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Speciale "Le chiavi di Pietro" - dieci anni di pontificato- "Balconear" e "Chiasso" Speciale "Le chiavi di Pietro" - dieci anni di pontificato- "Balconear" e "Chiasso"  (Walter Capriotti)

Ep. 16 - Le chiavi di Pietro - speciale 10 anni di Francesco - "Balconear" e "Chiasso"

Il podcast “Le chiavi di Pietro” fino al 13 marzo, giorno in cui cade il decimo anniversario dell’elezione di Papa Francesco, cambiano veste. Abbiamo provato a raccontare questi dieci anni in dieci parole che hanno segnato il magistero di Jorge Mario Bergoglio. Vocaboli ripetuti con insistenza, espressioni colorite, frasi dirette e immediate, neologismi che pian piano sono diventati famigliari.

La prima coppia di parole è “balconear”, stare a guardare, e “chiasso”.

Il rischio insito nel “balconear” – la prima chiave di Pietro - è quello, sottolinea il Papa, di veder la vita passare mentre -  come spiega don Michele Falabretti, direttore del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI - è fondamentale immischiarsi nella realtà come ha fatto Dio entrando nella vita dell’uomo. Ma non in senso virtuale, “i social – aggiunge - ci danno sempre questa impressione di partecipazione, ma si rimane spesso celati dietro identità nascoste o dietro a dei commenti che spesso lasciano il tempo che trovano. Il cristianesimo è invece impastare la propria vita con le storie degli uomini e delle donne”. Alberto Pellai, scrittore e psicoterapeuta dell'età evolutiva, sottolinea che solo il confronto con chi è diverso da noi definisce l’identità e la virtualità, alla quale i giovani hanno fatto ricorso in pandemia, “è spesso un grandissimo imbroglio che sottrae invece alla dimensione della scoperta dell'altro e di sé stessi”. Il fuori è “la palestra in cui ci si allena alla vita, si tiene alto lo sguardo e si scopre la bellezza di attraversare una nuova fase del proprio percorso”.

La seconda chiave di Pietro è “chiasso”, una parola che Francesco spesso usa rivolgendosi ai giovani, come fece Giovanni Paolo II ai ragazzi della Gmg del 2000 a Tor Vergata. Un chiasso legato ai molti sogni che devono rincorrere. Don Michele Falabretti, direttore del Servizio Nazionale per la Pastorale Giovanile della CEI, vede nel chiasso un’opportunità anche per gli adulti, “uno stimolo per ritrovare la novità della vita, per capire come il Vangelo possa nuovamente tradursi nell'oggi della storia del mondo. In questo senso – afferma - credo che il fare chiasso sia costitutivo del Vangelo stesso perché provoca sempre qualche terremoto”. I luoghi dedicati al chiasso sono per eccellenza le discoteche. Un ambiente che don Michele Madonna, parroco di una chiesa del rione Montesanto, nel cuore della città di Napoli, ha sempre frequentato. Il chiasso che facevamo, spiega, non era scevro dalle domande della vita. L’incontro con Gesù apre ad un senso diverso: il chiasso è diventato un annuncio. “Gesù esiste realmente, lui è vivo e per fare un baccano, un chiasso più forte, bisogna crescere con Lui. A volte il chiasso, quello più rumoroso è proprio il silenzio dell'amore”.

Ringraziamo per la collaborazione i fotografi dell'Osservatore Romano: Simone Risoluti,  Francesco Sforza e Mario Tomasetti.

Sono citati in questo episodio:

Papa Francesco



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Papa Giovanni Paolo II

Con la collaborazione dell'Archivio Editoriale Multimediale - Radio Vaticana

02 marzo 2023