta.
(...) Credere è affidarsi in tutta libertà e con gioia al disegno provvidenziale di Dio sulla storia, come fece il patriarca Abramo, come fece Maria di Nazaret. La fede allora è un assenso con cui la nostra mente e il nostro cuore dicono il loro «sì» a Dio, confessando che Gesù è il Signore. E questo «sì» trasforma la vita, le apre la strada verso una pienezza di significato, la rende così nuova, ricca di gioia e di speranza affidabile.
Giovanni Paolo II,
Riassumiamo di nuovo che cosa significa “credere”. Credere in modo cristiano significa precisamente: essere introdotti dallo Spirito Santo in tutta intera la verità della divina rivelazione. Vuol dire: essere una comunità di fedeli aperti alla parola del Vangelo di Cristo. L’una e l’altra cosa è possibile in ogni generazione, poiché la viva trasmissione della divina rivelazione, contenuta nella tradizione e nella Sacra Scrittura, perdura integra nella Chiesa grazie allo speciale servizio del magistero, in armonia col senso soprannaturale della fede del popolo di Dio.
Francesco,
Non basta incontrare Gesù per credere in Lui, non basta leggere la Bibbia, il Vangelo - questo è importante!, ma non basta -; non basta nemmeno assistere a un miracolo, come quello della moltiplicazione dei pani. Tante persone sono state a stretto contatto con Gesù e non gli hanno creduto, anzi, lo hanno anche disprezzato e condannato. E io mi domando: perché, questo? Non sono stati attratti dal Padre? No, questo è accaduto perché il loro cuore era chiuso all’azione dello Spirito di Dio.