Francesco: ambasciatori di speranza contro la tratta che annienta la dignità
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Ci sono delle domande importanti e che richiedono una risposta nel per l'XI Giornata mondiale di preghiera e riflessione contro la tratta di persone sul tema: "Ambasciatori di speranza: insieme contro la tratta di persone". “Un fenomeno complesso - scrive Francesco - in continua evoluzione, e che trae alimento da guerre, conflitti, carestie e conseguenze dei cambiamenti climatici”. E allora, si chiede, “come è possibile continuare a nutrire speranza davanti ai milioni di persone, soprattutto donne e bambini, giovani, migranti e rifugiati, intrappolate in questa schiavitù moderna?”. Dove trarre nuovo slancio “per contrastare il commercio di organi e tessuti umani, lo sfruttamento sessuale di bambini e bambine, il lavoro forzato, compresa la prostituzione, il traffico di droghe e di armi?”. “Come facciamo a registrare nel mondo tutto questo ea non perdere la speranza?”. La risposta di Papa Francesco è semplice e chiara.
Solo sollevando lo sguardo a Cristo, la nostra speranza, possiamo trovare la forza di un rinnovato impegno che non si lasciano vincere dalla dimensione dei problemi e dei drammi, ma nel buio si adopera per accendere fiammelle di luce, che unite possono rischiare la notte finché non spunti l'aurora.
I giovani, luce di speranza
Fiammelle di luce sono i giovani che lottano contro questa piaga. “Ci dicono - scrive il Papa - che bisogna diventare ambasciatori di speranza e agire insieme, con tenacia e amore; che occorre mettersi a fianco delle vittime e dei sopravvissuti”. Solo con l'aiuto di Dio si può vincere la tentazione di pensare che la tratta non si debellerà mai, si possono mettere in piedi “con coraggio ed efficacia, iniziative mirate per indebolire e contrastare i meccanismi economici e criminali che traggono profitti dalla tratta e dallo sfruttamento”. È lo Spirito del Signore che soffiando ci fa vedere la strada.
Ci insegna anzitutto a metterci in ascolto, con vicinanza e compassione, delle persone che hanno fatto esperienza della tratta, per aiutarle a rimettersi in piedi e insieme con loro individuare le vie migliori per liberare altri e fare prevenzione.
In difesa della dignità umana
L'appello del Papa nel contrasto a questo fenomeno e che “richiede risposte globali e uno sforzo comune”, è quello di lavorare, governi e organizzazioni in primis, “per promuovere le iniziative in difesa della dignità umana, per l'eliminazione della tratta di persone in tutte le sue forme e per la promozione della pace nel mondo”.
Insieme possiamo mettere in opera un grande sforzo e creare le condizioni affinché la tratta e lo sfruttamento vengano banditi e prevalga sempre il rispetto dei diritti umani fondamentali, nel riconoscimento fraterno della comune umanità.
In questo compito, Francesco chiede la protezione di Santa Giuseppina Bakhita, giovane religiosa sudanese, sin da bambina vittima di tratta, divenuta simbolo dell'impegno contro il fenomeno e di cui domani, 8 febbraio, ricorre la memoria liturgica. “In questo anno giubilare - esorta - camminiamo insieme, come 'pellegrini di speranza', anche sulla strada del contrasto alla tratta”.
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