Il Papa: Cristo, speranza per i poveri, vince l’arroganza di chi si abbuffa a loro danno
Tiziana Campisi – Città del Vaticano
“Io sono il pane vivo, disceso dal cieloâ€, dice Gesù nel Vangelo domenicale; Lui che “viene dal Padre†ed “è il Figlio fatto carne per noi†è l’“alimento†che “ci è più che necessarioâ€, sottolinea il Papa all’s. Sazia infatti “la fame di speranza, fame di verità, fame di salvezza†che avvertiamo “nel cuore†offrendoci sé stesso e arricchendo la nostra esistenza.
Gesù si prende cura del bisogno più grande: ci salva, nutrendo la nostra vita con la sua, e questo per sempre. E grazie a Lui possiamo vivere in comunione con Dio e tra di noi.
Il pane celeste non qualcosa di magico ma ciò che dà speranza
Il “pane celesteâ€, “pane vivo e veroâ€, non è “qualcosa di magico che risolve di colpo tutti i problemiâ€, chiarisce Francesco, semmai il Corpo di Gesù è ciò che “dà speranza ai poveri e vince l’arroganza di chi si abbuffa a loro dannoâ€.
Gli interrogativi suscitati da Gesù
Le parole di Cristo, che “si identifica con l’alimento più comune e quotidianoâ€, hanno suscitato interrogativi tra quanti lo ascoltavano, ricorda il Papa. “Come può Gesù darci da mangiare la propria carne?â€, si chiedevano alcuni. Ce lo domandiamo “anche noi oggiâ€, riconosce Francesco, ma “con meraviglia" e "gratitudine†dinanzi "al miracolo dell'Eucaristia".
Per vivere non basta solo il pane terreno
Ciò che afferma Cristo suscita meraviglia, perché “il pane dal cielo è un dono che eccede ogni aspettativaâ€, evidenzia Francesco, aggiungendo che chi invece non comprende “lo stile di Gesù resta sospettoso†e ritiene “impossibile, addirittura disumano mangiare la carne di un altroâ€. Invece “carne e sangue†di Cristo richiamano alla sua umanità, perché sono il segno della sua vita “offerta come nutrimento per la nostraâ€, spiega il Papa, che invita ad essere grati al Figlio di Dio che “si fa presente per noi e con noiâ€.
Il Cristo, vero uomo, sa bene che bisogna mangiare per vivere. Ma sa anche che questo non basta. Dopo aver moltiplicato il pane terreno, Egli prepara un dono ancora maggiore: Lui stesso si fa vero cibo e vera bevanda. Grazie, Signore Gesù.
Ma noi abbiamo “fame e sete di salvezzaâ€? Siamo capaci di stupirci “davanti al Corpo del Signore, morto e risorto per noiâ€? Sono le riflessioni di Francesco, che esorta a pregare Maria “perché ci aiuti ad accogliere il dono del cielo nel segno del paneâ€.
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