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2023.09.21 Papale Papale Chiesa

Ep. 91 - Papale papale -"Chiesa"

Benedetto XVI,

A Gesù che chiede: "Voi chi dite che io sia?", Pietro risponde: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente" (Mt 16, 15-16). Di rimando Gesù pronuncia allora la dichiarazione solenne che definisce, una volta per tutte, il ruolo di Pietro nella Chiesa: "E io ti dico: Tu sei Pietro e su questa pietra edificherò la mia Chiesa... A te darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto ciò che legherai sulla terra sarà legato nei cieli e tutto ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nei cieli" (Mt 16, 18-19). Le tre metafore a cui Gesù ricorre sono in se stesse molto chiare: Pietro sarà il fondamento roccioso su cui poggerà l'edificio della Chiesa; egli avrà le chiavi del Regno dei cieli per aprire o chiudere a chi gli sembrerà giusto; infine, egli potrà legare sciogliere nel senso che potrà stabilire o proibire ciò che riterrà necessario per la vita della Chiesa, che è e resta di Cristo.

 

Francesco,

La Chiesa è una grande scuola di preghiera. Molti di noi hanno imparato a sillabare le prime orazioni stando sulle ginocchia dei genitori o dei nonni. Forse custodiamo il ricordo della mamma e del papà che ci insegnavano a recitare le preghiere prima di andare a dormire. Quei momenti di raccoglimento sono spesso quelli in cui i genitori ascoltano dai figli qualche confidenza intima e possono dare il loro consiglio ispirato dal Vangelo. Poi, nel cammino della crescita, si fanno altri incontri, con altri testimoni e maestri di preghiera. Fa bene ricordarli.

(...) Anche per questo nella Chiesa fioriscono in continuazione comunità e gruppi dediti alla preghiera. Qualche cristiano sente perfino la chiamata a fare della preghiera l’azione principale delle sue giornate. Nella Chiesa ci sono monasteri, ci sono conventi, eremi, dove vivono persone consacrate a Dio e che spesso diventano centri di irradiazione spirituale. Sono comunità di preghiera che irradiano spiritualità.

Giovanni Paolo I,

E' madre anche la Chiesa. Se è continuatrice di Cristo e Cristo è buono: anche la Chiesa deve essere buona; buona verso tutti; ma se per caso, qualche volta ci fossero nella Chiesa dei cattivi? Noi ce l'abbiamo, la mamma. Se la mamma è malata, se mia madre per caso diventasse zoppa, io le voglio più bene ancora. Lo stesso, nella Chiesa: se ci sono, e ci sono, dei difetti e delle mancanze, non deve mai venire meno il nostro affetto verso la Chiesa. 

(...) Cerchiamo di migliorare la Chiesa, diventando noi più buoni. Ciascuno di noi e tutta la Chiesa potrebbe recitare la preghiera ch'io sono solito recitare: Signore, prendimi come sono, con i miei difetti, con le mie mancanze, ma fammi diventare come tu mi desideri.

Paolo VI,

Pace a voi! e subito a loro, esterrefatti di stupore e di gioia, volle ripetere: Pace a voi! (Io. 20, 19-21) Sì, questo è il nostro saluto augurale a Te, Chiesa Romana, che vieni a noi, folta di cittadini e di ospiti fratelli, per questo annuale incontro di mutua letizia: pace a Te, Chiesa dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, fermissimi testimoni nella parola e nel sangue, della risurrezione di Cristo, Pace a Te, o Roma felice! Ed a Te, Chiesa Cattolica, cioè universale, che in questo diletto Paese e in cento altri non meno cari, anzi su tutta la terra libera ed aperta al Vangelo, estendi le tue tende fraterne e benedette! Pace a tutta la santa Chiesa di Cristo, lieta e fiera di sentirsi unica ed unita nell’identica fede e nella comune carità, e perciò autentica anche nelle legittime espressioni originali d’ogni sua stazione e di ogni sua costituita comunità.

29 gennaio 2024