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Il Papa durante l'incontro con gli anziani presso la Home Saint-Joseph a Bruxelles Il Papa durante l'incontro con gli anziani presso la Home Saint-Joseph a Bruxelles

Il Papa a sorpresa in una casa di caritĂ  a Bruxelles tra anziani malati e poveri

Dopo la visita al Castello di Laeken per l'incontro con i sovrani e con le autorità del Belgio, Francesco si è recato nella Home Saint-Joseph, nel quartiere di Marolles. Una struttura gestita dalle Piccole Sorelle dei Poveri che accoglie donne e uomini avanti negli anni, gravemente malati e con scarse possibilità economiche. Il Pontefice ha salutato e benedetto tutti i presenti, tra cui Madame Zelle di 102 anni e Agata originaria di Bari. Ha assicurato preghiere e chiesto di pregare per lui

Salvatore Cernuzio - Inviato a Bruxelles

«Mon Dieu, il Papa, mi tremano i polsi…». Dalle teste coronate a quelle canute, dai troni alle sedie a rotelle, dallo sfarzo del Castello reale di Laeken, il “Buckingham Palace del Belgio”, ad una piccola “casa” di metà ’800 a più piani, la Home Saint-Joseph, dedita all’accoglienza di anziani malati poveri o a basso reddito, con le mura colorate, i pavimenti in legno e l’odore di minestra appena cucinata. Succede questo nei viaggi apostolici di Francesco, che nel giro di poche ore ci si possa trovare in mondi diversi seppur racchiusi nel recinto di un’unica città. Bruxelles, in questo caso, capitale del Belgio e cuore pulsante dell’amministrazione UE, dove il Papa è giunto ieri sera dal Lussemburgo, accolto dai re Philippe e dalla regina Mathilde e dai loro gesti, quasi confidenziali, che rivelano un’amicizia sincera oltre il rapporto istituzionale. Il tutto in mezzo ad una pioggia battente che ha lasciato il posto ad un vento pungente, questa mattina, quando invece il Papa si è recato al Castello di Laeken, per la visita di cortesia ai reali, scortato dalla Garde royale a cavallo al centro di uno scenario mozzafiato di alberi e fontane, tra viali di ciottoli e il riflesso sulle finestre dei lampadari cristallo. 

Fuori programma

Il programma, dopo l'incontro con le autorità, prevedeva una pausa di oltre cinque ore prima degli appuntamenti di oggi pomeriggio, ma il corteo papale ha deviato nella direzione opposta della Nunziatura, residenza del Papa in questi giorni di viaggio, per addentrarsi nelle viuzze di Marolles, quartiere trendy costellato da pub indie e mercati delle pulci, e raggiungere la Home Saint-Joseph.

Il passaggio della macchina del Papa tra le vie del quartiere Marolles
Il passaggio della macchina del Papa tra le vie del quartiere Marolles

L'accoglienza nella Home Saint-Joseph

La gente, allertata dalle sirene e dalla lunga fila di auto e pullmini neri, è scesa in strada per salutare Francesco che ha fatto fermare la Fiat 500 L bianca per salutare un gruppo di bambini e una donna in ginocchio con le braccia a mo’ di preghiera. L’auto ha poi curvato per fare ingresso nella casa di carità. Due suore delle Piccole Sorelle dei Poveri, congregazione fondata da Santa Giovanna Jugan da cui ha ereditato il carisma della solidarietà verso i più fragili, si sono subito avvicinate al Papa per dirgli «grazie» di questa sorpresa. «Con gioia», ha risposto Francesco, chiedendo informazioni rapidamente sulla loro congregazione. Le mura sottili rimandavano intanto dall’interno il suono di una chitarra, accompagnata dal battito delle mani. Erano gli operatori della casa che avevano intonato un canto insieme alle «sorelline» e i «fratellini», come a Saint-Joseph chiamano gli anziani con malattie gravi, ritardi cognitivi e problemi economici, che accolgono da più di un secolo in quelle mura, offrendo pasti e cure. E anche gesti di attenzione, per alleviare anche dalla solitudine o dal trauma del trasferimento, come un mazzo di fiori sul comodino o il biglietto «Soyez la bienvenue» sulla porta della stanza. Disposti in semicerchio, con al centro gli anziani sulle carrozzine elettriche o quelli paralizzati dalla malattia, tutti i presenti nel salone della Home Saint-Joseph hanno accolto il Papa con un applauso. Le suore e le infermiere che, intanto sorreggevano alcuni anziani, saltellavano non potendo battere le mani.

Francesco saluta Denise, "Madame Zelle", di 102 anni
Francesco saluta Denise, "Madame Zelle", di 102 anni

Il saluto a Madame Zelle, 102 anni...

«Vi benedico e prego per voi. Voi pregate per me!», le parole di Jorge Mario Bergoglio in francese, seduto al centro della stanza. «Tous le jours, tous le jours… Tutti i giorni», hanno assicurato in coro alcune donne. Al Papa le religiose hanno regalato dei libri e gli hanno presentato Madame Zelle, come vuole farsi chiamare Denis Lallemande, un passato da tata, a 102 anni un po’ la mascotte della casa. «Complimenti!», le ha detto Papa Francesco, sporgendosi in avanti dalla sedia a rotelle per stringerle la mano. Assisteva intanto commosso a tutta la scena un giornalista belga al seguito del Pontefice che non si aspettava di ritrovare lì la babysitter di quando era bambino. «Ha aiutato tanto la nostra famiglia», racconta.

...e ad Agata, italiana da 60 anni in Belgio

Dopo Madame Zelle, il Papa ha voluto – nonostante lo spazio ristretto – salutare uno ad uno i presenti. Una piccola calca si è subito creata mentre la carrozzina di Francesco si addentrava tra le file di altre carrozzine. Tra grida di «Saint-Père» e di nuovo canti, si distingueva, seppur flebile, la voce di Agata in italiano: «Santo Padre, venga qui, sono paralitica. Vengo da Bari. Santo Padre, venga qui, sono paralitica. Vengo da Bari…». Quasi una litania che la donna, pugliese ma da sessant’anni a Bruxelles, occhi azzurri e collo incrinato a causa della malattia, ha ripetuto finché Francesco non le è apparso davanti, le ha stretto una mano e le ha regalato un Rosario. «Gli volevo dire di pregare per me e che io prego per lui – racconta Agata ai media vaticani – lo vedo sempre in tv e ora l’ho visto in presenza. Una cosa rara, una cosa meravigliosa e rara». «Ah sì – aggiunge, tenendo stretta in mano la coroncina – gli ho detto pure che prego sempre per tutti gli ammalati perché stiano bene e perché finisca la guerra. Ho sentito che vogliono buttare delle bombe».

Suore, ospiti e operatori della Home Saint-Joseph
Suore, ospiti e operatori della Home Saint-Joseph

L’incontro si è concluso con la preghiera del Padre Nostro e una nuova richiesta di preghiera da parte di Papa Francesco: «Pregate per me. A favore, non contro!». Da lì il congedo, con alcune suore che hanno seguito l’auto fino all’uscita continuando a salutare e ringraziare il Papa, e il passaggio tra le strade di Bruxelles, sotto un cielo uggioso che allunga l’ombra dei grandi palazzoni istituzionali europei. 

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27 settembre 2024, 13:30