De Mendon?a: accogliamo il Magistero della fragilità e della sofferenza
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Ci si è stretti anche questa sera, prima Domenica di Quaresima, sul sagrato della basilica vaticana per recitare il Rosario - organizzato dalla Segreteria di Stato e dalla Diocesi di Roma - e invocare la guarigione del Papa. Lo si fa in diverse parti del mondo dal 14 febbraio quando è cominciato il ricovero ospedaliero di Francesco. "E non sono solo i cristiani a farlo, anche i fedeli di altre religioni e perfino molti non credenti uniscono i loro cuori attorno a Papa Francesco", ha sottolineato il prefetto del Dicastero per la Cultura, cardinale José Tolentino De Mendonça, nell'introduzione dei Misteri Gloriosi.
"Le nostre preghiere e il nostro affetto gli siano vicini e che allo stesso tempo diventiamo sempre di più disponibili ad accogliere il Magistero della fragilità e della sofferenza che stiamo ricevendo in questo momento dal Santo Padre", ha detto ancora il porporato precisando che il Magistero di Francesco è "prezioso" e "ci responsabilizza nell'accompagnamento e nella cura dei malati, dei poveri e di tutti coloro che soffrono". Poi l'affidamento a Maria, "custode e maestra della speranza rimasta fedelmente ai piedi della croce di Gesù": Lei "ci insegni l'arte di condivivede fraternamente il peso della croce".
Davanti all’immagine di “Maria Madre della Chiesa”, la recita del Salve Regina, terminate le Litanie lauretane. E l'acclamazione conclusiva a "Maria Santissima, sempre vergine, salvaci dai mali che ora ci rattristano e guidaci alla gioia senza fine". Infine, come di consueto, il canto Oremus pro Pontifice, e il congedo con la benedizione sull'assemblea.
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