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2024.02.13 Papale Papale LAVORO

Ep. 158 - Papale papale -"Lavoro"

Giovanni XXIII,

Ed oggi S. Giuseppe si ripresenta nella figura sua caratteristica di umile artigiano, di lavoratore.

È quindi naturale che il Nostro pensiero vada verso le sin gole regioni e città, ove si svolge la vita di ogni giorno: alle case, alle scuole, agli uffici, ai negozi, alle fabbriche, alle officine, ai laboratori, a tutti i luoghi santificati dal lavoro intellettuale o manuale, nelle varie e nobili forme che esso riveste, secondo le forze e le capacità di ciascuno. Pensiamo alle famiglie di tutti voi che Ci ascoltate, specialmente a quelle che con docilità si aprono ai voleri della Provvidenza, o che nascondono trepidando un dolore, una malattia, una prova. E su tutti questi luoghi, il Nostro cuore ama raffigurarsi, paternamente china su le fatiche e le pene di ciascuno, l'immagine serena del Custode di Gesù e Sposo purissimo della Santa Vergine, a benedire, a incoraggiare, a sorreggere, a confortare.

Paolo VI,

Anche questa elevazione del primo maggio a festa religiosa che cosa vi dice, alla fine? Che la Chiesa ha per voi una comprensione particolare. Niente sarebbe più contrario alla verità che il dubitare della comprensione della Chiesa verso il mondo del lavoro. E se il dubbio venisse (e viene ancora in tanti vostri colleghi, lontani dalla Chiesa e prevenuti malamente nei suoi riguardi) che la Chiesa non vi conosca, che la Chiesa badi ad altre cose che non la vostra vita, che la Chiesa preferisca altre amicizie che non la vostra, ebbene la festa, che stiamo celebrando, qui, in onore di San Giuseppe Lavoratore, e sulla tomba di San Pietro pescatore - un lavoratore anche lui, - basta per dimostrare quanto invece la Chiesa vi sia vicina...

Pio XII

Il 1° maggio, ben lungi dall'essere risveglio di discordie, di odio e di violenza, è e sarà un ricorrente invito alla moderna società per compiere ciò che ancora manca alla pace sociale. Festa cristiana, dunque; cioè, giorno di giubilo per il concreto e progressivo trionfo degli ideali cristiani della grande famiglie del lavoro.

Affinché vi sia presente questo significato, e in certo modo quale immediato contraccambio per i numerosi e preziosi doni, arrecatici da ogni regione d'Italia, amiamo di annunziarvi la Nostra determinazione d'istituire — come di fatto istituiamo — la festa liturgica di S. Giuseppe artigiano, assegnando ad essa precisamente il giorno 1° maggio. Gradite, diletti lavoratori e lavoratrici, questo Nostro dono? Siamo certi che sì, perché l'umile artigiano di Nazareth non solo impersona presso Dio e la S. Chiesa la dignità del lavoratore del braccio, ma è anche sempre il provvido custode vostro e delle vostre famiglie.

Giovanni Paolo II,

Oggi, 1° maggio, si celebra in tutto il mondo la “Festa del lavoro”.

(...) Il lavoro, che rappresenta una caratteristica specifica dell’uomo e una dimensione fondamentale della sua esistenza terrena, rientra nel progetto di Dio, il quale, creando l’uomo a propria immagine, gli ha dato il mandato di soggiogare, di dominare terra (cf. Gen 1, 28). La parola di Dio ci offre quello che, nella mia enciclica Laborem exercens  ho chiamato il “Vangelo del lavoro”, quell’annuncio di gioia e di salvezza, che proclama come il fondamento e il fine del lavoro è l’uomo.

Benedetto XVI,

Quest’oggi iniziamo il mese di maggio con una memoria liturgica tanto cara al popolo cristiano, quella di San Giuseppe Lavoratore.

(...) E’ necessario testimoniare anche nell’odierna società il "Vangelo del lavoro", di cui parlava Giovanni Paolo II nell’Enciclica Laborem exercens. Auspico che non manchi il lavoro specialmente per i giovani, e che le condizioni lavorative siano sempre più rispettose della dignità della persona umana.

Francesco,

Oggi, primo maggio, celebriamo san Giuseppe lavoratore e iniziamo il mese tradizionalmente dedicato alla Madonna.

(...) Il lavoro fa parte del piano di amore di Dio; noi siamo chiamati a coltivare e custodire tutti i beni della creazione e in questo modo partecipiamo all’opera della creazione! Il lavoro è un elemento fondamentale per la dignità di una persona. Il lavoro, per usare un’immagine, ci “unge” di dignità, ci riempie di dignità; ci rende simili a Dio, che ha lavorato e lavora, agisce sempre (cfr Gv 5,17. 

01 maggio 2024