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Shevchuk: il Papa preoccupato per l’Ucraina, sempre vicino al popolo

Il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina ricevuto oggi da Francesco, nell’ambito dei lavori del Sinodo a cui partecipa come membro. “Ho voluto informare il Santo Padre del disastro della guerra e delle sfide in vista dell’inverno”. Sull’udienza al presidente Zelensky: “Per il nostro presidente il Papa è un’autorità morale globale”. Appello alla comunità internazionale: “Quasi 6 milioni senza cibo e al freddo nei prossimi mesi, chiediamo la vostra solidarietà”

Salvatore Cernuzio – Città del Vaticano

“È stato un momento spirituale, di confronto e di riflessione”. Sintetizza in queste tre parole, l’arcivescovo maggiore Sviatoslav Shevchuk, l’udienza con il Papa di questa mattina, 10 ottobre, vigilia dell’incontro di Francesco con il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (“Grazie a Dio che il nostro presidente viene per ascoltare il Santo Padre”, dice Shevchuk).

Il capo e padre della Chiesa greco-cattolica ucraina è stato ricevuto dal Papa nel Palazzo Apostolico vaticano prima dei lavori del Sinodo sulla sinodalità, ai quali l’arcivescovo di Kyiv-Halyč partecipa come membro portando la voce di una popolazione, quella ucraina, oppressa da un conflitto che sembra interminabile ma anche la voce delle Chiese orientali che, in molti Paesi in guerra, rischiano quasi l’estinzione.

Il disastro della guerra e la preoccupazione per i vulnerabili

“Volevo informare il Santo Padre sulla situazione in Ucraina, questo disastro della guerra che viviamo e le sfide che dovremo affrontare ora che si avvicina l’inverno”, racconta Shevchuk ai media vaticani. “Il Santo Padre è veramente preoccupato per la popolazione civile, per tutto quello che succede in Ucraina, per i vulnerabili che soffrono di più”.

I risultati del Sinodo dei vescovi ucraini

L’arcivescovo maggiore spiega pure di aver informato Papa Francesco della “vita della Chiesa ucraina in queste circostanze” e del Sinodo dei vescovi celebrato lo scorso luglio sul tema “centrale” della evangelizzazione: “Cioè come evangelizzare, come annunciare la parola di Dio che è sempre una parola di speranza per un popolo disperato. Gli ho consegnato il frutto del lavoro sinodale che è una lettera pastorale scritta da noi sulla guerra e la pace giusta. È la nostra riflessione sulla situazione odierna in Ucraina”.

L'udienza di questa mattina, 10 ottobre, del Papa con l'arcivescovo Shevchuk
L'udienza di questa mattina, 10 ottobre, del Papa con l'arcivescovo Shevchuk

La gratitudine per il servizio "eroico" della Chiesa

“Papa Francesco – racconta l'arcivescovo mggiore - mi ha pure ringraziato per il servizio eroico della nostra Chiesa, dei nostri vescovi e sacerdoti, mi ha assicurato la sua preghiera e la sua benedizione”. Lui, Shevchuk, come già in altre occasioni in passato, ha voluto pure esprimere gratitudine al Papa “per i tanti interventi e per aver sempre ricordato la ‘martoriata’ Ucraina”, come pure “per la liberazione dei due nostri sacerdoti redentoristi. Per questa mediazione che hanno fatto il Papa personalmente e la Santa Sede a favore della nostra gente, di questi sacerdoti, anche per alleviare le sofferenze dei prigionieri”. Il riferimento è ai due religiosi Ivan Levytskyi e Bohdan Heleta, arrestati nel novembre 2022 e rilasciati dalla Russia in uno scambio di prigionieri con l’Ucraina il 29 giugno scorso. Un risultato per cui lo stesso presidente Zelensky ha ringraziato, tra gli altri, la Santa Sede per “gli sforzi” fatti “per riportare a casa queste persone".

L'incontro con Zelensky

E proprio Zelensky, come detto, sarà ricevuto domani dal Papa: terza volta in Vaticano, quarto incontro considerando il bilaterale riservato del giugno scorso al G7 in Puglia. “Il nostro presidente rispetta il Santo Padre come una voce e un’autorità morale globale”, commenta l’arcivescovo Shevchuk, “condividere i dolori dell’Ucraina, avere l’appoggio del Papa e della Santa Sede per il nostro Paese e il nostro popolo martoriato è vitale per noi”. “Grazie a Dio che il nostro presidente viene per ascoltare il Santo Padre”.

Appello alla solidarietà

Prima di tornare a immergersi in discussioni e riflessioni dei Circoli minori al Sinodo, il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina vuole lanciare un appello alla comunità internazionale attraverso i media della Santa Sede: “Chiediamo la vostra solidarietà e la preghiera. Quasi 6 milioni di ucraini vivranno un’emergenza alimentare questo inverno. C’è bisogno di dare da mangiare agli affamati. Anche – aggiunge Shevchuk - dobbiamo offrire il nostro calore, la nostra attenzione alla gente che soffrirà il freddo. Pregate per l’Ucraina, confidiamo nella vostra solidarietà”.

Shevchuk durante i lavori del Sinodo
Shevchuk durante i lavori del Sinodo

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10 ottobre 2024, 12:35