Ep. 32 - Le chiavi di Pietro - speciale Sinodo - "Spirito Santo" e "Ascolto"
Le due parole chiave con cui è cominciato il cosiddetto Sinodo sulla Sinodalità sono sicuramente "Spirito Santo" e "Ascolto". Nel discorso di apertura della XVI Assemblea Generale Ordinaria del Sinodo dei Vescovi, Papa Francesco ha infatti ribadito che "il protagonista del Sinodo non siamo noi: è lo Spirito Santo" e che "in questo Sinodo", proprio per fare spazio allo Spirito, "c'è la priorità dell'ascolto".
"Nel Sinodo - spiega il teologo don Piero Coda - il popolo di Dio fa una sosta lungo il suo cammino per mettersi in ascolto, appunto, di ciò che lo Spirito dice alla Chiesa e farsi così sempre di più fedele e creativo nel testimoniare e annunciare il Vangelo di Gesù".
Ma che cosa lo Spirito Santo dice oggi alla Chiesa? "Se Gesù è la Parola di verità in cui, Dio ci ha detto tutto, tutto il suo amore, tutto se stesso - spiega ancora il teologo - lo Spirito Santo - ha promesso Gesù ai suoi discepoli - vi guiderà alla verità tutta intera e vi annuncerà le cose che debbono accadere".
Inoltre, più che alle parole, premura del Papa è che durante il Sinodo sulla Sinodalità sia dato spazio all’ascolto: “C’è la priorità dell’ascolto”, ricorda il 4 ottobre nella sessione inaugurale. "Dobbiamo dare un messaggio agli operatori della stampa, ai giornalisti che fanno un lavoro molto bello, molto buono". "Ci vuole un’ascesi – aggiunge Francesco scusandosi con i giornalisti per questo termine – un certo digiuno della parola pubblica per custodire questo. E quello che si pubblica, che sia in questo clima".
"L'ascolto, lo sappiamo, è apertura della mente, del cuore e in prospettiva di fede è apertura a Dio e all'umano, per diventare, in questa duplice relazione, autentici operatori di pace e di bene", spiega la teologa pastoralista Assunta Steccanella. "Però sorge una domanda: se come Chiesa abbiamo ascoltato poco, allora cosa abbiamo fatto? Verrebbe da chiedersi: abbiamo prevalentemente agito e insegnato? È una cosa sacrosanta per la Chiesa annunciare e incarnare il Vangelo, è il suo primo compito. Ma proprio perché tendenzialmente abbiamo parlato di più rispetto a quanto abbiamo ascoltato, siamo riusciti a tradire noi stessi, trasmettendo l'immagine di qualcuno che pretende di avere sempre la risposta giusta e che lo fa ponendosi al di sopra degli altri".
Ma Perché il Papa in apertura del Sinodo arriva addirittura a chiedere ai giornalisti quello che sembra un paradosso per un comunicatore “un digiuno della parola pubblica”?
"Non è una sorta di censura - aggiunge la prof.ssa Steccanella - ma il suggerimento di anteporre uno spazio di silenzio attento alla parola, detta o scritta in velocità, che finisce troppo spesso solo per accendere polemiche. E il compito della Chiesa e la sua missione vanno molto oltre le singole questioni scottanti. Lo scopo è il bene integrale dell'umanità. Ascoltarne la passione evangelizzatrice è il primo modo per riuscire davvero a comprenderla e a farla comprendere. Che si sia credenti oppure no".
Sono citati in questo episodio:
Papa Francesco
Papa Benedetto XVI
Con la collaborazione dell'Archivio Editoriale Multimediale - Radio Vaticana