Ep. 53 - L’arresto (il bacio di Giuda, la spada di Pietro)
I soldati si avvicinano entrano nel Getsemani. Gesù chiama i suoi, e a voce alta: “Basta! E? venuta l’ora: ecco, il Figlio dell’uomo viene consegnato nelle mani dei peccatori. Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce e? vicino”. Sta ancora parlando, quando arrivano. Giuda li guida. Il segno che il discepolo offre ai soldati è il bacio a Gesù, un modo per individuare chi è il Nazareno. “Amico – gli dice Gesù - per questo sei qui!”. Era venuto per tradirlo, si è appena sentito chiamare “amico”. Subito le guardie del tempio accerchiano il Nazareno.
Pietro reagisce d’impeto, come sempre. Tira fuori dalla bisaccia una piccola spada e la sfila dal fodero. Si avventa su un uomo alto e robusto. È Malco, il servo del sommo sacerdote. Lo colpisce con uno scatto, tagliandogli l’orecchio destro. Gesù urla a Pietro di fermarsi poi si avvicina all’uomo, raccoglie l’orecchio tagliato e glielo riattacca, sanando la ferita. Il servo del sommo sacerdote rimane inginocchiato a terra, paralizzato. Le guardie gli sono addosso e gli legano le mani dietro la schiena con una corda robusta. Gli mettono una catena al collo e lo conducono fuori dall’orto degli Ulivi. Allora tutti i discepoli lo abbandonano e fuggono.
Camminano a ritmo sostenuto verso Gerusalemme, strattonando il prigioniero e schernendolo. Di tanto in tanto gli assestano qualche colpo. Gesù subisce inerme, in silenzio. Nel frattempo, Pietro e Giovanni tornano sui loro passi e si mettono a seguire a debita distanza il piccolo corteo delle guardie. Li vedono entrare in città e dirigersi verso il palazzo dei sommi sacerdoti. Il Nazareno viene condotto da Anania, detto “Anna” suocero di Caifa, che interroga Gesù, si comprende che vogliono condannarlo a tutti i costi.