Il Papa è arrivato in Indonesia. Inizia il 45.mo viaggio apostolico di Francesco
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Papa Francesco è arrivato in Indonesia. Alle 6.19 ora di Roma, 11.19 ora locale, il volo dell’Ita Airways, partito il 2 settembre alle 17.32 dallo scalo romano di Fiumicino, è atterrato all'aeroporto Internazionale di Giacarta Soekarno-Hatta, prima tappa del viaggio in Asia e Oceania, il 45esimo viaggio apostolico internazionale e il più lungo del pontificato. Ad accogliere il Pontefice, ai piedi della scaletta anteriore, il ministro per gli Affari Religiosi e due bambini in abito tradizionale con in dono dei fiori. Dopo il saluto delle delegazioni e la Guardia d'Onore, il Papa si trasferisce alla Nunziatura Apostolica, dove incontrerà un gruppo di malati, di migranti e di rifugiati accompagnati dalla Comunità di Sant’Egidio e dal Servizio dei gesuiti per i rifugiati.
I prossimi appuntamenti
Il viaggio del Papa entrerà nel vivo domani, con la cerimonia di benvenuto all’esterno del Palazzo presidenziale e con la visita di cortesia al presidente della Repubblica. Successivamente vi sarà il primo incontro pubblico, quello con le autorità, con la società civile e con il corpo diplomatico, seguito dall’incontro privato con i membri della Compagnia di Gesù presso la nunziatura apostolica e, successivamente, da quello con i vescovi, i sacerdoti, i diaconi, i consacrati, le consacrate, i seminaristi e i catechisti nella cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione, a chiudere la giornata l’incontro con i giovani di Scholas Occurrentes nella Casa della Gioventù “Grha Pemuda”.
I telegrammi ai Paesi sorvolati
Oltre al telegramma al capo dello Stato italiano, Mattarella - nel quale Francesco indica l’importanza degli incontri che lo attendono “in quelle nazioni ricche di valori umani e spirituali”, da condividere in uno spirito di “comunione solidale e di dialogo anche in tempi e situazioni segnati dalla prova” – il Papa ha inviato messaggi ai presidenti e alle autorità degli altri Paesi sorvolati durante il viaggio verso l’Indonesia: Croazia, Bosnia ed Erzegovina, Serbia o Montenegro, Bulgaria, Turchia, Iran, Pakistan, India, Malesia. Francesco, nel rivolgere i suoi saluti ai diversi popoli, assicura loro le sue preghiere perché possano vivere in armonia fraterna e prosperità, e invoca sulle nazioni le benedizioni divine di pace, benessere e unità.
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