Francesco: urgente la pace in Terra Santa, il dialogo è la sola strada possibile
Benedetta Capelli – Città del Vaticano
Una casa sulla quale aleggiano “le oscure nubi del conflitto”. la Terra Santa, dimora per i giovani di religioni diverse appartenenti all’organizzazione Universal Peace Council, impegnata a promuovere la pace in quell’area, ricevuta stamani in Vaticano. “Una terra – afferma Francesco - che nei secoli è stata testimone di tanta violenza e sofferenza” e che purtroppo ancora oggi vive una situazione di guerra. La pace dunque diventa urgente e l’impegno di questa organizzazione è espressione di un chiaro desiderio che alberga nel cuore umano e che è capace di portare unità nella diversità.
Il dialogo è l’unica strada per la pace. I giovani possono essere grandi artigiani di pace attraverso il dialogo.
Preparare la strada alla pace
Il Papa si sofferma sul fatto che siano i giovani a fare la pace perché vivono di alti ideali, di entusiasmi e di speranza. E soprattutto sono in grado di lasciar andare le ferite del passato che perpetuano “la spirale del conflitto e della divisione”.
I giovani possono aiutare gli altri a scoprire gli elementi cruciali che preparano la strada alla pace: il perdono e la disponibilità a lasciare andare i pregiudizi e le ferite del passato. I giovani sono creativi, ma è brutto quando noi incontriamo giovani “ideologizzati”, nei quali l’ideologia prende il posto dei pensieri, e la volontà di fare il bene.
Il dialogo, primo passo per la pace
Avvicinarsi, ascoltarsi, conoscersi e cercare punti in comune: è questo il dialogo, un impegno da assumere perché “è lo strumento principale a nostra disposizione”.
Il dialogo è l’unica strada per la pace.
Gli effetti devastanti delle guerre
Francesco sa che di fronte al dolore provocato dalle guerre c’è il rischio di perdere la speranza ma questa “non delude”.
È così facile scoraggiarsi, quando vediamo gli effetti devastanti della guerra e, gli effetti devastanti dell’odio, per non parlare della povertà, della fame, della discriminazione e di varie altre realtà che minacciano la prospettiva della pace. Queste realtà sono frutto delle guerre.
Non perdere la sana gioia
Lo scoraggiamento non va assecondato, di fronte alle critiche è necessario, esorta il Papa, “portare avanti la causa della pace” anche se non è facile, richiede sacrificio e “la volontà di tornare a impegnarsi ogni giorno, soprattutto quando le cose sembrano non andare come vorremmo”.
Siamo tutti fratelli e sorelle e gli sforzi per promuovere la riconciliazione, l’armonia e la pace varranno sempre la pena del nostro tempo e dei nostri sforzi. E, naturalmente, non perdete mai il senso dell'umorismo: quella sana gioia... Questo è molto importante! Non perdere quella capacità di gioia che aiuta a vedere le cose migliori.
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