Il Papa alla Fondazione della Guardia Svizzera: prezioso il vostro sostegno
Tiziana Campisi - Città del Vaticano
È stata istituita 25 anni fa per supportare le guardie svizzere che svolgono il loro servizio nello Stato della Città del Vaticano e oggi celebra questo anniversario con un pellegrinaggio a Roma. La Fondazione della Guardia Svizzera Pontificia si adopera per le famiglie del corpo militare, soprattutto per “l’educazione e la formazione dei figli negli istituti scolastici appropriati”, “fornisce i mezzi per garantire, migliorare e aggiornare la professionalità e i metodi di lavoro, delle attrezzature e delle infrastrutture” e offre assistenza a quanti dopo l’esperienza in Vaticano tornano nel loro Paese. Ai suoi membri, ricevuti in udienza oggi, 18 gennaio, nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, il Papa esprime la propria gratitudine “per il generoso sostegno” alla Guardia Svizzera Pontificia con l’auspicio che anche in futuro possano proseguire il loro “apprezzato lavoro”.
L’importanza della cooperazione
Nel suo , Francesco evidenzia quanto importante sia il contributo della Fondazione “perché le guardie possano svolgere il loro prezioso servizio nel modo più efficace e per il bene di tutti” e sottolinea che la cooperazione con la Guardia Svizzera Pontificia “è esemplare, perché dimostra che nessuna realtà può andare avanti da sola”.
Tutti dobbiamo aiutarci e sostenerci a vicenda e questo vale per voi, per le singole comunità, ma anche per la Chiesa intera.
Il lavoro della Guardia Svizzera Pontificia
“Aiutare la Guardia Svizzera Pontificia significa sostenere il Successore di Pietro nel suo ministero nella Chiesa universale”, spiega il Papa, che ringraziando le guardie per il loro “servizio fedele”, raccomanda che l’impegno della Fondazione sia “sempre animato da uno spirito di fede e di carità”.
Nei tempi il lavoro della Guardia Svizzera è molto cambiato, ma la sua finalità rimane sempre quella di proteggere il Papa. Questo comporta anche di contribuire all’accoglienza dei tanti pellegrini provenienti da tutte le parti del mondo che desiderano incontrarlo.
Francesco si sofferma, scherzosamente, su quest’ultimo compito delle guardie svizzere, che giornalmente si relazionano con centinaia di persone di tutto il mondo.
Ci vuole pazienza e le guardie ne hanno! E questa è una cosa bella di loro: ripetono le cose, spiegano… Una pazienza molta grande. Complimenti!
L’importanza della famiglia
Circa gli ambiti nei quali la Fondazione della Guardia Svizzera Pontificia si prodiga, il Papa si sofferma sull’aiuto alle famiglie delle guardie sposate con figli, che “sono aumentate” e rimarca che “il bene delle famiglie è di fondamentale importanza per la Chiesa e la società”.
A me piace che le guardie si sposino; a me piace che abbiano dei figli, che abbiano una famiglia. Questo è molto importante, molto importante.
Poi, a proposito di quanti al termine del loro lavoro in Vaticano rientrano nelle nazioni di provenienza, Francesco confida che alcuni di loro conservano un particolare legame con la Santa Sede.
Io ho contatto con alcuni di questi che rimangono molto, molto uniti al Vaticano, alla Chiesa. Alle volte chiamano al telefono, inviano qualcosa; quando passano per Roma mi visitano. È un bel contatto che io ho.
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