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Angelus del 27 novembre 2022

Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano

Prima della preghiera dell’Angelus, nella prima domenica di Avvento, il Papa commenta la bella promessa nel Vangelo del giorno: “Il Signore nostro verrà” invitando ad accorgerci di Dio che ci chiama “ci parla e ci ispira nelle nostre azioni”, senza essere “distratti e un po’ travolti” dalle vicende quotidiane.  

Dio è nascosto nella nostra vita, si nasconde nelle situazioni più comuni e ordinarie della nostra vita. Non viene in eventi straordinari, ma nelle cose di ogni giorno, si manifesta in queste. E lì, nel nostro lavoro quotidiano, in un incontro casuale, nel volto di una persona che ha bisogno, anche quando affrontiamo giornate che appaiono grigie e monotone, proprio lì c’è il Signore, che ci chiama, ci parla e ispira le nostre azioni.

L’invito del Papa è di cercare di essere, tra i due uomini nel campo all’arrivo del Diluvio presentati da Gesù nel Vangelo, quello vigilante, e non il distratto, quello che ha “tirato a campare” e non si è accorto di nulla. In questo tempo di Avvento, sottolinea, “svegliamoci dal sonno e Proviamo a chiederci: sono consapevole di ciò che vivo, sono attento, sono sveglio?”

Cerco di riconoscere la presenza di Dio nelle situazioni quotidiane, oppure sono distratto e un po’ travolto dalle cose? Se non ci accorgiamo oggi della sua venuta, saremo impreparati anche quando verrà alla fine dei tempi. Perciò, restiamo vigilanti!

27 novembre 2022