Ep. 142 - Papale papale -"Purgatorio"
Giovanni Paolo II,
Per quanti si trovano in condizione di apertura a Dio, ma in un modo imperfetto, il cammino verso la piena beatitudine richiede una purificazione, che la fede della Chiesa illustra attraverso la dottrina del "Purgatorio" (cfr Catechismo della Chiesa Cattolica, 1030-1032). (...) Ogni traccia di attaccamento al male deve essere eliminata; ogni deformità dell'anima corretta. La purificazione deve essere completa, e questo è appunto ciò che è inteso dalla dottrina della Chiesa sul purgatorio. Questo termine non indica un luogo, ma una condizione di vita. Occorre precisare che lo stato di purificazione non è un prolungamento della situazione terrena, quasi fosse data dopo la morte un'ulteriore possibilità di cambiare il proprio destino.
Benedetto XVI,
Cari fratelli e sorelle, oggi vorrei parlarvi di un’altra Santa che porta il nome di Caterina, dopo Caterina da Siena e Caterina da Bologna; parlo di Caterina da Genova, nota soprattutto per la sua visione sul purgatorio.
(...) E’ importante notare che Caterina, nella sua esperienza mistica, non ha mai rivelazioni specifiche sul purgatorio o sulle anime che vi si stanno purificando. Tuttavia, negli scritti ispirati dalla nostra Santa è un elemento centrale e il modo di descriverlo ha caratteristiche originali rispetto alla sua epoca. Il primo tratto originale riguarda il “luogo” della purificazione delle anime.Nel suo tempo lo si raffigurava principalmente con il ricorso ad immagini legate allo spazio: si pensava a un certo spazio, dove si troverebbe il purgatorio. In Caterina, invece, il purgatorio non è presentato come un elemento del paesaggio delle viscere della terra: è un fuoco non esteriore, ma interiore. Questo è il purgatorio, un fuoco interiore.
(...) Con la sua vita, santa Caterina ci insegna che quanto più amiamo Dio ed entriamo in intimità con Lui nella preghiera, tanto più Egli si fa conoscere e accende il nostro cuore con il suo amore. Scrivendo sul purgatorio, la Santa ci ricorda una verità fondamentale della fede che diventa per noi invito a pregare per i defunti affinché possano giungere alla visione beata di Dio nella comunione dei santi.
Francesco,
La comunione dei santi va al di là della vita terrena, va oltre la morte e dura per sempre. Questa unione fra noi, va al di là e continua nell’altra vita; è una unione spirituale che nasce dal Battesimo e non viene spezzata dalla morte, ma, grazie a Cristo risorto, è destinata a trovare la sua pienezza nella vita eterna. C’è un legame profondo e indissolubile tra quanti sono ancora pellegrini in questo mondo – fra noi – e coloro che hanno varcato la soglia della morte per entrare nell’eternità. Tutti i battezzati quaggiù sulla terra, le anime del Purgatorio e tutti i beati che sono già in Paradiso formano una sola grande Famiglia.
Paolo VI,
E infine rivolgiamo lo sguardo al dolore che ha varcato i confini del tempo, al dolore dei nostri defunti, che è originato da una tensione divenuta estremamente cosciente, di desiderare la felicità in Dio e di non poterla presto conseguire: questo è il Purgatorio. Per tali care anime il Signore, che, appena morto, è disceso a dare ai trapassati l’annuncio della Redenzione, salga la nostra supplica al Cielo, porti loro refrigerio e, a Dio piacendo, la visione beatifica. E a tutti, a tutti quelli che soffrono nello spirito, nel corpo; a tutti coloro che hanno le stimmate di Gesù nella loro persona, giunga il conforto di Cristo, il grande Paziente, il grande Consolatore, il grande Redentore, mediante la Nostra Benedizione Apostolica.