Ep. 86 - Papale papale -"Tempo"
Paolo VI,
Che cosa è il tempo. Vengono alla mente tutti gli strumenti e i termini con cui noi cerchiamo di misurarlo: orologi, cronometri, clessidre e meridiane, almanacchi e calendari; minuti, ore, giorni, settimane, mesi, anni, secoli; e poi: la storia, il passato, l'avvenire, il divenire ... Quanti pensieri si collegano a questa mobile e inafferrabile realtà! ...Il tempo è la misura, si può dire, degli avvenimenti che si succedono. È la misura della nostra vita presente. Una misura che incute timore, perché ci fa vedere che l'ieri non esiste più, che il domani non esiste ancora; non esiste che l'oggi, anzi esiste per noi solo l'istante presente: viviamo solo sopra un punto mobile, un solo attimo fuggente ... E questo c'insegna a vivere in ragionevole intensità questo attimo attuale, del quale solo siamo padroni, e nel quale consiste la nostra unica esperienza della vita presente. Cioè ci insegna il valore del tempo; c'insegna a non perdere tempo; a impiegarlo per cose utili e buone, per cose che danno alla vita il suo senso, il suo valore. Ogni ora è preziosa, ogni giorno è unico. Ogni anno vale per sé.
Francesco,
La nostra vita è fatta di tempo e il tempo è dono di Dio, pertanto occorre impegnarlo in azioni buone e fruttuose. Forse tanti ragazzi e giovani perdono troppe ore in cose futili: il chattare in internet o con i telefonini, le “telenovele”, i prodotti del progresso tecnologico, che dovrebbero semplificare e migliorare la qualità della vita, e talvolta distolgono l’attenzione da quello che è realmente importante. Tra le tante cose da fare nella routine quotidiana, una delle priorità dovrebbe essere quella di ricordarsi del nostro Creatore che ci consente di vivere, che ci ama, che ci accompagna nel nostro cammino.
Benedetto XVI
Abbiamo veramente posto per Dio, quando Egli cerca di entrare da noi? Abbiamo tempo e spazio per Lui? Non è forse proprio Dio stesso ad essere respinto da noi? Ciò comincia col fatto che non abbiamo tempo per Dio. Quanto più velocemente possiamo muoverci, quanto più efficaci diventano gli strumenti che ci fanno risparmiare tempo, tanto meno tempo abbiamo a disposizione. E Dio? La questione che riguarda Lui non sembra mai urgente. Il nostro tempo è già completamente riempito. Ma le cose vanno ancora più in profondità. Dio ha veramente un posto nel nostro pensiero? La metodologia del nostro pensare è impostata in modo che Egli, in fondo, non debba esistere. Anche se sembra bussare alla porta del nostro pensiero, Egli deve essere allontanato con qualche ragionamento.
(...) Non c’è posto per Lui. Anche nel nostro sentire e volere non c’è lo spazio per Lui. Noi vogliamo noi stessi, vogliamo le cose che si possono toccare, la felicità sperimentabile, il successo dei nostri progetti personali e delle nostre intenzioni. Siamo completamente “riempiti” di noi stessi, così che non rimane alcuno spazio per Dio.
Giovanni Paolo I,
Anche il Papa è stato alunno di queste scuole: ginnasio, liceo, università. Ma io pensavo soltanto alla gioventù e alla parrocchia. Nessuno è venuto a dirmi: « Tu diventerai Papa ». Oh! se me lo avessero detto! Se me lo avessero detto, avrei studiato di più, mi sarei preparato. Adesso invece sono vecchio, non c'è tempo.
Ma voi, cari giovani, che studiate, voi siete veramente giovani, voi ce l'avete il tempo, avete la gioventù, la salute, la memoria, l'ingegno: cercate di sfruttare tutte queste cose. Dalle vostre scuole sta per uscire la classe dirigente di domani. Parecchi di voi diventeranno ministri, deputati, senatori, sindaci, assessori o anche ingegneri, primari, occuperete dei posti nella società. E oggi chi occupa un posto deve avere la competenza necessaria, bisogna prepararsi.